venerdì 12 dicembre 2014

LE NOSTRE "OSSERVAZIONI" IN MERITO AL PROGETTO DELLA ROCCHETTA S.P.A!!!

In data 9/12 il Comitato Pro Acqua Gualdo ha protocollato le proprie osservazioni (Prot. 0026653 del 9-12-2014 Comune di Gualdo Tadino) al Progetto “OASI ROCCHETTA-PROPOSTA DI MASSIMA DI SALVAGUARDIA, DI PROTEZIONE E DI REGIMAZIONE IDRAULICA presentato da Rocchetta spa il 18 Novembre in presenza delle massime autorità cittadine. Le nostre osservazioni sono state fatte a partire dalle modalità di presentazione del progetto che, a parte il particolare iter che ha intrapreso, non ha visto il coinvolgimento diretto della popolazione. Il Comitato è ormai parte attiva del territorio gualdese e i suoi membri sono dei semplici cittadini riunitisi spontaneamente in questa forma di difesa. Per ciò ci sembrava naturale che venissimo coinvolti in maniera più diretta in questa che si potrebbe definire “fase di consultazione”. Abbiamo evidenziato l'assenza di interventi nel progetto relativi alla messa in sicurezza dell'area assimilata ad una pericolosità R4 (allegato Tecnico alla legge 267/98), invece ufficialmente riconosciuta dalla Regione Umbria e per la quale sono già previsti ben altri interventi . Per primi, a parte gli esperti del settore, abbiamo divulgato alla cittadinanza la situazione dell'area nel 2012 dopo la sua interdizione al traffico veicolare e pedonale, per esigenze del momento, chiedendo direttamente alla Regione Umbria (prot. 0014717 del 10-07-2012, Comune di Gualdo Tadino). Questa per noi ci sembrava una priorità su cui intervenire oltre agli altri interventi di manutenzione da intraprendere a seguito dell'alluvione del Novembre 2013. Abbiamo poi osservato la strana coesistenza nel progetto dell'area SIC, a cui si fa appena un accenno che invece è ben definita dal Piano di Gestione del sito di importanza comunitaria (SIC) IT 5210014 “Monti Maggio – Nero” approvato dalla Regione Umbria (DRG 252/2012), della creazione di un'Oasi naturalistica come finalità del progetto e di altre proposte quali (testualmente riprese dal progetto): proposte di intervento per definire l'area di protezione dei pozzi R1-R2-R3-R4, regimazione idraulica, ripristino degli accessi agli addetti ai lavori fino al Fontanile di Campitella, fruizione finale delle acque della Sorgente R6 che vengono rappresentate come sviluppo, tutela e riqualificazione di tutta l’area del Fontanile e delle sue pregiate e particolari risorse, in modo completamente sostenibile,che vanno invece in una direzione totalmente opposta. Nessuna normativa sembrerebbe essere stata consultata per giustificare la realizzazione di un'Oasi prossima a questa area SIC e degli altri interventi più specifici per le esigenze dell'azienda. La normativa ambientale a riguardo è invece molto vasta e precisa e ci sembra impossibile non averne tenuto conto per progettare un intervento di tutela ambientale come quello di un'Oasi naturalistica proposto da Rocchetta spa. D'altra parte nessuno studio scientifico recente è stato citato e quindi consultato a sostegno di questa proposta. La realizzazione di questa Oasi appare quindi piuttosto approssimata e senza una reale motivazione. Per interventi di un certo tipo prossimi a zone SIC sono previste Valutazioni di Incidenza obbligatorie se non addirittura procedure di VIA e un progetto del genere, per gli altri interventi che si propone oltre all'Oasi, non crediamo possa sfuggire a tale iter di approvazione senza subire modifiche e adattamenti notevoli compatibili con la normativa che regolamenta le aree SIC e con i piani di gestione del territorio. Ma non ci sono riferimenti legislativi nemmeno per questo aspetto che anzi non viene citato per niente. In ogni modo anche per la fruizione finale della sorgente R6, al di là di un generico sviluppo per giustificarne l'uso, non vengono forniti dati sui reali benefici economici per la cittadinanza (ammesso che ci siano). Se non sono stati consultati studi scientifici, normativa specifica in settore ambientale (a parte quella specifica per la salvaguardia delle risorse idrominerali) e di gestione del territorio ne affrontati altri tipi di studi sulla ricaduta economica ci siamo chiesti su cosa si basano le finalità e gli interventi del progetto e di ciò abbiamo chiesto una spiegazione scritta. Condividiamo invece la necessità di un intervento da parte di Rocchetta spa, secondo quanto indicato dalla Legge Regionale attualmente vigente, – la n. 22 del 22.12.2008, Art. 15 comma 2 e cioè che “Tutti gli oneri per la realizzazione e la manutenzione ORDINARIA E STRAORDINARIA delle pertinenze sono a carico del concessionario" senza scomodarsi alla creazione di un'Oasi o di altri specifici interventi. Il Comitato respinge pertanto questo progetto le cui finalità nascoste (ma nemmeno più di tanto) tra le righe di una non ben definita Oasi naturalistica, quali la realizzazione di un'area di protezione dei pozzi e una nuova linea di imbottigliamento di acqua minerale non trovano riscontro in nessun dato economico, scientifico e legislativo se non nell'unica normativa consultata e cioè quella relativa alla salvaguardia delle risorse idrominerali (nemmeno aggiornata), ne in benefici per la collettività. Chiude ribadendo che questo progetto non è certamente l'unico possibile per ripristinare l'area Fonti della Rocchetta. Quindi non è chiaro perché se ne parli come se fosse già stato approvato. L'acqua comunque non è affari per pochi ma un diritto inalienabile di TUTTI! Purtroppo dobbiamo ricordarlo ogni volta!!! IL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL COMITATO PRO ACQUA GUALDO

