domenica 9 dicembre 2012

A PROPOSITO DI IMPIANTI A BIOMASSE...

Dopo la battaglia vinta contro la realizzazione di impianti per produrre bioetanolo ed energia da biomasse nel 2011 il Comitato pro Acqua Gualdo suo malgrado si vede ancora impegnato sullo stesso fronte. Al pari di altri comuni limitrofi (Valfabbrica, Fossato di Vico, Costacciaro ecc ecc) anche a Gualdo si è paventata l'ipotesi di nuovi progetti per impianti che producono bio...gas ed energia mediante biomasse da realizzarsi tra Grello e Gualdo. Il Comitato intende precisare la sua posizione e fornire alcune UTILI informazioni: 1- L'attenzione promessa alla difesa del territorio non è stata mai abbassata perché come temevamo altri nuovi impianti sarebbero stati proposti. Chiariamo che attualmente il progetto in questione non risulta essere stato presentato ufficialmente in Comune e pertanto è riconducibile soltanto ad un documento senza valore pubblico. Ci riserviamo ogni azione legale consentita affinché non si proceda con la sua autorizzazione almeno fino a quando non sia stato attribuito il reale valore di questo atto e non si escluda la popolazione da ogni decisione come prevede il Decreto emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico del 10/09/ 2010 “Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”; 2- Vogliamo precisare una volta ancora, affinché sia chiaro per sempre, il contesto in cui si muovono tutti questi numerosi progetti presentati da Gualdo a Costacciaro oltre che nel resto dell'Umbria e dell'Italia. Questa attenzione crescente per realizzare impianti per produrre energia dalle fonti cosiddette alternative è fortemente stimolata dal meccanismo degli incentivi “pubblici”. L’attuale normativa prevede, infatti, che gli impianti per la produzione di energia alternativa possano beneficiare di una tariffa, della durata di 15 anni, pari a € 280/MWh purché entrino in esercizio entro il 31.12.2012.(vi e' comunque stata l'ennesima proroga fino a marzo 2013 o giugno non sappiamo di preciso) Gli incentivi sono più vantaggiosi per gli impianti di piccole dimensioni fino a 1MW come quelli previsti anche per Gualdo. Con il decreto del 6 luglio 2012 gli impianti che entreranno in esercizio dal 1 gennaio 2013 e fino al 30 aprile 2013, usufruiranno dell'attuale sistema incentivante ridotto di un 3% mensile a partire da gennaio 2013. Questa scadenza pensiamo che giustifichi abbastanza la ragione di questo proliferare di progetti non a caso avvenuta da questa estate ad oggi. Il meccanismo degli incentivi garantisce agli investitori un rientro economico assicurato nel tempo e per questo si permettono di rischiare in investimenti così importanti. Questo fatto non lo diciamo noi ma sono affermazioni che si possono confermare con una ricca documentazione presente sul web per chiunque si sentisse accusato; 3- il rischio che vengano bruciati i rifiuti come denunciato da sempre è ora più che mai concreto dopo la pubblicazione del decreto del 7 luglio 2012 dove vengono assimilati a biomassa prodotti pericolosi come pneumatici fuori uso, pitture e vernici di scarto, plastica, gomma e altri prodotti derivanti a valle della raccolta differenziata; Non c'è nulla di etico in questi impianti sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario e per smascherare la verità basterebbe chiedere ad imprenditori ed amministratori tanto interessati alla loro realizzazione di rinunciare completamente agli incentivi che vengono elargiti regalando l'energia alla popolazione e ridistribuendo le risorse economiche pubbliche previste così vedremo in faccia chi si adopera per salvare il Pianeta alla deriva o chi lo fa solo per il Denaro (pubblico) nemico numero uno di ambiente e salute,speriamo che la popolazione riesca a capire e a documentarsi prima dell'irreparabile. IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO

venerdì 14 settembre 2012

SEGRETI POI NEMMENO TANTO NASCOSTI...



Così come tante volte il Comitato Pro Acqua Gualdo ha tentato di denunciare, la zona Fonti della Rocchetta cela segreti nemmeno poi tanto nascosti dietro ai vari sgombri e divieti. La pericolosità della zona spiegata e divulgata nei giorni scorsi dietro alla richiesta di accesso agli atti al servizio Servizio Geologico e Sismico della Regione Umbria fatta dallo stesso comitato il 16 giugno 2012 è la stessa di cui già negli anni 30 la comunanza agraria Appennino Gualdese parlava quando autorizzava i cittadini di Gualdo ha raccogliere pietre e massi caduti dalle pareti carbonatiche. L'inverno infatti con le sue gelate e nevicate creava spaccature e rotture nelle rocce che in primavera si traduceva in ciò che a tutt'oggi è chiaramente ancora visibile ed è alla base della attestata pericolosità R4. Questo è quanto è stato in parte affermato durante l'assemblea organizzata dal comitato promotore per la comunanza agraria Appennino Gualdese il 7 settembre. Ma in quegli anni non sono stati mai emessi divieti di transito e sosta e nemmeno negli anni successivi almeno fino a dopo il 1997 dove un evento calamitoso di notevole impatto ha favorito il distaccamento di un masso di grandi dimensioni creando danni a cose ma non fortunatamente a persone. Ma parliamo appunto di un evento calamitoso verso il quale chi vive da secoli in una zona geografica ad alto rischio sismico dovrebbe prendere le giuste misure per la messa in sicurezza della zona nel tempo con costante aggiornamento e monitoraggio e non ridursi a fare tutto in due o tre anni come se solo ora ci si accorgesse che c'è il terremoto e una friabile parete rocciosa carbonatica. Non solo ma altri fatti documentabili ufficialmente con materiale accessibile a tutti i cittadini secondo il comitato promotore, raccontano che la zona sembrerebbe mancare dei necessari cambi di destinazione d'uso dei terreni su cui insiste la concessione per l'imbottigliamento dell'acqua dalla sorgente Rocchetta proprio a seguito dei fatti accaduti intorno alla soppressione della Comunanza avvenuta nel 1976. Ma c'è ancora di più gli ultimi documenti reperiti dal Comitato promotore presso il Servizio idrogeologico della Regione Umbria parlano di mancanza della zona di salvaguardia necessaria intorno ai pozzi in cui si preleva acqua per uso potabile. Forse i vari sgombri e il progressivo e silenzioso abbandono della zona Fonti della Rocchetta, così come già fin dall'inizio dei fatti sospettava e denunciava nei suoi comunicati il Comitato Pro Acqua Gualdo, incominciano a prendere forma al di là di una pericolosità che sicuramente non è solo di oggi e che non possiede probabilmente quella gravità per essere causa e giustificazione di tutto. I tasselli mancanti su questa vicenda stanno venendo fuori e ora non c'è che da attendere quale disegno nell'insieme stanno a rappresentare. Grazie all'impegno del Comitato promotore per la comunanza agraria Appennino Gualdese per far luce su anni di buio della nostra storia e per tentare di riportare ordine e chiarezza nell'amministrazione di un meraviglioso territorio quale è quello di Gualdo Tadino.

COMITATO PRO ACQUA GUALDO

sabato 1 settembre 2012

SEMPRE IN PRIMA LINEA PER LA NOSTRA “INTOCCABILE” FONTE ROCCHETTA...


