lunedì 30 giugno 2008

"RIUSCITA LA NOSTRA LODEVOLE INIZIATIVA"



L’INIZIATIVA DEL 29 GIUGNO “PRIMA PASSEGGIATA TRA LE SORGENTI PRO ACQUA DEL RUBINETTO, ORGANIZZATA DAL COMITATO PRO ACQUA GUALDO E CON RACCOLTA FIRME A FAVORE DELL’INIZIATIVA POPOLARE PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLA PUBBLICITA’ DELL’ACQUA MINERALE PROMOSSA DA ALTRECONOMIA” E’ RIUSCITA! IN POCHE ORE SONO STATE RACCOLTE PIU’ DI 130 FIRME CHE SI ANDRANNO A SOMMARE ALLE ADESIONI GIA’ RECAPITE ALLA REDAZIONE DI ALTRECONOMIA.
ALLA PANORAMICA PASSEGGIATA LUNGO UN SENTIERO CAI ED ALL’APERTURA DEI LAVORI DA PARTE DEL PRESIDENTE ALESSANDRO BRUNETTI HANNO FATTO SEGUITO GLI INTERVENTI DEGLI INVITATI, TRA I QUALI E’ SPICCATO QUELLO DEL GIORNALISTA LUCA MARTINELLI CHE HA PARLATO DEL MERCATO DELLE ACQUE MINERALI,DELL’USO CONSAPEVOLE DEL BENE COMUNE ACQUA E DEL COLOSSO ROCCHETTA.
IL COMITATO PRO ACQUA AL TERMINE DELLA GIORNATA OLTRE A RINGRAZIARE TUTTI I PRESENTI HA RINNOVATO LA SUA FERMA E TRASPARENTISSIMA DECISA OPPOSIZIONE A QUALSIASI ALTRO ULTERIORE ATTINGIMENTO DI ACQUA PER USO COMMERCIALE ED HA CONFERMATO LA SUA INTENZIONE DI INTRAPRENDERE UN PROGRAMMA DI CONTROLLO E REVISIONE ANCHE DELLA PRIMA CONCESSIONE RILASCIATA A ROCCHETTA CHE STA DETURPANDO LE NOSTRE RISORSE DI ACQUA SENZA TREGUA CON IL PLACIDO E SCONSIDERATO BENESTARE DEI NOSTRI AMMINISTRATORI COMUNALI E REGIONALI.
UN CARO SALUTO VA A DUE MEMBRI DEL DIRETTIVO CHE,DOPO AVER LAVORATO ALACREMENTE PER L’INIZIATIVA,NON HANNO POTUTO PARTECIPARE.

”GRAZIE DI CUORE A MAURIZIO E VITTORIO”.

mercoledì 25 giugno 2008

29 Giugno 2008 BEVIAMOLA DALLA BROCCA



A noi non la date a bere.......
Beviamola dalla BROCCA!
Prima passeggiata tra le SORGENTI Pro-ACQUA del RUBINETTO
organizzata dal Comitato Pro-Acqua Gualdo

Con raccolta firme a favore dell'’iniziativa popolare per la regolamentazione della pubblicità dell’acqua Minerale promossa da Altreconomia

Gualdo Tadino - 29 GIUGNO 2008

Ore 8.45 Partenza dall’Eremo di Santo Marzio fino alla Fonte della Rocchetta lungo un panoramico itinerario della nostra Gualdo sotto la guida degli esperti del gruppo CAI gualdese (arrivo previsto ore 9.30 circa)

Ore 10.00 Alessandro Brunetti – Presidente Comitato Pro-Acqua Gualdo
Apertura dei lavori e presentazione del Progetto a favore del RITORNO ALL’ACQUA DEL RUBINETTO (iniziativa che si sta diffondendo a macchia d’olio su tutto il territorio Nazionale Comuni di Venezia, Milano, Roma, Torino, Reggio Emilia ed internazionale Comuni di Parigi, San Francisco, New York)



Ore 14.30 Luca Martinellli – Redazione di Altreconomia
Regolamentazione della Pubblicità dell’acqua Minerale

Ore 15 Annarita Guarducci – Legambiente
Gestione Acqua Pubblica

Ore 15.30 Elisabetta De Persio – Comitato Umbro Acqua Pubblica (Attac Umbria)
Ripubblicizzazione dell’acqua e partecipazione in Umbria

Ore 17.30 Alessandro Brunetti – Presidente Comitato Pro-Acqua Gualdo
Chiusura dei lavori