giovedì 15 maggio 2014

"L'ENNESIMA VITTORIA DEI CITTADINI"

Ieri mattina in Comune si sono tenute le due conferenze di servizi indette a fronte delle istanze autorizzative agli impianti a biogas in localita' Grello da 99 KWe e all'altro di gassificazione sempre in Gualdo Tadino presso zona industriale sud da 200 KWe. Il Comitato Pro Acqua Gualdo come sempre presente e' stato rappresentato e difeso dall' Avvocato Valeria Passeri che ha presenziato le due sedute (insieme al nostro Presidente e due membri) ed ha presentato le nostre osservazioni. La seduta si e' conclusa con l'ordine motivato di non EFFETTUARE ENTRAMBI GLI IMPIANTI salva la facolta' per i proponenti come previsto dalla legge!!! di ripresentare i loro progetti con le molto consistenti modifiche ed integrazioni loro prescritte. Una vittoria quindi quella del 12 maggio 2014 tutta dei cittadini che ancora una volta COME TRE ANNI FA' hanno saputo far valere e tutelare con determinazione e competenza le tradizioni agroalimentari locali,la biodiversita',il patrimonio culturale e il paesaggio rurale della nostra regione contro a nostro modo di vedere aggressioni sempre piu' frequenti e imprevedibili a quella che e' la vera e sana vocazione naturalistica del nostro territorio. Ricordiamo comunque che la nostra raccolta firme contro qualsiasi altro progetto di impianti a biomassa a Gualdo Tadino e' in essere per tutto il mese di maggio. Un ringraziamento a chi si batte al nostro fianco e a tutti i cittadini ma soprattutto all'Avvocato Valeria Passeri per la determinazione e per il CUORE che mette come tutti noi innanzi a queste gravi e continue problematiche. IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO

mercoledì 30 aprile 2014

BASTA!!! COGENERATORI GASSIFICATORI LI CHIAMANO IN TUTTI I MODI!!! UNA VOLTA PER TUTTE PRENDIAMO IN CONSIDERAZIONE QUELLO CHE LA NATURA CI DONA ACQUA,SOLE,ARIA... NULL'ALTRO...