In data 16 giugno 2012 il Comitato Pro Acqua ha inviato una richiesta formale di accesso agli atti al Servizio Geologico e Sismico della Regione Umbria per ricevere informazioni sulla situazione delle Fonti della Rocchetta interdette alla sosta veicolare e pedonale, su cui il Comitato ormai da mesi intende fare chiarezza per riportare alla fruibilità di un tempo la zona. Per ciò precedentemente a questa sono state prese dal Comitato anche altre iniziative per la conservazione e difesa delle Fonti della Rocchetta quale la periodica pulizia intorno alla sorgente a cui si attinge la preziosa acqua e in tutti gli altri spazi limitrofi, compresi quelli verdi, ormai avviati ad un inevitabile degrado.
Il 7 luglio 2012 la Regione Umbria rispondeva alla richiesta inviando al Comitato, e per conoscenza al Comune di Gualdo Tadino, una relazione informativa sulla pericolosità da frana dell'area Fonti della Rocchetta e la documentazione di loro competenza attestante lo stato di dissesto. In sintesi riportiamo di seguito quanto inviato dalla Regione. Le condizioni di pericolosità delle Fonti della Rocchetta sono attribuibili a fenomeni di crollo e caduta massi da pareti rocciose carbonatiche fratturate ed alterate soprattutto a partire dal sisma del 1997. Per l'uso che i gualdesi fanno dell'area Rocchetta (inclusi il posto di ristoro e vari tavoli e panchine per la sosta dei cittadini) specialmente nei mesi estivi attorno alla fonte, l'area è assimilabile a quelle di una zona di pericolosità R4 secondo quanto stabilito dall'Allegato Tecnico alla legge 267/98. La R4 è infatti una pericolosità riferita a frane di crollo che possono interessare strutture e infrastrutture antropiche e mettere in pericolo la popolazione sia residente che in transito. Per le ragioni suddette è stato richiesto l'inserimento dell'area Fonti della Rocchetta nel PAI Piano Stralcio di Assesto Idrogeologico approvato dall'Autorità di Bacino del Fiume Tevere (DPCM del 10 Novembre 2006) e segnalata nell'Atlante dei Siti di attenzione per il Rischio idrogeologico realizzato dallo stesso Servizio Geologico e Sismico della Regione Umbria nell'aprile 2010. Nella zona, prosegue la Regione, sono state già prese tre misure per ridurre il rischio da frana, a tutt'oggi visibili, finanziati dalla Regione stessa tra il 1997 e il 2003. L'ultimo intervento è avvenuto nel 2010 a seguito di un sopralluogo effettuato dal Comune di Gualdo Tadino che ha rilevato la presenza di nuovi cunei rocciosi instabili e l'accumulo di blocchi rocciosi proprio dietro le barriere paramassi. In un ulteriore sopralluogo effettuato a fine 2011 dal Comune è stata individuata altra pericolosità a cui ha fatto seguito il sopralluogo del Servizio regionale per l'accertamento. A queste evidenti condizioni di rischio residuo che permangono sono seguite le ordinanze del Sindaco del 2 gennaio e del 19 febbraio 2012 per salvaguardare l'incolumità della popolazione. La messa in sicurezza definitiva di tutta l'area richiede, sempre secondo quanto affermato dalla Regione, una spesa pubblica molto elevata piuttosto difficile da sostenere. Per questo, aggiunge, diventano importanti le misure aggiuntive di tutela/autotutela della popolazione basate su una corretta informazione circa il rischio geologico da frana in assenza o incompletezza degli interventi strutturali specifici.
La Regione ha inoltre assicurato la disponibilità a collaborare con il Comune di Gualdo Tadino per realizzare una importante carta di zonazione rappresentativa della pericolosità residua dell'area che metta in evidenza le aree con diverso grado di esposizione al pericolo crollo e caduta massi. In questo modo la popolazione può frequentare la zona consapevolmente e coerentemente con la pericolosità geologica ivi presente. Ribadisce per ciò l'importanza della gestione del rischio in un luogo ad elevato valore ambientale o culturale che deve tenere conto dei vari aspetti e livelli di pericolosità senza necessariamente impedire la fruibilità del luogo stesso. Concetto quest'ultimo condivisibile anche dal Comitato che sollecita ma al tempo stesso denuncia proprio una gestione scarsa e disattenta avvenuta in diversi anni ad opera di tante amministrazioni comunali, ma anche regionali, verso un luogo non solo ameno ma anche storicamente e culturalmente importante sia per i gualdesi che per l'intera Umbria. La solita disinformazione o la solita cattiva e approssimata informazione, come sempre riservata ai cittadini,hanno fatto tutto il resto...

ENNESIMA ED IMPORTANTE VITTORIA DI TUTTA LA POPOLAZIONE!!!


Il Comitato Pro Acqua Gualdo annuncia con estremo orgoglio il positivo esito della procedura intavolata unitamente ad altre associazioni dei consumatori, per far dichiarare la vessatorietà delle clausole di cui agli art. 21 e 21bis del Regolamento del Servizio Idrico Integrato nell’Ati n. 1 e 2 inserite nei contratti stipulati con la società Umbra Acque Spa.
Con il supporto del proprio legale(ALESSANDRO FRATINI)che ringraziamo ancora per il suo appoggio e contributo il Comitato ha proposto tutte le argomentazioni giuridiche a supporto della procedura di verifica della vessatorietà delle norme regolamentari e delle clausole contrattuali che disponevano e prevedevano la possibilità di adeguamento del Deposito Cauzionale e la possibilità di richiesta nel medesimo in caso di semplice ritardo nel pagamento della bolletta da parte dell’utente.
L’utente veniva bollato come soggetto moroso, anche in caso di semplice ritardo nel pagamento di una sola bolletta.
Bastava pagare in ritardo una bolletta in un biennio per vedersi addebitato in fattura l’adeguamento del Deposito Cauzionale, che ad oggi è di circa €80,00.
La Commissione per la Regolamentazione del Mercato costituita presso la Camera di Commercio di Perugia accogliendo anche le argomentazioni proposte dal Comitato Pro Acqua Gualdo, con parere motivato ha stabilito che gli art. 21 e 21bis del Regolamento del Servizio Idrico (parti integranti del rapporto contrattuale che ogni singolo utente intrattiene con Umbra Acque Spa), sono disposizioni che costituiscono clausole vessatorie in quanto in contrasto con l’art. 33 comma 2° lettere f) ,m),o) r), t) del Codice del Consumo.
In sintesi la Commissione ha ritenuto l’importo del Deposito Cauzionale così come richiesto manifestamente eccessivo, comportando l’aumento del prezzo del bene e del servizio senza che il consumatore potesse recedere dal contratto.
La vessatorietà è stata dichiarata anche in relazione agli art. 154 e 155 del Dlgs n.152/2006, in quanto la tariffa deve coprire i costi del servizio.
Il Deposito Cauzionale non essendo una voce di tariffa, così com’era concepito nel Regolamento del Servizio Idrico, era divenuto invece vera e propria voce di tariffa del Servizio stesso.
Le clausole contrattuali che prevedevano l’adeguamento del Deposito Cauzionale sono pertanto illegittime, quindi non applicabili agli utenti del Servizio Idrico Integrato.
Pertanto l’adeguamento del Deposito Cauzionale sin’ora richiesto in caso di semplice ritardo nel pagamento, non è dovuto a Umbra Acque Spa.
La Commissione per la Regolazione del Mercato ha già intimato alla società Umbra Acque Spa di provvedere ad adottare tutte le misure per adeguarsi alla predetta pronuncia.
In momenti di grande difficoltà di sicuro questo è un bel segnale per tutti noi utenti,e di certo non finisce qui...

domenica 5 agosto 2012

VOGLIAMO STARE COME SEMPRE A GUARDARE???



Ciò che temevamo è puntualmente avvenuto: grave siccità in Umbria e stato di emergenza ufficializzato dalla presidente Marini!!! Fin dal mese di Febbraio in seguito all'allarme lanciato dalla VUS e dal comune di Nocera Umbra avevamo temuto che questa eventualità poteva aggravarsi in modo preoccupante e avrebbe potuto toccare anche il comune di Gualdo Tadino. Per ora sembra che qui la situazione non sia ancora allarmante come in altri comuni umbri ma le sorgenti gualdesi sono comunque in sofferenza. Avevamo invitato i pochi che gestiscono (molto male) l'acqua di tutti di non preoccuparsi solo di lanciare aumenti di bolletta in vista della siccità per effettuare i prelievi più in profondità ma di preservare conservare e non sprecare l'acqua ancora presente. Ma nessuna risposta o azione intensa al risparmio e conservazione è stata osservata. Le piogge di aprile e le rare dei primi di giugno hanno forse tamponato una situazione allarmante ma non hanno allontanato il pericolo. Ora non è più tempo di calcoli nelle tasche dei cittadini ne di questo assurdo silenzio da parte di Umbra Acque e amministrazioni che non prendono provvedimenti per tempo nemmeno se sollecitati. Non piove e fa caldo pertanto l'acqua sta scarseggiando e le prime autobotti stanno silenziosamente arrivando alle frazioni più disagiate di Gualdo Tadino già caratterizzate da assenza di acquedotto e da una assurda e inconcepibile qualità dell'acqua. La presidente Marini ha firmato lo stato di emergenza idrica per la regione Umbria mentre qui a Gualdo un anomalo silenzio caratterizza questa torrida estate 2012 infatti ne ordinanze per regolamentare l'uso dell'acqua ne avvisi alla popolazione per non sprecare sono stati mai emanati I dati dell'ARPA umbria sono disponibili nel sito a tutti coloro che volessero farsi un'idea della situazione affatto confortante che non giustifica di certo questo silenzio come se tutto fosse apposto. Mancherà l'acqua ai cittadini senza preavviso come già accaduto nei giorni scorsi in frazione Cerasa e Schifanoia? E come gia' successo nelle precedenti emergenze? Sarà ancora il cittadino a pagare questa anomalia climatica come se fosse colpa sua? Invece quando restituira' Umbra Acque e tutti gli enti gestori degli acquedotti il 7% di profitto caricato sulle bollette abolito con regolamentare referendum nel 2011 invece di chiedere un assurdo aumento delle tariffe per fronteggiare la crisi idrica?E quando pensano i signori nei palazzi a regolamentare i prelievi e la distribuzione d'acqua? Ma soprattutto perchè non si stanno prendendo provvedimenti in tempo per preservare quella che c'è? Ma sanno questi amministratori cosa significa siccità e quanto costa alla vita lo spreco del bene acqua? Pensiamo proprio di no altrimenti avrebbero potuto fare molto di più per conservare questo bene. Oltretutto in momenti critici come questi ci sono provvedimenti che regolamentano se non addirittura prevedono l'interruzione momentanea di attività industriali come quelle di imbottigliamento(anzi soprattutto queste) per lasciare alle esigenze idropotabili della popolazione la priorità. Ora sarà dura battaglia nei confronti dell'applicazione di questa regolamentazione del bene comune ma non lasciamo che l'ennesima situazione d'emergenza venga lasciata far pagare ancora ai cittadini: il Comitato intende verificare e accertarsi che questi principi siano davvero rispettati e applicati per il bene della popolazione anziché dell'economia. I cittadini sono stufi di dover rinunciare all'acqua e di vedere l'azienda d'imbottigliamento insidiata nel nostro territorio sfruttare questo bene prezioso per di piu' senza pagarlo e facendone un ricavo al di sopra di ogni aspettativa alla BARBA NOSTRA.BASTA.

