mercoledì 17 giugno 2015

IL CONSIGLIO COMUNALE APERTO MA NON TROPPO!!!

In merito al consiglio comunale "aperto" dell'8 giugno sul progetto presentato da Rocchetta spa il Comitato pro acqua Gualdo intende esprimere anche il suo punto di vista. E' apparso evidente che anche questo consiglio comunale non ha fatto altro che ricalcare quelli già visti negli anni precedenti quando si dibatteva sul controverso e per niente simbiotico rapporto tra Rocchetta spa e territorio di Gualdo Tadino, che ancora ad oggi, malgrado si sia espressa anche la giurisprudenza in merito, continua ad essere al centro dell'attenzione istituzionale. Il problema etico, ambientale ed economico annesso a questa vertenza è rimasto bloccato alle sentenze del TAR datate 2008. Nessuna Amministrazione successivamente succedutasi ha avuto la capacità (o il coraggio) di vedere oltre, di evolversi accettando i cambiamenti e i fatti per quelli che sono oggettivamente e di agire virtuosamente di conseguenza. Ad esempio la Comunanza Agraria Appennino Gualdese ricostituitasi nel frattempo, è stata denigrata o accettata da tutti gli amministratori a seconda di dove siedono in massima assise e della necessità di ottenere consenso popolare o meno. La Comunanza Agraria è un ente ricostituito per volontà dei cittadini con ruoli ben precisi a tutela degli stessi e dei territori. Non rispettare ciò da parte dell'amministratore, tanto locale che regionale, significa non rispettare gli stessi cittadini che rappresenta e la legge. Questo la dice lunga sull'aspetto etico e morale di tutta questa vicenda. Malgrado i pronunciamenti di tribunali ancora ci si interroga su quanta acqua ci sia nelle nostre montagne. Ci sono degli studi scientifici, su cui si sono basate le sentenze vincenti per la vicenda Rio Fergia, che mettono in guardia sullo sfruttamento delle risorse idriche del nostro territorio. Ma ancora ci si dibatte su questo aspetto, che appare sempre subordinato alle necessità dell'azienda e dei suoi investimenti altrimenti, nel rispetto di quanto già noto, gli amministratori ne avrebbero precauzionalmente già respinto le richieste. Per le stesse ragioni anche i vincoli ambientali che gravano sulle nostre montagne, a seguito del recepimento di normative europee, non sono mai presi in seria considerazione, tanto dalle passate amministrazioni, che li deridevano solo perché ne impedivano la realizzazione di un parco eolico di controversa origine, quanto dalle attuali che invece li ignorano totalmente senza mai citarli nemmeno per sbaglio. I vincoli ambientali non fanno altro che, in chiave più moderna e scientifica, sommarsi ed amplificare il significato dei vincoli legati agli usi civici che gravano nell'area Rocchetta. I posti di lavoro previsti nel piano di investimenti presentato dall'azienda, sono a nostro avviso,un vile ricatto che non può che fare leva in un momento di crisi economica come questo e che provano a trasformare questa vicenda in qualcosa di più accettabile da parte dell'opinione pubblica. Ma su quanto possano risolvere questa situazione economica circa 145 posti di lavoro, scritti comunque solo sulla carta, tra fissi, stagionali, indotto ed altro non lo sa nessuno. Nemmeno gli interventi fatti dai rappresentanti di categoria durante il consiglio comunale, hanno risolto questo aspetto se non in modo puramente generico, quando si riferivano ai posti già creati dall'azienda, e quindi irrilevante ai fini del dibattito. In verità nemmeno migliaia di posti di lavoro possono giustificare la svendita di un bene comune così prezioso e vitale. Il posto di lavoro o qualunque esosa cifra investita, non si può barattare in cambio di una sorgente di acqua potabile. Se di sorgente si può parlare perché mentre si dibatteva in consiglio comunale, il Ministero della Salute dichiarava in Gazzetta Ufficiale, che nel territorio di Gualdo Tadino esiste una sorgente denSerrasanta da cui si può imbottigliare e commercializzare acqua minerale naturale con un nuovo marchio. Questa specie di equivoco, per non dire peggio, in quanto è noto non esistere nessuna sorgente denominata Serrasanta, se non un pozzo ad emungimento forzato con questo nome, nel territorio gualdese, è sancito dal Ministero e dunque è accettabile senza metterlo in discussione, secondo quanto dichiarato in massima assise dal primo cittadino, e sempre a fronte degli investimenti a cui non si può rinunciare. Secondo la gran parte di tutti gli altri cittadini consapevoli e sensibili, invece questo è un gravissimo problema. Chi non conosce il suo territorio e accetta che su di esso si equivochi grossolanamente (e volutamente) come può rispettarlo e tutelarlo davvero? Alla conferenza dei servizi programmata per il giorno successivo, in cui pure se non si decideva nulla mancava un interlocutore fondamentale come la Comunanza Agraria Appennino Gualdese, il sindaco è andato con un documento, approvato solo il giorno prima impedendo un dibattito un po' più approfondito visto l'importanza dell'argomento, che conteneva questioni idrogeologiche già note ma non ancora recepite, la richiesta di rispetto degli usi civici (aspetto anch'esso che già doveva essere stato recepito) e soluzioni che in parte sono già previste dalla legge regionale n. 22/2008 in merito alla gestione delle acqua minerali che pure se è una norma limitata e difettosa sarebbe stato preferibile averne preteso il rispetto almeno nei punti salienti, già dopo gli eventi alluvionali da cui è rinata tutta questa vertenza. Al concessionario, in queste norme, si attribuiscono doveri ben precisi non solo verso i preziosi giacimenti ma anche intorno l'area in cui sono localizzati, altro che realizzazione di Oasi, posti di lavoro o investimenti economici fotocopia di altri già promessi, mai mantenuti e comunque già discussi e smontati, da accogliere come atti di estrema generosità verso il territorio a copertura dell'istanza di proroga e nuova concessione di acqua minerale, il vero ed unico investimento che da anni ha in mente l'azienda per il nostro territorio. Nulla di che è stato dibattuto in consiglio comunale a nostro avviso, se non dei soliti irrispettosi modi degli amministratori verso i fondamentali diritti dei cittadini e la tutela dell'ambiente che trovano purtroppo ancora difficoltà ad essere recepiti altrimenti non ci si ritrovava a ricominciare tutto da capo. Il Comitato pro Acqua è uscito dal consiglio comunale deluso dopo aver assistito ad un brutto film già visto. Stessa sceneggiatura, cambiano solo gli interpreti. Ruoli e battute rimangono invariate. Speriamo solo che l'epilogo sia il medesimo di quello già visto a favore dei cittadini ma stavolta definitivo.
COMITATO PRO ACQUA GUALDO

Musica


MusicPlaylistView Profile
Create a playlist at MixPod.com

Visualizzazioni totali