Dopo la battaglia vinta contro la realizzazione di impianti per produrre bioetanolo ed energia da biomasse nel 2011 il Comitato pro Acqua Gualdo suo malgrado si vede ancora impegnato sullo stesso fronte. L'attenzione promessa dal COMITATO alla difesa del territorio non è stata mai abbassata E INFATTI come temevamo due nuovi impianti sono stati proposti e presentati in Comune uno di cogenerazione alimentato a biogas da 99 Kw ed un'altro impianto di gassificazione di potenza nominale pari a kWe 200. Vogliamo precisare una volta ancora, affinché sia chiaro per sempre, il contesto in cui si muovono tutti questi numerosi progetti presentati da Gualdo a Costacciaro oltre che nel resto dell'Umbria e dell'Italia. Questa attenzione crescente per realizzare impianti per produrre energia dalle fonti cosiddette alternative è fortemente stimolata dal meccanismo degli incentivi “pubblici”.Quest'ultimi sono più vantaggiosi per gli impianti di piccole dimensioni fino a 1MW. Il meccanismo degli incentivi garantisce agli investitori un rientro economico assicurato nel tempo e per questo si permettono di rischiare in investimenti così importanti. Quanto sopra non lo diciamo noi ma sono affermazioni che si possono confermare con una ricca documentazione presente sul web da parte del mondo scientifico di fama nazionale e mondiale ( DOTT.TOMATIS, DOTT.CONNET,DOTTOR TAMINO,DOTTOR VALERIO,DOTT. VANTAGGI,DOTT MONTANARI ECC ECC). Il rischio che vengano bruciati i rifiuti come denunciato da sempre è ora più che mai concreto dopo la pubblicazione del decreto del 7 luglio 2012 dove vengono assimilati a biomassa prodotti pericolosi come pneumatici fuori uso, pitture e vernici di scarto, plastica, gomma e altri prodotti derivanti a valle della raccolta differenziata; Non c'è nulla di etico in questi impianti per smascherare la verità basterebbe chiedere ad imprenditori ed amministratori tanto interessati alla loro realizzazione di rinunciare completamente agli incentivi che vengono elargiti. Dovrebbero regalare l'energia alla popolazione ridistribuendo le risorse economiche pubbliche previste!!! così vedremo in faccia chi si adopera per salvare il Pianeta alla deriva o chi lo fa solo per il Denaro (pubblico) nemico numero uno di ambiente e salute. Addentriamoci per l'ennesima volta nel tecnico con l'aiuto di esperti in questo caso Giovanni Vantaggi referente UMBRIA dell'ISDE ITALIA... Questo oramai famoso syngas è il gas che si produce mediante i processi di PIROLÌSI** o di GASSIFICAZIONE*** o di PIROGASSIFICAZIONE****. Il Syngas derivante dai processi di pirogassificazione non sono eco-compatibile DA QUI LA NETTA CONTRARIETÀ DELL'ISDE ITALIA PER I RISCHI SU AMBIENTE E SALUTE CHE LA COMBUSTIONE DEL SYNGAS DETERMINEREBBE. COS'E' IL SYNGAS: esso è fondamentalmente costituito da METANO, IDROGENO, CO, CO2, IMPURITÀ DI VARIO TIPO) … Il GAS COSÌ OTTENUTO VIENE POI BRUCIATO!!!… l'impianto richiede migliaia di ton/anno di biomassa (o legnosa o qualsiasi altro materiale che rientra nella definizione di biomassa compreso il CDR). IL SYNGAS PUÒ CONTENERE IMPURITÀ, ANCHE IN PICCOLA QUANTITÀ, in grado di produrre, comunque, inquinamento nell’aria quando questa miscela è bruciata. Se le biomasse utilizzate contengono tracce di zolfo e di cloro si producono anche ANIDRIDE SOLFOROSA oltre a quello che viene prodotto in ogni combustione: micropolveri ed NOX (a sua volta responsabile del cosiddetto PARTICOLATO SECONDARIO#) si avrà anche la produzione di inquinanti come SO2 e DIOSSINE. **PIROLÌSI (= scissione termica): decomposizione termochimica di materiali organici [con temperature tra i 400 - 800°C] in assenza di ossigeno. ***GASSIFICAZIONE è lo stesso procedimento della pirolìsi soltanto che la decomposizione termochimica del materiale organico, avviene in presenza di piccolissime quantità di Ossigeno (dette quantità stechiometriche) e con temperatura più elevate fino a 1000-1100°C. ****PIROGASSIFICAZIONE: è la combinazione dei due processi (pirolìsi e gassificazione) in uno stesso sistema chiamato appunto pirogassificatore. # PARTICOLATO SECONDARIO: si forma per la compresenza in atmosfera di altri inquinanti, come NOx e SO2, che reagiscono con altre sostanze presenti nell’aria (prevalentemente ammoniaca) dando luogo alla formazione di solfati e nitrati d’ammonio. Cosa altro dire? Invitiamo pertanto che si prendano in considerazione le altre innumerevoli fonti di energie alternative che sfruttino l'aria e il sole senza ulteriori forme di inquinamento. Chiediamo alle risorse umane gualdesi, a cui va comunque la nostra stima altrimenti non avremmo mai instaurato un confronto, di impiegare le loro eccellenze in “progetti” davvero funzionali alla società. Lasciamo che il prossimo ricorso storico lo guidi la divina provvidenza e non più il denaro, vero protagonista purtroppo di questa folle corsa alle “false” fonti rinnovabili. DIRETTIVO COMITATO PRO ACQUA GUALDO

venerdì 7 marzo 2014

PRECISAZIONI NORMATIVE E RICHIESTE SUL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