sabato 21 luglio 2012

GRANDE VITTORIA dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali


Oggi, 20 Luglio 2012, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.
Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.

La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l'articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse  la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.

La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.

Si scrive acqua, si legge democrazia!!!

giovedì 24 maggio 2012

CHI HA RUBATO LO STRISCIONE DALLA FONTE SAPPIA CHE IL COMITATO DA ORA IN AVANTI SARA' COME UN ANIMALE FERITO...





CHE DIRE? CHIUNQUE ABBIA RUBATO LO STRISCIONE DALLA FONTE ROCCHETTA SAPPIA CHE NESSUNO PUO' SCALFIRE L'ANIMA DI QUEST'ULTIMO,SAPPIA CHE IL COMITATO DA ADESSO SARA' ANCORA PIU' INCISIVO E DETERMINATO,SAPPIA CHE LA MAFIA NON CI HA MAI SPAVENTATO!!! SAPPIA CHE TUTTO QUESTO CI RAFFORZERA' E STAVOLTA IL VANDALISMO C'E' STATO DAVVERO NON COME QUANDO "QUALCUNO" SI INVENTO' CHE L'ACQUA NON ARRIVAVA ALLA FONTE PER VIA DI VANDALI!!!
E POI LO STRISCIONE E' SEMPRE LI DAVANTI A NOI...ALEGGIA NELL'ARIA COME UN'AQUILA REALE...
MA A CHI DAVA COSI FASTIDIO? POSSIAMO SICURAMENTE INTUIRLO NON ESSERNE CERTI...MA QUASI...
RICORDATEVI CHE DI CERTO A NOI NON LA DATE A BERE!!!
...PERDONERETE MA CI E' SEMBRATO CORRETTO RENDERE PUBBLICO QUESTO INSULSO E DEPLOREVOLE ATTO...

IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO

lunedì 21 maggio 2012

RISPOSTA ALL'ASSESSORE ALL'AMBIENTE PAOLA GRAMACCIA...

A precisazione di quanto affermato dal nostro Assessore all'Ambiente, il Comitato non voleva denigrare l'operato del Polo Museale di cui conosce, ammira e apprezza professionalità serietà e capacità con cui ha saputo fare grande il nome di Gualdo Tadino. Non mettiamo in dubbio alcuno la capacità di fare didattica di tutto il personale ma semmai quanto viene proposto e soprattutto quanto viene lasciato sempre passare tra contraddizioni e imprecisioni varie. In questo caso l'imprecisione con cui è stato annunciato il famoso laboratorio o percorso ha fatto sobbalzare cittadini riuniti in comitati o non per la visita a Fonti interdette, per garantire la pubblica incolumità, ormai da mesi. Poi la puntuale ma successiva precisazione che non si andava alla fonte rocchetta ma a Santo Marzio e' arrivata dopo il nostro comunicato stampa!!!quando ormai all'occhio vigile di TUTTI i cittadini non è sfuggita né la gaffe iniziale ne lo scivolamento sugli specchi seguente. Altra precisazione sempre necessaria è che la nostra non è una gratuita polemica ma è ogni volta proficua e costruttiva tant'è vero che ne è scaturita una dovuta e necessaria precisazione da parte sua su quanto era mancante allo stato originario nella divulgazione del laboratorio. Ci pare invece realmente gratuita tutta la sviolinata agli operatori del Polo, che ripetiamo non sono mai messi in dubbio, mirata a far apparire un essere colti in flagranza di reato come la solita polemica di quel comitato rompi scatole che non sa riconoscere i meriti di un museo funzionante. Ebbene il tentativo è fallito e ribadiamo la nostra assoluta riconoscenza a quanto di indiscutibilmente buono viene fatto dal Polo. Ciò che contestiamo è la scelta, che come ribadito nel precedente comunicato, viene ciecamente appoggiata e lasciata passare, di educare i nostri figli non al rispetto e tutela dei beni comuni ma soltanto ad evidenziare il loro sfruttamento commerciale. E non ci tocca minimamente il giro di parole con cui si vuol far passare per buono ciò che buono non è. Abbiamo stima e ammirazione per tantissimi insegnanti gualdesi in pensione e non che ci hanno insegnato dalle elementari alle superiori il rispetto della vita, di noi e degli altri. Ci hanno trasmesso, tra un concetto e l'altro, l'amore per la Natura e la condivisone dei beni e non la loro distruzione. Ci hanno detto di guardare oltre le apparenze e di portare avanti con convinzione e pace i nostri ideali quelli sani, quelli giusti che pure loro ci insegnavano tra i banchi di scuola. Ma mai a nessuno di loro, ce lo consenta di dire maestra, ci ha detto che la storia non si cambia anzi ci hanno detto che quest'ultima pur tra corsi e ricorsi può e deve cambiare; lo stesso Cosmo è ormai dai più accettato è in divenire e non staticamente fermo all'epoca del Bing Bang. L'avrà pure lei constatato probabilmente nel corso della sua vita perchè sarà pure lei cambiata negli anni e lo saprà pure lei che esiste il concetto di evoluzione che ha fatto si che dalla vita acquatica sia nata quella terrestre in miliardi di anni. Questa è storia: la storia dell'umanità che si evoluta ed è cambiata nei secoli! A noi non sfugge nulla ne i numeri del Polo ne le disattenzioni di approssimati comunicati che continuano a propinare lo stesso obsoleto e inutile modo di insegnare l'acqua agli studenti tra polemiche (quelli si gratuite perché fini a se stesse) e chiusura di occhi. Non ci interessa che siccome la Regione ha proposto 36 anni fa dei percorsi bisogna accettarli e rispettarli senza discutere. Ecco proprio perché la storia grazie a Dio cambia e cambierà sempre crediamo che sia giunto il momento di abbandonare il vecchio per il nuovo perché la storia di Gualdo, la cultura, la gente, il pensiero è CAMBIATO (se ne deve fare una ragione) e deve cambiare anche il modo di fare didattica e di insegnare concetti che forse nel 1976 non erano nemmeno stati concepiti o forse erano ancora in una fase embrionale. L'inquinamento dei beni comuni naturali è infatti un concetto venuto all'attenzione dell'opinione pubblica proprio negli anni '70 per trovare nei giorni di oggi una sua definizione scientifica e l'interazione con la salute umana così come è noto a tutti. Ciò che poteva andare bene nel 1976 ora non va più bene e deve essere rivisto e riadattato perché così va il mondo fin dal Bing Bang! Oggi nel 2012, come ci insegna per l'appunto la storia, non ci possiamo più permettere di giocare con beni comuni limitati e non rinnovabili lasciandoli oltretutto nelle mani di pochi opportunisti per i loro affari: pensiamo che si dovrebbero ripassare questi basilari concetti prima di intraprendere iniziative didattiche di qualunque tipo e sottolineare le gratuite polemiche!!!
Questo si doveva...
COMITATO PRO ACQUA GUALDO

giovedì 17 maggio 2012

IL BENE COMUNE???