Lo sai che in tanti comuni le amministrazioni hanno scelto di fornire me, acqua del rubinetto, anche nelle mense scolastiche anziché in bottiglia per rivalutarmi visto che sono e rimango UNA PREZIOSA RISORSA PER LA TUA VITA?
Cosa ci guadagni se scegli me:
 risparmio economico: 260 euro all'anno(minimo)
 risparmio ambientale per la riduzione della plastica
 risparmio delle amministrazioni per la riduzione dei costi per lo smaltimento della plastica
 Valorizzare l'acqua del rubinetto che di conseguenza implica sforzi per mantenere l'acqua in condizioni di potabilità riducendone sfruttamenti e inquinamento. Ricorda che mi paghi tanto cara, SEMPRE DI PIU’ E TROPPO!!!
Vi Aspettiamo numerosi per una giornata all’insegna del recupero di un nostro diritto primario!!!

sabato 21 giugno 2008

COMUNICATO STAMPA DEL 14-06-08

L’ACQUA ALLA ROCCHETTA “S’HA DA DARE”
ABBIAMO APPRESO CHE LA REGIONE FINALMENTE SI E’ DECISA AD AVVIARE LE PROCEDURE PER L’ADOZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE.
TALE RAPPORTO PERO’ RIPORTA DATI OBSOLETI RISALENTI AL MASSIMO ALL’ANNO 2004, MA I PIU’ RECENTI SULLO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI PER LA MAGGIOR PARTE SONO DELL’ANNO 2001.
E’ GRAVISSIMO CHE NON TENGONO CONTO DI NESSUNA DELLE ULTIME DUE O TRE CRISI IDRICHE,INCLUSA QUELLA IN CORSO.
ADDIRITTURA I DATI PLUVIOMETRICI RIGUARDANO SINGOLI COMUNI E NON VI SONO AFFATTO I DATI DELLE ZONE OVE ESISTONO ANCHE PESANTI SFRUTTAMENTI COMMERCIALI E MINERARI DELLA RISORSA ACQUA.
SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO QUESTO TANTO ATTESO PIANO DI TUTELA E’ VERAMENTE UNA BUFALA.
SEMBRA DI VIVERE L’ESPERIENZA CHE HA PORTATO ALLA VITTORIA DEI RICORSI AL TAR, IN RIFERIMENTO ALLE CONCESSIONI DATE SU’ DATI SCIENTIFICI E RELAZIONI TECNICHE DIMOSTRATE NON ALL’ALTEZZA.
PER QUESTO IL COMITATO PRO ACQUA INVITA TUTTI ALLA CONSULTAZIONE DEL 18 GIUGNO PRESSO LA SEDE DELLA REGIONE UMBRIA IN PIAZZA PARTIGIANI, PER COLLABORARE CON LE ISTITUZIONI, AFFINCHE SI ELABORI UN VERO PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE E DELLA SALUTE E SI GUARDI ALL’INTERESSE DEI CITTADINI, CHE SIA DI TUTTI E NON DI POCHI, DATO CHE LE RECENTI MODIFICHE AL DLGS.152/06 CONCEDONO IL DIRITTO DI CHIUNQUE A COLLABORARE IN MATERIA AMBIENTALE.
INOLTRE, CON QUESTO COMUNICATO, IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO VUOLE SOPRATTUTTO FAR CONOSCERE A TUTTI COME SIA DIVENTATO VERAMENTE ASSURDO, E PER CERTI ASPETTI SCANDALOSO, IL COMPORTAMENTO DELLA GIUNTA COMUNALE.
IL SINDACO ANCHE IERI SERA AL CONSIGLIO NON SI E’ SMENTITO, DICENDO DI ATTENERSI ALLA DISPOSIZIONE DEL TAR E NELLO STESSO TEMPO CHIEDENDO ALLA REGIONE LA POSSIBILITA’ DI PROCEDERE SECONDO LE LINEE DI AZIONE CHE RITERRA’ PIU’ OPPORTUNE,ASCOLTANDO ANCHE QUALI SONO LE VOLONTA’ DELLA CITTA’ E NON SOLO SULLE BASI DELLE SOLE INDICAZIONI DI ROCCHETTA. QUINDI FIN ORA ABBIAMO SEGUITO LE DIRETTIVE DI ROCCHETTA? E PER DI PIU’ SI CHIEDE ALLA REGIONE DI PERSEGUIRE LA STRADA DELLA NUOVA CONCESSIONE!
L’IMPORTANTE APPARE ESSERE DARE COMUNQUE QUEST’ACQUA ALLA ROCCHETTA IN OGNI MODO ED AD OGNI COSTO IN PRATICA SI DICE “CI ATTENIAMO ALLE DISPOSIZIONI DEL TAR E NELLO STESSO TEMPO NON CE NE PO’ FREGA’ DE MENO” NOI LA NUOVA CONCESSIONE SE NON SI PUO’ AVERE A BOSCHETTO LA RILASCIAMO DA UN’ALTRA PARTE!
RICORDIAMO AL SINDACO CHE L’ACQUA, SIA DI BOSCHETTO DELLA VACCARA O DI S. MARZIO E’ SEMPRE ACQUA DI GUALDO DA TUTELARE PER IL BENE DI TUTTI, NON SI PUO’ QUINDI SPECULARE SU’ DI ESSA E NON SI DEVE CONTINUARE CON QUESTA PALESE DEMAGOGIA, ALLUDENDO PER DI PIU’ ANCHE A QUESTA ORAMAI INCREDIBILE FAVOLA DEL RILANCIO DELL’ECONOMIA GUALDESE.
ANNUNCIAMO FIN DA ORA L’INIZIO DETERMINATO DI UNA SERIE DI AZIONI VOLTE A VERIFICARE IN MANIERA DETTAGLIATA TUTTI I LATI OSCURI RELATIVI ALLA CONCESSIONE IN ATTO RIMANENDO INTANTO VIGILI SU’ TUTTE LE MOSSE CHE VERRANNO DECISE PER REGALARE ANCORA ACQUA.
CONCLUDIAMO SPERANDO CHE LA GENTE DI GUALDO RIMANGA INDIGNATA DI FRONTE A TANTA INSISTENZA NEL CONTINUARE A PERSEGUIRE INTERESSI NON COMUNI E COMINCI A SCENDERE IN CAMPO PER RIVENDICARE DIRETTAMENTE I PROPI DIRITTI.