Nell'anno appena scorso il Comitato pro Acqua Gualdo ha voluto monitorare il Piano di Tutela delle Acque (PTA) inviando alla Regione Umbria-Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico- in data 09/10/2013 una missiva con specifiche richieste. Ricordiamo brevemente che il Consiglio Regionale dell'Umbria ha approvato, con Delibera n. 357 del 1/12/2009, il Piano Regionale di Tutela delle Acque introdotto dal D.Lgs. 152/1999 e dal D.Lgs.152/2006 che si occupano di materia ambientale. Il Piano di Tutela rappresenta un piano di settore, di cui si sono dotate tutte le regione d'Italia, che contiene gli interventi destinati a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi specificati nella Parte Terza del decreto legislativo citato, oltre alle misure necessarie a tutelare qualitativamente e quantitativamente il sistema idrico. Il Piano, come previsto dalla normativa, è stato sottoposto nelle varie fasi di redazione e adozione anche a consultazione pubblica a cui ha partecipato, nel 2008, anche il Comitato pro Acqua Gualdo apportando le sue osservazioni. Una di queste in particolare fu accolta e ne venne data immediatamente notizia ai giornali come un piccolo successo di un Comitato di cittadini che era riuscito a intervenire nella stesura di un piano “istituzionale” a tutela dello stesso bene comune. Al Comitato sembrava importante che tra le concessioni rilasciate per l'uso dell'acqua fosse precisato, proprio l'uso delle acque minerali per l'attività dell'imbottigliamento dato che questo catasto consentiva di conoscere, come evidenziato nel Piano stesso, i dati tecnici ed amministrativi mancanti o i dati sugli usi delle acque sotterranee riferiti ad esempio alla denuncia pozzi (in particolare per quelli suscettibili di successivo provvedimento di concessione), sulla georeferenziazione delle opere di captazione e restituzione, sull'integrazione con le altre banche dati regionali e definizione delle modalità più opportune per la pubblicazione e diffusione dei dati. Si potevano avere così tutte quelle informazioni mancanti o inadeguate su cui era stata rilasciata la concessione e il permesso di ricerca all'azienda ospite nel territorio gualdese e che aveva dato avvio a tutte le ben note battaglie. In realtà la precisazione accolta, quale quella della denominazione minerale tra gli usi dell'acqua, non fu mai veramente recepita perché non è stata mai inserita nel documento finale. Di questo è stato chiesto ragione al Servizio Idrico della Regione Umbria, a cui è stata indirizzata la missiva, oltre ad altre richieste di informazioni di seguito elencate: - precisazione sulla costituzione di un gruppo di lavoro previsto dal Piano nella Parte III a cui doveva partecipare, oltre ad ARPA Umbria, le Province e altri soggetti attori delle azioni di Piano e il cui scopo era di ottemperare agli obblighi derivanti dalla procedura di VAS (D.D. n. 12159 del 29/12/2008) ma di cui non abbiamo trovato notizie e che ci impediva di avere un interlocutore certo a cui fare richiesta di informazioni (perché il Gruppo di lavoro doveva ottemperare agli obblighi derivanti dalla procedura di VAS e redigere addirittura Report con scadenza annuale a partire dalla fine del 2009 ); - precisazioni in merito alla realizzazione di un catasto di concessioni ai prelievi idrici, dove doveva, per l'appunto, comparire la denominazione minerali tra gli usi dell'acqua, di cui non si ha informazione, che invece doveva essere già presente come evidenziato nel punto 5.5 pag 370 della Parte III del Piano di Tutela delle Acque. Infatti il catasto doveva essere completato ed incrementato entro il 31 dicembre del 2010, ma ad una nostra ricerca pubblica nel Web non