Un tempo era bene comune. Ora è un bene commerciale di pochi e pure uno spettacolo viaggiante. L'acqua è dal 17 al 20 Maggio al centro di una manifestazione regionale: l'Umbria Water Festival. Questa iniziativa è incentrata sull'elogio dell'acqua di cui è ricca la nostra Regione attraverso numerose iniziative. Almeno fino a qualche tempo fa la nostra Regione era ricca di acqua visto che dal 2000 ad oggi sono state dichiarate ufficialmente quattro crisi idriche (2002, 2006, 2007 e 2012) con emergenze e stato di calamità naturale di contorno. Gualdo Tadino aderisce a questa kermesse regionale proponendo il solito percorso didattico al centro di un acceso dibattito nell'anno 2011 e protagonista di un recente concorso per le scuole che lo vedeva come viaggio premio. In realtà non è Gualdo in toto che partecipa ma solo una piccola parte della città che ha fondato su questo percorso didattico la sua attività principale con il consenso, con una scusa o l'altra, di tutta la parte amministrativa della città. Il fatto più eclatante che si va ad aggiungere a tutti quelli verificatesi in questi mesi è la proposta, all'interno di questo laboratorio didattico, di una visita alle fonti della Rocchetta che sono state interdette alla sosta veicolare e pedonale da Gennaio 2012 per un ordinanza del Sindaco emessa per la pericolosità del luogo a seguito di presunta caduta massi. Ci domandiamo ma come si è potuto proporre una iniziativa di questo tipo senza sapere di questa ordinanza che ha suscitato numerose e pubbliche proteste dei cittadini con tanto di comunicati stampa e servizi televisivi? Ci sembra un po' incoerente ed imprudente nonché rappresentativo di una certa ignoranza e distacco verso fatti ed avvenimenti locali. Forse perché chi appoggia tale iniziativa ha in quei luoghi un accesso preferenziale? Chi autorizzerà ed appoggerà tra le autorità questa visita alle Fonti? Chi in sostanza lascerà ancora passare questa iniziativa senza criticità alcuna? In sostanza l’Amministrazione è a conoscenza che dei bambini saranno accompagnati in una zona interdetta? O è la solita operazione di marketing scollegata dalla vita reale gualdese? Appare comunque preoccupante il fatto che ai nostri figli non si riesca a proporre una sana educazione ai beni comuni, al loro rispetto e tutela senza inculcare loro pensieri distorti e fasulli che assolvono lo sfruttamento commerciale senza controllo per il profitto di pochi. I nostri figli finiranno con il credere che l'acqua viene in bottiglia anziché dal cielo e quindi se non piove non c'è problema l'acqua la compro al supermercato magari indossando un bel cappellino. Ci si preoccupa di educarli alla scoperta delle proprietà organolettiche e della lettura di una etichetta, nemmeno fosse una buona bottiglia di vino, invece che insegnare loro quanto sia scarsa, preziosa, quali possono essere gli agenti che la rendono sempre più inquinata e come vada limitato il più possibile il suo consumo e protetto il suo libero accesso a tutti!
Ci sono macroscopiche incoerenze in questa iniziativa regionale dell'Umbria Water Festival che non possono essere accettate e lasciate passare nell'indifferenza che va ad elogiare un bene comune che tra scarsità di piogge e qualità sempre più compromessa (vedi il caso dei pozzi di Foligno di quest'anno il cui consumo umano ed irriguo è stato vietato a causa di inquinamento) dovrebbe essere decisamente più tutelato e conservato anziché sfruttato per profitti e spettacolarizzazione. Come per la Settimana dello Sviluppo Sostenibile promossa dall'Unesco che dal 7 al 13 novembre 2011 trattava di acqua è fondamentale cosa si scrive nel tema libero assegnato. In quella circostanza a livello regionale si è parlato ancora una volta di lanciare nuovi marchi di acque minerali mentre a Gualdo del suo ecosistema acquatico a livello naturalistico, storico e culturale dall'antichità ad oggi con approfondimenti critici su problemi e sulla cattiva gestione moderni, coinvolgendo studenti ed insegnanti. Ma questa scelta, di un'altra parte di gualdesi dediti da tempo all'onesta e sincera difesa dei beni comuni, ha suscitato polemiche e assurde prese di posizione completamente fuorvianti rispetto al messaggio che si voleva lanciare. Con sorpresa e tristezza vediamo che il solito e a ragione discusso laboratorio o percorso didattico, come si vuole, viene ancora una volta lasciato passare in qualunque forma e per qualunque ragione esso venga proposto. Parlare di acqua si può fare in molti modi ma elogiare marchi di acque minerali in bottiglia e creare intorno ad essa eventi da spettacolo non ci sembra la strada giusta per una riflessione seria e critica sul consumo, sull'uso e sulla qualità e quantità di un bene prezioso sempre più in pericolo ma fanno perdere di vista e confondono le idee su quelli che sono i veri problemi.

domenica 13 maggio 2012

PULIZIA FONTE ROCCHETTA...



LO SCORSO VENERDI 11 MAGGIO IL COMITATO ARMATO DI DECESPUGLIATORI E FORZE SI E' RECATO PRESSO LA NOSTRA FONTE ROCCHETTA PER CERCARE DI RIDARE UN PO' DI DECORO A QUESTO LUOGO (CI DISPIACE DIRLO) QUASI ABBANDONATO A SE STESSO,AUSPICHIAMO CHE SIA I CITTADINI E IN PRIMIS IL COMUNE ABBIANO UN PO' PIU' DI RISPETTO...SE NON ALTRO PER LA "STORIA" DI QUESTO MERAVIGLIOSO E MAGICO POSTO.

mercoledì 4 aprile 2012

PRELIEVI SENZA ACQUA??? MOLTO PREOCCUPATI...




Anche nella giornata di sabato è stato possibile leggere nei quotidiani regionali della possibile strategia per fronteggiare la siccità in corso. In attesa di miracolose piogge tutti gli enti preposti al controllo e alla gestione delle risorse idriche e degli acquedotti forniscono come soluzione l'attingimento delle risorse idriche più in profondità. Questo significa andare ad intaccare (se già non accade) le riserve di acqua sotterranea delle falde acquifere che rappresentano in genere risorse accumulate in epoche passate e non RINNOVABILI. Prima di arrivare a questa possibilità chiediamo di prendere sul serio anche un'altra modalità per fronteggiare la crisi idrica in corso: limitare i consumi oltre che aumentare i livelli dei prelievi e i consumi riguardano non certo solo noi cittadini a cui non va' tolto o razionato un bene primario come l'acqua,ma a coloro che usufruiscono della nostra acqua solo ed esclusivamente per PROFITTI.
Già perché se la ricarica delle falde come neve e pioggia è diminuita del 50%, come in questo caso, come possiamo prelevare più in profondità senza temere un prosciugamento definitivo? Contemporaneamente a questi prelievi i consumi finali saranno lasciati tal quali?Qualcuno ha fatto veramente i conti con il ciclo biogeochimico dell'acqua del bacino Sistema dell'Umbria Nord Orientale che si estende per 700 km2 da Monte Cucco ai Monti di Foligno e Spoleto comprendendo anche i Monti di Gualdo? I prelievi che insistono su questo bacino superano la ricarica? Pensiamo che quando si presenta una crisi nella vita di un individuo o di una società questa debba essere considerata un momento per riflettere e non per continuare a perpetuare uno stile di vita che in qualche maniera può aver favorito o comunque non evitato il momento difficile. In questa occasione però è frequente leggere di aumenti delle bollette fino al 10% a carico del cittadino perché occorre prelevare l'acqua più in profondità con maggior dispendio di energia. Ribadiamo che questa calamità naturale non è stata causata da noi ma è un evento incontrollabile ma su cui l'uomo si può adattare e può farlo adattando anche i suoi consumi e non solo prelevando più a fondo l'acqua. E vogliamo avere risposte certe sui fondi dei gestori degli acquedotti che non ci pare possibile non disporre economicamente di quanto occorre per queste emergenze visto che è noto a tutti che l'acqua può mancare essendo un bene finito. Non si parla mai concretamente dell'eventualità di razionalizzare l'acqua e di limitare i prelievi estendendo questa pratica a TUTTI coloro che utilizzano l'acqua dai cittadini ma soprattutto ripetiamo alle attività produttive,e a chi adopera UN BENE COMUNE SPERPERANDOLO RICAVANDONE SOLO PROFITTI(QUESTO CONCETTO SI RIPETE PERCHE DEVE ESSERE BENE CHIARO). Molti cittadini Gualdesi ci raccontano che pensando ai mesi difficili che ci aspettano, se non arriveranno le piogge, in questo periodo primaverile, in cui si lavorano giardini e orti, molti di loro preferiscono coltivare il minimo indispensabile per non dover sprecare troppa acqua per annaffiare riferendosi sia all'acqua pubblica che a quella dei pozzi privati quando presenti. La priorità la danno all'acqua potabile per il consumo umano. Questo autocontrollo è possibile riscontrarlo anche nell'industria, nell'agricoltura negli uffici pubblici e nelle scuole cioè al di fuori delle mura domestiche? C'è una autorità che provvede seriamente a controllare e limitare l'attingimento di acqua dalle falde, sorgenti, laghi e fiumi anche ai privati e non solo ai cittadini in questi momenti di crisi? E' giunto il momento storico per rivedere tutte le concessioni e le modalità di rilascio delle nuove perché occorre tener conto che dal 2000 ad oggi il nuovo millennio ha contato ben 4 crisi idriche (2002, 2006, 2007, 2012) e che se la ricarica è ben inferiore ai prelievi e non limitiamo seriamente i consumi e lo sfruttamento rischiamo di prosciugare anche le riserve più preziose. Il decreto 152 del 2006 così come i vari programmi per la pianificazione e la gestione delle risorse idriche da esso consentiti e previsti anche dai gestori degli acquedotti sono sottoposti alla nostra scrupolosa attenzione per cercare alcune delle risposte ai nostri quesiti e semmai fosse necessario siamo pronti ad intervenire legalmente e legittimamente per rivendicare i nostri diritti affinché sia rispettato e garantito quanto affermato all'ART. 53 comma 1 del suddetto decreto “Le disposizioni di cui alla presente sezione (NORME IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO E LOTTA ALLA DESERTIFICAZIONE n.d.A.) sono volte ad assicurare la tutela ed il risanamento del suolo e del sottosuolo, il risanamento idrogeologico del territorio tramite la prevenzione dei fenomeni di dissesto, la messa in sicurezza delle situazioni a rischio e la lotta alla desertificazione” che riassume almeno in parte ciò che ci aspettiamo venga fatto da tutte le autorità che hanno in mano un bene comune che rappresenta la nostra unica garanzia per la vita. La responsabilità della gestione di questa ennesima crisi idrica ma peggiore delle precedenti è in mano a pochi che per ora sembrano voler fare i conti ancora con l'economia e dimenticano che invece in questi casi sono le regole della Natura a dover essere studiate e applicate. Regole scomode perché eque e giuste che non conoscono la parola denaro ma la sobrietà e il rigore delle quattro lettere che sostengono:VITA...