Il direttivo

venerdì 20 giugno 2008

COME RISPARMIARE L'ACQUA.......

10 CONSIGLI UTILI PER IL RISPARMIO IDRICO


Il problema dell’acqua e della sua scarsità sta diventando sempre più grave e non è più ammissibile il disinteresse e la disattenzione nei confronti della sua qualità e del suo risparmio.

Ciò è possibile se l’acqua viene ad essere considerata nei comportamenti del singolo cittadino una risorsa utile per l’oggi e per il domani e che un suo degrado comporta, oltre che un costo enorme per la collettività, anche un rischio concreto di scadimento della nostra qualità di vita.

E’ quindi necessario sviluppare una nuova coscienza circa l’uso dell’acqua e correggere certi nostri abituali comportamenti che parecchie volte ci portano ad abusare di questa preziosa ed insostituibile risorsa.

Per utilizzare in modo corretto l’acqua di uso domestico, riducendo gli sprechi e limitandone di conseguenza i costi, si consigliano alcune semplici regole di comportamento.


1) controllo dell’impianto idrico domestico un rubinetto che gocciola, oltre ad infastidire, è causa di un notevole spreco (90 gocce al minuto sono 4.000 litri di acqua sprecata all’anno); con una corretta manutenzione si risparmia acqua e denaro.

2) lo sciacquone
oltre il 30% dei consumi idrici domestici sono imputabili allo sciacquone, poiché premendo il pulsante se ne vanno circa 10 litri d’acqua, non sempre necessari; sarebbe utile dotare lo scarico del WC con moderni sistemi a quantità differenziata, da regolare a seconda delle esigenze; anche nel caso dello sciacquone è importantissima la manutenzione, considerato che un WC che perde può arrivare a consumare 100 litri al giorno.

3) la doccia è meglio è preferibile fare la doccia anziché il bagno: è più veloce e riduce di un terzo i consumi.



4) non sempre il rubinetto deve restare aperto mentre ci si rade o ci si lavano i denti non è necessario tenere il rubinetto costantemente aperto, ma solo per il tempo necessario; così pure quando si lavano i piatti o ci si fa lo shampoo si può raccogliere l’acqua in un contenitore o nel lavello e non usare l’acqua corrente per tutto il tempo.

5) il frangigetto
un sistema semplice ed economico per risparmiare migliaia di litri d’acqua all’anno è dato dall’installazione del frangigetto: una retina che arricchisce il getto con l’aria riducendo la fuoriuscita dell’acqua.


6) gli elettrodomestici: uso intelligente
per risparmiare acqua ed energia elettrica è opportuno utilizzare la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico, diminuendo così la frequenza dei lavaggi; attenzione anche alla temperatura: un lavaggio a 30° consuma la metà dell’acqua di un lavaggio a 90°;inoltre quando si acquista uno di questi elettrodomestici è bene raffrontare il consumo di acqua indicato dal costruttore e scegliere il prodotto che garantisce un minor consumo: si risparmierà per anni senza rendersene conto.