ci risulta la sua presenza; - richiesta del completamento del quadro conoscitivo di alcuni importanti corpi idrici regionali sotterranei tra cui i Monti di Gualdo, già inviata nel 2008, ma non accolta. Ricordiamo come la mancanza di dati certi su questi bacini sotterranei, è stata al centro della vertenza tra la popolazione e l'azienda imbottigliatrice alla ricerca di nuovi pozzi; La Regione Umbria, attraverso il Dirigente del Servizio, a cui era indirizzata la missiva, ha risposto, in data 05/12/2013, in questo modo: - per quanto riguarda la mancata attuazione della specifica denominazione minerali non si è avuta di nuovo nessuna risposta; - la costituzione del gruppo di lavoro previsto è, invece, avvenuta con deliberazione regionale nel 2012 ma a noi, come già detto, è probabilmente sfuggita come sono sfuggiti tra le altre cose i Report che doveva redigere; - per la realizzazione del catasto delle concessioni si rimanda a una non ben precisata seconda fase dove verrà riportata su supporto cartografico da parte delle provincie tutta la documentazione relativa alle concessioni che è a quanto pare già raccolta in un database. Ovviamente appena possibile verrà fatta richiesta di questi dati e del loro database; - per gli studi dei Monti di Gualdo, si precisa dal Servizio Idrico che, successivamente al 2008, la Regione Umbria ha proceduto agli studi idrogeologici di alcuni specifici settori tra cui i Monti suddetti e pubblicata nel portale regionale. Al Comitato, malgrado un'attenta ricerca, è probabilmente sfuggita anche tale pubblicazione e anche di questa verrà fatta al più presto richiesta per essere certi di poterla consultare. Infine, il Piano prevede un aggiornamento secondo la normativa di riferimento entro sei anni dalla sua approvazione e dunque entro il 2015, per questo il Servizio regionale precisa che per rispettare tali tempi ma, soprattutto per rispettare quelli dei Piani di Gestione di Distretto Idrografico (PGD) (Distretto dell'appennino centrale dove ricade l'Umbria in massima parte e solo in minima parte nel Distretto dell'appennino settentrionale) che rappresentano i sovra-ordinati Piani per il PTA, sono state avviate le operazioni preliminari di monitoraggio di pressione ed impatti per la loro revisione e conseguente conferma o modifica di quanto previsto. Chiaramente, ci è sempre stato noto il ruolo degli altri Piani nella stesura del Piano di Tutela stesso e ora, come nel 2008, terremo conto anche di quanto qui riportato per completare le nostre considerazioni e richieste. Certi di aver reso un servizio a tutti gli nostri concittadini informandoli ed aggiornandoli su quanto le istituzioni fanno in “rigoroso silenzio”, approfittiamo per parlare ancora della FONTE Rocchetta cuore, in tutte le possibili accezioni del termine, delle nostre battaglie inclusa questa revisione di documenti. Lo stato in cui versa ancora dopo i fatti calamitosi, avvenuti nel novembre 2013, ci fanno temere che rimarrà ancora in questo continuo ed imbarazzante stato di abbandono. Malgrado lo sciacallaggio politico seguito immediatamente dopo quanto Madre Natura ha fatto (forse con un contributo umano che aveva già da prima segnato l'avvio dell'abbandono della Fonte a se stessa) le cose sono rimaste immutate. Chiudiamo chiedendo a chi abbia coraggio di rispondere: chi e come cercherà di sistemare quella martoriata sorgente? Il comune, tra le sue irrisolte vertenze tra usi civici e cambi di destinazione d'uso o l'azienda, che tra quei “sassi” ha fatto la sua fortuna senza mai restituire equamente quanto portato via quasi gratis? Alla fine vedrete che saremo ancora e sempre noi inconsapevoli cittadini a pagare... COMITATO PRO ACQUA GUALDO