giovedì 22 marzo 2012

LA GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA FESTEGGIATA CON L'ALLARME SICCITA'



Nella giornata mondiale dell'acqua del 22 marzo è triste leggere da alcuni quotidiani locali lo stato di siccità che sta attanagliando le sorgenti umbre comprese quelle di Gualdo Tadino(PUR SENZA SAPERE NULLA DA CHI DI DOVERE!!!) Ad esempio la sorgente di Vaccara ha raggiunto il livello di 161 litri al secondo contro i 330 di marzo dell'anno scorso. La scarsità di pioggia di questo ultimo anno, malgrado la copiosa nevicata dello scorso febbraio, hanno ridotto ai minimi storici le sorgenti a tal punto che Umbra Acque ha dichiarato che per far fronte all'emergenza dovrà pompare più in profondità l'acqua con un maggior dispendio di energia e dunque di soldi per i cittadini. La piovosità è talmente ridotta da mettere a rischio in realtà non solo l'Umbria ma l'intera Europa occidentale e quindi non è certamente da imputare al cittadino ma a fenomeni metereologici quanto sta accadendo. Ma a pagare le conseguenze sarà sempre quest'ultimo perché anziché approfittare del momento di crisi per rivedere seriamente tutte le nostre abitudini quotidiane e adattarci consumando e sprecando meno, dal cittadino all'industria passando per l'agricoltura, si preferisce consumare allo stesso modo ma attingere alle riserve più profonde e monetizzare tali pratiche. Ma questa soluzione a noi non sembra in grado di risolvere in sostanza il problema siccità anzi rischia soltanto di aggravarlo e di incrementare una morsa economica sui cittadini già in difficoltà. Esattamente come avviene in economia. In questa giornata vogliamo riflettere anche su quanto accaduto a Marsiglia dove dal 12 al 17 marzo 2012 si è svolto il VI Forum Mondiale sull'acqua (FME) organizzato dal Governo Francese e dal Consiglio Mondiale dell’Acqua, organismo privato presieduto dalle multinazionali del settore e dalla Banca Mondiale. Questo evento ha visto coinvolti le principali società private di gestione delle risorse idriche, autorità provenienti da tutto il mondo, organizzazioni non governative e comitati cittadini ed è stato affiancato dal Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua (FAME) che rappresenta per l'appunto l'alternativa alla pretesa di far soldi sull'acqua. Il FAME è costituito dai movimenti della società civile che lottano da anni per la conservazione, la tutela e la gestione della risorsa “acqua” da parte dei cittadini. La loro attività non si limita soltanto a manifestare ma ha raggiunto l'elaborazione di proposte valide sia durante incontri specifici (Forum Alternativo di Firenze del 2003 e di Ginevra del 2005, Alterforum di Città del Messico nel 2006 o di Istanbul nel 2009), sia nell’ambito dei Forum Sociali Mondiali, come a Porto Alegre, Caracas, Nairobi o Betlemme, durante i quali ha preso origine un movimento per la riappropriazione dell’acqua come bene comune dell’umanità. Nessuno ne avrà sentito probabilmente parlare perché la televisione e i giornali non danno sufficiente spazio a queste notizie meno accattivanti di omicidi, stupri, rapine o tragedie del mare. Non che queste ultime siano notizie “minori” tutt'altro, ma forse meritano di essere giudicate e discusse nei luoghi appropriati legittimati al pronunciamento di condanne esemplari e non lasciate in pasto a presentatori TV, all'esperto criminologo di turno o all'opinione pubblica. In questo modo nessuno è potuto venire a conoscenza di eventi in cui si decide letteralmente delle nostre vite a nostra insaputa o di notizie comunque su cui riflettere quali la rinuncia del presidente francese Nicolas Sarkozy di presiedere l'inaugurare del FME. Forse in pochi avranno appreso durante il TG domenicale che Papa Benedetto VI ha lanciato l'appello all'indomani della chiusura di questo evento «di garantire per tutti un accesso equo, sicuro e adeguato all’acqua» - promuovendo così «i diritti alla vita e alla nutrizione di ogni essere umano e un uso responsabile e solidale dei beni della terra, a beneficio delle generazioni presenti e future». E questo ci permette, nel giorno di festa per l'acqua, di dare alle nostre battaglie una legittimità addirittura spirituale. Il fatto poi che a Marsiglia sia scesa in campo la contestazione alternativa dove la gente comune mondiale ha espresso “la sua volontà di fermare la privatizzazione dell’acqua e ottenere il riconoscimento che l’acqua è un diritto” ci da forza per andare avanti e non arrenderci anche qui nel nostro territorio. Nel giorno della festa dell'acqua vogliamo ricordare i duri attacchi inferti a Umbra Acque dal Comitato attraverso il nostro rifiuto all'ingiusto pagamento del deposito cauzionale lanciato nel 2008 così come il sostegno a quanto espresso dopo il voto referendario dell'anno scorso e cioè fuori i profitti e i privati dall'acqua pubblica e dunque sposare la campagna di “obbedienza civile” per riconteggiare le bollette. Oggi vogliamo anche ribadire le nostre preoccupazioni circa la gestione del bene comune anche a Gualdo Tadino con riferimento a quanto abbiamo denunciato circa il mancato approvvigionamento di acqua potabile alla frazione Cerasa che si perpetua nell'indifferenza da anni. In questa crisi di acqua preoccupante e nel giorno della sua festa ci soffermiamo anche a riflettere su una altra questione che attanaglia i nostri cuori di gualdesi e le nostre menti: il destino delle Fonti della Rocchetta. La sorgente storica è fuori dubbio stremata dagli attingimenti forzati e in più è stata, per ragioni di pubblica sicurezza, abbandonata a se stessa in attesa di chissà quali salvifici provvedimenti. Ci chiediamo come sarà fronteggiata quest'anno l'emergenza idrica (ormai ufficializzata) e soprattutto come sarà conciliata l'esigenza dei cittadini con quella insaziabile di un'azienda che più imbottiglia e più guadagna a prescindere da qualunque siccità, senza imporgli ingiusti trattamenti rispetto al famoso ospite come accaduto negli anni scorsi e quindi parafrasando uno slogan del Forum, durante l'emergenza idrica 2012 sarà Gualdo Tadino capace di dar da bere alle 15000 persone e più che ci abitano??
Tanti Auguri Acqua dal Comitato pro Acqua Gualdo!!!

martedì 13 marzo 2012

LA FONTE ROCCHETTA VA' SALVATA E RESTITUITA AI GUALDESI







La pericolosità del sito Rocchetta e la PRESUNTA necessaria emergenza di sgomberare e di vietare la sosta dall'inizio anno ad oggi sta mostrando i loro effetti collaterali. Il luogo della gioventù di migliaia di gualdesi, delle piccole gite familiari, delle serate da ballo, della frescura delle afose giornate estive, degli spostamenti dei nostri vicini eugubini, perugini ecc per prendere quella buonissima e freschissima acqua gualdese sono ormai solo un ricordo. Tutto è lasciato nel più totale abbandono e degrado forse,RIPETIAMO FORSE aggravato da atti vandalici non prevenuti adeguatamente perché ormai non c'è più controllo né di attività commerciali né di gente che gira per la sorgente COME AVEVAMO PREVISTO E TEMUTO DA TEMPO!!!.ANCHE SE CI INDIGNIAMO PROFONDAMENTE Non siamo certamente così superficiali da aver dimenticato il fatto gravoso avvenuto dopo l'evento sismico del 1997 dove un grosso masso staccatosi dal costone ha rischiato di produrre ben più gravi fatti di quelli verificatesi,ma naturalmente a suo tempo si erano prese le precauzioni del caso, come poco tempo fa' la stessa cosa, con interventi di rafforzamento E AMPLIAMENTO delle reti a tenuta massi riportando il tutto alla normalita'. Nessuno vuole mettere in pericolo la vita dei gualdesi, ogni membro del Comitato ha a cuore la vita e per questo che si batte da tempo per la sua difesa anche passando per la via indiretta dei beni comuni. Beni necessari e fondamentali alla vita perche senza di essi non esisterebbe la vita per cui la macroscopica speculazione che si fa sull'acqua, sull'aria, sul sole, sul vento, sul territorio e così via per noi è solo una squallida versione del solito modo di far profitto senza pensare alla VITA. A parte questa precisazione, che occorre fare visto che c'è chi finge di non capire la nostra giusta posizione, vedere la Rocchetta abbandonata a se stessa anche se come sempre presunta misura preventiva per la pericolosità verso i cittadini fa veramente male al cuore. Al cuore di chi ama Gualdo e la vita in essa contenuta. Ci chiediamo dato che c'è un rischio così elevato di una frana non ci si può permettere che qualcuno, malgrado i cartelli di avviso di pericolosità, si ritrovi schiacciato da qualche masso roccioso solo per prendere dell'acqua pur con la velocità di Speedy Gonzales. Cosa si risolve infatti vietando la sosta se cadono massi che mettono in pericolo la vita? Cadono forse sulla testa di coloro che si soffermano mezz'ora anziché dieci minuti? Vengono giù dal costone per punire la nostra lentezza? sembra ripetiamo sembra esserci qualcos'altro di cui siamo propio ignari.Il Comitato sta raccogliendo GIUSTISSIME E LEGITTIME lamentele spontanee di tanti gualdesi che si ritrovano spiazzati e rattristati dallo stato in cui versa la sorgente tanto amata e che ci identifica da sempre. E a molti non è sfuggita questa pericolosità prevenuta solo con divieto di stazionamento, se veramente cade un masso e ferisce un cittadino di chi è la responsabilità? Soltanto di chi ha rischiato malgrado gli avvertimenti? Pretendiamo più risposte, più motivazioni, più spiegazioni non ci accontentiamo più del “pericolo caduta massi” per lasciare le fonti della Rocchetta ALL'ABBANDONO PIU' TOTALE, dalla storica fontana che da piu' di un mese e' a secco(soliti vandali???) alla vasca, in quell'incivile degrado e possibilmente evitando di passare per allusioni al nostro mancato rispetto per la vita e senso di irresponsabilità se ne chiediamo la riapertura. Sull'accertamento di questa pericolosità ci sono dei passaggi che ci appaiono poco convincenti e non disponiamo di smentite concrete documentabili, pretendiamo il rispetto sincero della vita a cominciare dai luoghi in cui essa si sviluppa e che devono perciò pullulare di bellezza e dignità come un inno ad essa. Chiediamo perciò a gran voce il ripristino e la manutenzione delle Fonti della Rocchetta di Gualdo Tadino per essere restituite alla cittadinanza per il rispetto della vita dei gualdesi!!!Se questo non avverra' invitiamo la popolazione a contattarci per valutare insieme la forma di protesta forte e seria volta a ridare la luce all'area da sempre "da sempre"fiore all'occhiello della nostra citta',LA FONTE ROCCHETTA E' DI TUTTI I GUALDESI NON DI ALTRI...DI NESSUN'ALTRO E NOI LA SALVAGUARDEREMO DA OGNI ILLEGITTIMA FORMA PER AFFOSSARLA,COSTI QUELLO CHE COSTI.
IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO

domenica 11 marzo 2012

AGGIORNAMENTI SUL PAGAMENTO DI CERTE VOCI IN BOLLETTA



Nel mese di Febbraio è partita la campagna di “obbedienza civile” promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua per imporre il rispetto del voto referendario sancito a giugno 2011 da almeno 26 milioni di elettori italiani. In quell'occasione è stato scelto dalla maggioranza degli italiani il servizio idrico pubblico e partecipato senza il profitto dei privati. Questo risultato importante si traduce in termini pratici nell’abrogazione della norma che permette ai gestori del servizio idrico di caricare sulle bollette degli utenti anche la “remunerazione del capitale investito”. Questa componente della tariffa idrica è pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti, e in genere incide sulle bollette per una percentuale che, a seconda del gestore, va dal 10% al 20%. Il referendum chiedeva proprio l'abolizione di questa componente di profitto e la pubblicizzazione del servizio idrico. E gli italiani hanno scelto all'unanimità di non far profitti (specialmente privati) sull'acqua indiscutibile bene comune cioè appartenente e necessario a tutta la collettività. Ma questa decisione del popolo italiano non è stata ancora rispettata da nessun gestore in nessun territorio d'Italia malgrado la normativa entrata in vigore il 21 luglio 2011, dopo la pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 116 il 20/07/2011, ne abbia ufficializzato la vittoria referendaria e chiesto la definitiva diminuzione delle tariffe. Tutti i gestori del servizio idrico italiano continuano ad ignorare quanto espresso democraticamente e ad applicare le medesime tariffe come prima dell'esito. Per questo è nata la campagna di “obbedienza civile” unico mezzo ad oggi disponibile per i cittadini e da i cittadini per tutelare e rispettare quanto è stato da loro chiesto visto l'atteggiamento negligente e menefreghista di istituzioni e gestori. Questa iniziativa consiste nel pagare le bollette relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011 sottraendo la componente “remunerazione del capitale investito”. L'”obbedienza” dei cittadini è verso la legge in vigore modificata dal referendum intanto che ne attendono la regolare applicazione da parte dei gestori e delle Autorità d'Ambito territoriale ottimale (ATO) che invece disobbediscono a quanto è stato chiesto legalmente a loro di fare. La campagna di “obbedienza civile” è gestita dal Forum e attraverso referenti territoriali è intenzionata a diffondersi in tutta Italia e perseguire il raggiungimento dell'obiettivo del rispetto dell'esito del referendum ricalcolando tutte le bollette alla famiglie italiane e vigilando sulla totale ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici. Infatti l'attuale governo Monti spinge fortemente alla privatizzazione anche dei servizi idrici che malgrado siano stati sanciti per espressione popolare rimanere pubblici, sono continuamente minacciati di trasformarsi con qualche miracoloso passaggio parlamentare in privati.
Nel frattempo un piccolo risultato è stato già raggiunto dopo l'incontro avvenuto il 23 febbraio tra il Forum italiano dei movimenti per l'acqua, e il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Quest'ultimo ha inviato all'Autorità per l'energia elettrica e il Gas e ai presidenti delle Regioni una lettera nel quale esprime il suo desiderio di segnalare l'urgenza di attuare “quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, con la sentenza 26/2011, in merito all'abrogazione del comma 1 dell'articolo 154 del D.lgs 152/06, relativo all'adeguata remunerazione del capitale investito, così come stabilito dal DPR 18 luglio 2011 n. 116.(...)". Ormai Autorità d'ambito, gestori dei servizi idrici, sindaci e presidenti delle Regioni non possono più a far finta di niente se anche il Ministro è dovuto scendere accanto ai cittadini per chiedere il rispetto delle loro decisioni.
Dal 21 luglio 2011 è stato sottratto in modo indebito del denaro alle famiglie italiane che deve essere restituito e fermato come richiesto dai cittadini ormai stanchi di essere considerati solo arance da spremere per i profitti privati. Le iniziative popolari sono ormai le uniche vie da intraprendere dalla democrazia per difendere se stessa e i beni comuni necessari alla sua sopravvivenza. E' ormai tempo che la democrazia consapevole e preparata alzi la testa e pretenda dalle istituzioni quel rispetto dovuto ma troppo spesso negato!
Per informazioni sulla campagna “obbedienza civile” visitare il sito http://www.acquabenecomune.org

COMITATO PRO ACQUA

giovedì 9 febbraio 2012

NEL PAESE DELL'ACQUA GUARDA CASO QUESTO BENE PREZIOSO MANCA PROPIO AI CITTADINI!!! A COLORO CHE LA PAGANO PROFUMATAMENTE...