giovedì 6 febbraio 2014

ANCORA ACQUA CERASA...IN RISPOSTA A CERTE AFFERMAZIONI!!! INVIATI I RISPETTIVI DOCUMENTI A TUTTI I GIORNALI...

Per dovere di cronaca e per rispetto della verità di cui noi ci facciamo portavoce e difensori è necessario precisare quanto segue dopo certe affermazioni sull'argomento “acqua potabile a Cerasa” dell'ex vice sindaco E. Fofi. Il Comitato pro Acqua Gualdo è stato contattato dagli abitanti della frazione Cerasa, come ribadito nel precedente comunicato, per porre rimedio ai loro disagi dopo anni di disinteressamento e menefreghismo di tutte le amministrazioni che erano a conoscenza dei fatti da sempre; questa attuale amministrazione ora commissariata, non è stata da meno delle altre. Evidentemente se i cittadini hanno dovuto chiamare il comitato Pro Acqua Gualdo la suddetta non ha fatto nulla di concreto di cui essere orgogliosi. La realtà che viviamo invece, ci dice che, anche su testimonianza dei cittadini stessi di Osteria Cerasa, il Comitato si è fatto portavoce del problema e lo ha denunciato con forza agli interessati da cui è scaturito l'inizio dei tanto attesi lavori di collegamento tra abitazioni e rete idrica; a ragione di ciò viene allegato alla presente documentazione dove il comune di Gualdo Tadino contatta umbra acque solo a seguito della nostra segnalazione, in piu' la risposta della CONVIRI sempre inerente gli stessi fatti dove il DOTTOR roberto passino chiede all'ati 2 informazioni e eventuali provvedimenti da adottare per la tutela della SALUTE DELLA POPOLAZIONE!!! aggiungiamo che anche Umbra Acque,oltre all'amministrazione malgrado i numerosi solleciti degli abitanti di Cerasa, non si sono mai degnati “concretamente”di interessarsi della vicenda fino all'arrivo del Comitato pro Acqua Gualdo. Il Comitato pro Acqua Gualdo non abbasserà mai la guardia in difesa dei beni della collettività e della verità; invita, perciò, tutti i cittadini ad osservare seriamente quanto sta accadendo intorno alla vertenza di Osteria Cerasa e non ci riferiamo di certo ai lavori!!! Chi ha davvero a cuore il bene della collettività tra i cittadini e le amministrazioni??? COMITATO PRO ACQUA GUALDO

mercoledì 22 gennaio 2014

L'ACQUA "NON POTABILE" DELLA CERASA UNA STORIA INFINITA

Una storia partita con la denuncia del Comitato pro Acqua Gualdo nel marzo 2010 e non ancora giunta al giusto epilogo.Una storia culminata con la richiesta di aiuto al Comitato da parte dei cittadini di Osteria Cerasa piccola frazione di Gualdo Tadino, lungo la strada che conduce a Perugia ben quattro anni fa'!!!. Infatti come ormai d'abitudine le istituzioni, quelle ufficiali e rappresentative dei cittadini, non hanno mai posto rimedio al disagio denunciato, anche con esposti inviati ai soggetti stessi, nel corso di tutto questo lungo periodo. In breve alla frazione di Osteria Cerasa da tempo non possono usufruire di acqua potabile nelle abitazioni!!! Nella zona, in particolare quella collinare, le abitazioni sono fornite di acqua tramite pozzi non potabili che non appartengono nemmeno all’Acquedotto regolare di Osteria Cerasa. Per questa ragione agli abitanti, le cui abitazioni risultano sprovviste di contatori, non vengono recapitate le bollette di Umbra Acque. Inoltre, sempre secondo le proteste dei cittadini, l'acqua non giunge regolarmente durante tutto il corso dell’anno, mancando anche per mesi interi durante l’estate. Il Comitato, contattato dai cittadini, ha dovuto sostituirsi al dovere istituzionale e far fronte a questo disagio intollerabile in un paese moderno e civilizzato come si "presume" siano l'Italia e i suoi territori. Tra denunce e richieste di analisi ufficiali dell'acqua a Amministrazione Comunale, ASL n1, Umbra Acque e Procura di Perugia il comitato è riuscito a sollecitare i lavori di collegamento delle abitazioni alla rete idrica ufficiale,facendo stanziare diversi "SOLDONI" e finalmente abbiamo appreso che i lavori FINALMENTE sono iniziati da un po' di tempo,ma vorremmo chiedere ad UMBRA ACQUE" quanto ancora questi cittadini dovranno aspettare per poter usufruire di questa tanto agoniata “ACQUA”. Il Comitato pro Acqua Gualdo di nuovo si deve fare carico di vigilare e tutelare quanto doveva essere già stato fatto dalle istituzioni ufficiali MOLTO TEMPO FA' Per sistemare anche questa ulteriore prova di menefreghismo e inciviltà!!! il Comitato provvederà ad applicare secondo quanto invece dovere ed etica indicano molto chiaramente restando vicino alla popolazione in toto. IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO

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