DA IERI 7 FEBBRAIO A TUTT'ORA 8 FEBBRAIO(ORE 22) IN MOLTISSIME FRAZIONI DI GUALDO TADINO STA MANCANDO L'ACQUA POTABILE,PER LO PIU' SENZA PREAVVISO,DECINE DI CITTADINI COME DEL RESTO NOI STESSI SI SONO RIVOLTI AL SERVIZIO GUASTI DI UMBRA ACQUE,AD ALCUNI E' STATO DETTO DI TUBATURE GHIACCIATE AD ALTRI PRIMA DI UNA POMPA BRUCIATA POI DI UN'ALTRA ANCORA E COSI VIA...MA QUESTI SIGNORI SI RENDONO CONTO CHE A SOFFRIRE IL GRAVE DISAGIO SONO SOPRATTUTTO LE FASCE PIU' DEBOLI?PENSIAMO AGLI ANZIANI,I DISABILI I BAMBINI...MA CI RENDIAMO CONTO O NO? INNANZI TUTTO CHE ALMENO PRIMA SI METTANO D'ACCORDO NEL DIRE SE CI SIA VERAMENTE UN GUASTO O SE SI TRATTA DI UN'ALTRO PROBLEMA A CUI DI CERTO NEL MESE DI FEBBRAIO NON VOGLIAMO NEMMENO PENSARE,PERO' TORNA IL SOSPETTO DI UNA POSSIBILE EMERGENZA IDRICA COME CONFERMATO DA ALCUNI GIORNALI DOVE SI RIPORTA CHE NELLA ZONA DI NOCERA FOLIGNO E SPOLETO LA PORTATA DELLE SORGENTI SI E' RIDOTTA NOTEVOLMENTE RAGGIUNGENDO IL LIVELLO DELLE CRISI IDRICHE DEL 2001 E 2007,L'ALLARME E' STATO LANCIATO DALLA Vus (GESTORE IDRICO COME UMBRA ACQUE) ESIGIAMO PERTANTO CHIAREZZA ESSENDO NOTEVOLMENTE PREOCCUPATI,DETTO CIO' CI CHIEDIAMO MA COME MAI A CHI IMBOTTIGLIA L'ACQUA PER FARNE PROFITTO LE POMPE NON SI ROMPONO MAI? COME MAI SEMPRE E SOLO I CITTADINI DEVONO SUBIRE LE GRAVI CONSEGUENZE PUR PAGANDO PROFUMATAMENTE LA NOSTRA ACQUA? COME MAI LE CRISI IDRICHE TOCCANO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE COME GLI ANNI PRECEDENTI SEMPRE E COMUNQUE I CITTADINI?COME MAI A PAGARE SEMPRE PIU' SALATE LE BOLLETTE SIAMO SEMPRE NOI CHE SUBIAMO I DISAGI? E' QUESTA LA RISPOSTA AGLI ASSURDI E INCONCEPIBILI CONTINUI AUMENTI? SAREBBE DA SCRIVERE FINO A DOMANI MA NOI VOGLIAMO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE L'ACQUA,VOGLIAMO SOLO QUESTO,CHE SIA CHIARO!!!NULL'ALTRO.
SPERIAMO CHE NON SI DEBBA AGIRE COME 70 ANNI FA' QUANDO SI FACEVA BOLLIRE LA NEVE QUANDO MANCAVA QUESTO BENE SEMPRE COSI PREZIOSO CHE CONTINUA AD ESSERE UN PROFITTO PER POCHI CONTRO L'INTERESSE DI TUTTI...TORNANDO A 70 ANNI FA'...ALMENO LE BOLLETTE A QUEI TEMPI NON SI PAGAVANO!!!...
ASPETTIAMO UN RISCONTRO AL PIU' PRESTO DA PARTE DI UMBRA ACQUE E DELLA NOSTRA AMMINISTRAZIONE.
"ASPETTIAMO"
GRAZIE.
COMITATO PRO ACQUA GUALDO

venerdì 3 febbraio 2012

RETTIFICA COMUNICATO STAMPA A RIGUARDO DI ALCUNI SCRITTI USCITI SUI GIORNALI...

A SEGUITO DI QUANTO E' STATO PUBBLICATO SU' ALCUNI GIORNALI,IN CUI SI FA' RIFERIMENTO A NOMI SPECIFICI DI PERSONE E AZIENDE SI PRECISA CHE IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO (COME SI PUO' EVINCERE DALL'ORIGINALE)NON HA MAI FATTO TALI RIFERIMENTI,IL NOSTRO INTENTO ERA SOLO QUELLO DI SOTTOLINEARE UNA SERIE DI CONTRADDIZIONI GENERALI CHE NON SI POTEVANO FAR PASSARE NEL SILENZIO,E NON DI AVVIARE POLEMICHE PERSONALI DI CUI ORA NON ABBIAMO BISOGNO,PERTANTO CI DISCOSTIAMO DAI NOMI FATTI,TUTTO IL RESTO E'CORRETTO.
GRAZIE...

giovedì 2 febbraio 2012

GUALDO TADINO...CITTA' DI QUALE ACQUA? SICURAMENTE NON DELLA NOSTRA...


Il recente concorso organizzato dalla nota azienda di acque minerali presente nel territorio Gualdese con il Polo Museale e con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino ha lasciato sbalordito il Comitato sia per le finalità preposte, sia per il premio previsto che per il contesto in cui è stato lanciato cioè quello di una vertenza nata alla fine dell'anno appena trascorso e ancora irrisolta, a seguito di uno scontro tra un assessore comunale e il Polo proprio sul tema al centro del concorso stesso".Il premio previsto sembra essere molto simile al percorso didattico oggetto del contenzioso. La nostra indignazione nasce dalla presa visione della macroscopica serie di contraddizioni che non possono essere accettate e lasciate passare nell'indifferenza malgrado il consenso ufficiale. Innanzitutto vedere che un'azienda industriale a tutti gli effetti e che come tale produce inevitabili impatti sulle componenti ambientali bandisce un concorso sul delicato tema dell’acqua rivolto alle scuole italiane con lo scopo di sensibilizzare le giovani generazioni ai temi dell’educazione ambientale è veramente stridente. Questa città dell'acqua non può accettare che chi questo bene di vitale importanza a dispetto di Deflussi Minimi Vitali, dichiarazioni ufficiali di emergenze idriche e sentenze la sottrae dai suoi bacini naturali, la succhia via in profondità, la ingabbia in chilometri di tubi e poi la sfrutta vendondola in una bottiglia di plastica, parli alle nuove generazioni con incredibile serenità di rispetto dell’ambiente naturale, di quanto è importante difendere l'ecosistema dall'inquinamento e dallo spreco delle risorse per preservare quel delicato equilibrio che è alla base della nostra vita. Ma da quale pulpito viene la predica? Da chi voleva scavare altri due pozzi del tutto incompatibili proprio con gli ecosistemi di Gualdo e Nocera?! Ma cosa insegnamo ai nostri figli? Che l'ultimo degli usi è il fulcro di tutto? Non dovremmo invece insegnargli che l'acqua viene dal cielo e non dai rubinetti e va rispettata e tutelata in tutto il suo ciclo? Non dovremmo ribadire invece che se non piove l'acqua non si sfrutta per rispetto dei suoi tempi di rigenerazione e la priorità ce l'hanno sempre le esigenze vitali degli esseri viventi? Tutte queste scomode considerazioni rappresentano la vera educazione ambientale che non si insegna ancora a scuola anche se ci vogliono fare credere il contrario e che quando viene programmata seriamente coinvolge esperti appartenenti al settore ambientale-naturalistico e di certo non si improvvisa solo perché va di moda o mi rende più buono.
Ma noi siamo anche profondamente indignati che l'amministrazione comunale abbia dato ancora sfoggio della sua assoluta assenza e coerenza rispetto alla vita reale cittadina. Arroccata nel suo mondo, a destra o a sinistra che sia non fa la differenza, l'amministrazione si arrabbia, accusa e poi ci ripensa e intanto che c'è, nel caos generale, concede il patrocinio. Ma come si fa a sostenere ufficialmente un'iniziativa culturale che coinvolge gli stessi protagonisti e il medesimo argomento contestati dall'amministrazione stessa? Non è possibile pensare che questa scelta possa significare aver riconosciuto un qualcosa di alternativo all'oggetto della vertenza vista l'imbarazzante coincidenza delle argomentazioni o il giusto investimento rivendicato in cambio a quanto di inestimabile valore ci viene sottratto da tempo dalle nostre sorgenti in questa che ha tutta l'aria di essere semplicemente una operazione di marketing aziendale. Non lo vogliamo e non lo possiamo credere e accettare.
Rimaniamo, contro corrente rispetto a quanto sta accadendo in questa povera città, sempre coerenti e convinti nella nostra battaglia in difesa dei beni comuni e non scendiamo a nessun inaccettabile, assurdo e ingiusto compromesso anche perché che, ci piaccia o non ci piaccia non ci stancheremo mai di ripetere, l'umanità deve e dovrà fare i conti con lo sfruttamento ambientale rivedendo drasticamente il suo modo di vivere se vuole guardare a domani...

COMITATO PRO ACQUA GUALDO

martedì 3 gennaio 2012

DATO CHE L'ACQUA E' UN BENE PRIMARIO UMBRA ACQUE CONTINUA AD AUMENTARE LE BOLLETTE...


La notizia recente di possibili aumenti previsti da umbra acque per il 2012 fino al 6% (5% più tasso d'inflazione) sulle bollette dell'acqua in 38 comuni ha destato non poche polemiche che condividiamo pienamente per ovvi motivi. Dai quotidiani si legge che a causa della burrascosa situazione economica in cui naviga Umbra Acque sono necessari 72 milioni per l'ammodernamento dei depuratori. Gli stessi che in qualche comune non sono in funzione e che sono stati pochi mesi fa al centro di un'altra vertenza tra consumatori che dovevano pagare questo servizio all'azienda che però non lo forniva e si è vista costretta al rimborso. Ma si legge ancora dai quotidiani (Corriere dell'Umbria di Sabato 31 Dicembre) che Umbra Acque secondo il suo presidente non naviga in queste cattive acque tutti i conti sono a posto e che mai sono state rilasciate dichiarazioni sull'inefficienza del servizio di depurazione in risposta alle critiche avanzate al Movimento in difesa del cittadino. Lo stesso presidente di Umbra Acque aggiunge che non sarà questo aumento a risolvere il problema dei 70 milioni di euro previsti per evitare le procedure di infrazione europea nei prossimi anni. Anche perché precisa il problema è di tutta l'Umbria considerata area sensibile e non di Umbra Acque. A noi comunque risultano ben altri fatti. I depuratori a Gualdo Tadino non funzionano (è vero?), il nostro Comune come altri si vede aggravare di cosiddetti balzelli ogni qualvolta l'azienda ritiene necessario farlo come per i depositi cauzionali ora sotto il vaglio della giustizia da dicembre, oltre alla scandalosa conferma della non potabilità dell'acqua nella frazione Cerasa avvenuta nel più assoluto silenzio dell'azienda in questione su cui anche la CONVIRI sta indagando e ha chiesto delucidazioni in merito(il comitato di vigilanza ci ha inviato notifica per conoscenza). Ma questa azienda come può scagliare pietre su' pietre perché ritiene il suo operato senza peccato? Ma se non ci sono buchi sul bilancio e se l'aumento del 5% non risolve il problema dell'ammodernamento dei depuratori allora perché chiederli? Il fatto che questo aumento serve per dimostrare il reperimento di fondi per l'adeguamento dei depuratori altrimenti verrebbe considerata corresponsabile per il mancato rispetto dei parametri di legge all'utente non interessa perché poi tanto le opere non si realizzano mai mentre il suo portafoglio è l'unica cosa certa che subisce modifiche in positivo per loro naturalmente. Questo anche l'Unione Europea dovrebbe incominciare a comprenderlo se vuole affrontare unita e compatta il nuovo anno e la crisi economica che la riguarda. A questo punto i resoconti dettagliati e completi di entrate ed uscite non possono essere resi pubblici ai cittadini che pagano il servizio e che almeno avranno il diritto di sapere realmente a cosa (o a chi) servono i loro sacrifici? Se davvero sono nel giusto rendano conto e soluzione ai problemi che il Comitato ha dovuto affrontare fin dalla sua costituzione proprio contro lo sfruttamento dell'acqua e le speculazioni di soggetti a metà tra pubblico e privato. E visto il pericolo che rappresenta il far soldi sull'acqua ci batteremo ancora affinché l'acqua sia dichiarata ufficialmente pubblica fin dallo statuto (anche li prenderemo posizione dato che prima si vota tutti a favore poi non se ne vuole piu' nemmeno parlare) e non sia più oggetto di mercificazione ma ritorni ad essere quel bene di primaria importanza da distribuire equamente e gratuitamente a tutti gli essere viventi. L'acqua è il bene necessario a tutti e siamo convinti che se incominciamo ad accogliere nelle nostre menti questo presupposto e non ci lasciamo corrompere dal guadagno facile tutto il resto quale giustizia sociale, equità e riduzione di tasse di cui si fa tanto parlare in questi giorni non potrà che venire da se. Fiduciosi che si può sperare in un cambiamento di coscienza se si lavora con costanza e ottimismo AUGURIAMO A TUTTI UN BUON 2012...malgrado i presupposti non per nulla positivi.
IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO

SULLA DEPRIMENTE CHIUSURA DELLA PIZZERIA ROCCHETTA...

Il 24 dicembre è avvenuto un fatto che ha cambiato e cambierà la storia di Gualdo Tadino,con una preordinanza di sgombro e non stazionamento del Sindaco la Pizzeria Rocchetta su delibera della Regione per mettere in sicurezza l'ambiente è stata chiusa. Sembra che vi sia il rischio di caduta massi dalle pareti rocciose e questo costituisca un pericolo per coloro che vogliono recarvi a mangiare la pizza o prendere l'acqua come i gualdesi e non solo ormai da generazioni hanno l'abitudine di fare. Era un intervento necessario per mettere in sicurezza la zona che quindi fin'ora è stata pericolosa per tutti gli ignari visitatori. Il tutto malgrado la pericolosità della zona è avvenuto nel solito silenzio e la cittadinanza sta scoprendo gradualmente la sorpresa a cavallo tra vecchio e nuovo anno. Nel 2010 con l’ordinanza del Sindaco del 4 agosto mediante la quale, si è resa necessaria la chiusura della zona indicata in oggetto in tutela della pubblica incolumità per il tempo indispensabile ad effettuare i lavori di “(omissis) ripristino delle barriere paramassi (omissis)” presenti su parte del costone roccioso in loc. fonti della Rocchetta tutti i problemi sembravano risolti. Le proteste del Comitato proprio per la mancata informazione che aveva proceduto queste necessarie operazioni aveva messo in luce i fatti e accelerato le operazioni di revoca dell'ordinanza e riapertura delle fonti. Ora invece la situazione malgrado la messa in sicurezza sono peggiorate al punto da rendere necessario senza spiegazioni e la necessaria documentazione irreperibile su i vari siti istituzionali la chiusura definitiva e irrevocabile. Qualcuno potrebbe gentilmente offrire alla cittadinanza tutte le spiegazioni necessarie a sostegno di questa decisione? Naturalmente indignati ci adopereremo che il tutto ritorni alla normalita' almeno riaprendo i mesi estivi,dato che cosi tutta l'area diverra' semi abbandonata e si ritornera' ad un degrado della fonte senza precedenti,a chi fa' comodo che la zona sia liberata da tutto e tutti??? giriamo la domanda alla nostra amministrazione,tra l'atro il gestore del locale attualmente non ha un lavoro alternativo,chi pensera' alla sua famiglia e al suo sostentamento??? la regione???. A lui sono state criticate negligenza e trascuratezza ma come testimoniano le foto scattate dopo la chiusura(sono state scattate il 28 di dicembre 2011potete richiedercele ne abbiamo altre) lo stato di abbandono in cui ora versa la zona della sorgente dimostra esattamente il contrario e quindi la sua presenza era utile per garantire quel minimo di pulizia che in tempi non tanto remoti il Comitato aveva contestato all'amministrazione comunale. Con questa decisione vogliamo realmente sapere chi si va veramente a salvaguardare, proteggere, rispettare e tutelare???CHI???

IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO





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