7) in cucina
non è necessario lavare la frutta e la verdura sotto l’acqua corrente, è sufficiente lasciarla a bagno con un pizzico di bicarbonato; nella preparazione dei cibi vengono spesso imbrattate più stoviglie del necessario; inoltre viene utilizzata una dose eccessiva di prodotti chimici per la pulizia delle stoviglie e della casa, il che, oltre a causare inquinamento dei corsi d’acqua, aumenta il consumo d’acqua necessaria per il risciacquo.


8) l’acqua riutilizzata
l’acqua di cottura della pasta è un ottimo sgrassante per lavare le stoviglie senza uso esagerato di detersivo, mentre l’acqua usata per lavare la frutta e la verdura può essere riutilizzata per innaffiare le piante e i fiori; a questo proposito è bene ricordare che questa operazione va eseguita la sera, quando il sole è calato e l’acqua evapora in misura minore.


9) la temperatura dell’acqua
spesso si lascia scorrere l’acqua finché non raggiunge la temperatura desiderata; è possibile evitare questa dispersione con un intervento di isolamento termico e, in estate, è bene tenere in frigorifero qualche bottiglia piuttosto che far scorrere l’acqua fino a che diventa bella fresca.

10)da non dimenticare quando si va in ferie o ci si assenta per lunghi periodi da casa è buona regola chiudere il rubinetto centrale dell’acqua, evitando così perdite e disagi dovuti a rotture impreviste nell’impianto.
Seguendo questi piccoli accorgimenti è possibile fornire il proprio contributo per la salvaguardia dell’ambiente risparmiando alcune migliaia di litri d’acqua ,
e anche ……. alcuni Euro

martedì 17 giugno 2008

LIBRETTO DI DIFFUSIONE

comitatoproacqua@libero.it Con questo volantino il COMITATO PRO ACQUA GUALDO vuole portare a conoscenza di tutti i fatti che abbiamo scoperto dietro ad una mancanza di acqua che si è verificata nei mesi estivi 2007 in alcuni quartieri gualdesi. Desideriamo informare tutti i cittadini di Gualdo, quelli che già sanno qualcosa delle vicende riguardo all’acqua e quelli che fino ad ora non hanno mai saputo semplicemente perché “ a me l’acqua dal rubinetto non è mai mancata”! Il Comitato Pro Acqua Gualdo nasce a Settembre 2007 per iniziativa di alcuni cittadini gualdesi residenti a S. Rocco, a causa dei disagi procurati dall’assenza di acqua in questa zona senza che la popolazione fosse stata adeguatamente preavvisata. Decisi a fornirsi di uno strumento di tutela verso uno dei diritti primari dell’uomo, ovvero l’accesso al bene acqua, si sono organizzati in un Comitato cittadino. Secondo il gestore dell’acquedotto (Umbra Acque), a cui i cittadini si sono rivolti in queste spiacevoli circostanze, le cause di questo disservizio erano da imputarsi soprattutto a guasti all’impianto ed a lavori di manutenzione. Ma la CRISI IDRICA che sta interessando l’Umbria, a causa di precipitazioni sempre più scarse, di cui siamo tutti consapevoli, sia per l’ufficialità delle notizie (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 Giugno 2007: dichiarazione di emergenza di crisi idrica per l’Italia Settentrionale e Centrale con proroga fino al 30 Giugno 2008) sia per il semplice fatto di non vedere più come un tempo i nostri monti imbiancati durante l’inverno e le piogge molto più scarse, ha fatto accettare con molti dubbi le giustificazioni del Gestore. L’attenzione a questo punto è stata posta sulle ben note vicende che vedono il Comitato Rio Fergia battersi contro la seconda concessione rilasciata dalla Regione, con l’appoggio dell’Amministrazione Comunale Gualdese, all’azienda IDREA-ROCCHETTA a Maggio del 2007 (senza tenere in alcun conto delle possibili conseguenze di questo ulteriore sfruttamento delle risorse e della crisi idrica). Dopo aver esaminato i fatti il 9 Ottobre 2007 il Comitato organizza una fiaccolata, che da zona S. Rocco si è spinta sino allo stabilimento Rocchetta, per far valere il diritto inalienabile del cittadino all’accesso del bene acqua: la multinazionale non ha mai rallentato la propria produzione nel momento in cui invece ai cittadini veniva richiesta una razionalizzazione dell’acqua! Il Comitato è venuto a conoscenza di questi fatti in seguito ai disagi subiti dalla popolazione che hanno scaturito richieste di chiarimenti al Gestore ed all’Amministrazione Comunale, i quali non hanno MAI saputo dare spiegazioni plausibili convincenti, ma solo incoerenti ed imprecise. Ci siamo semplicemente documentati cominciando a voler conoscere i fatti tramite documenti ufficiali (delibere, leggi regionali, nazionali, ecc) per cercare di fare chiarezza ed è da questa volontà che sono venute fuori tutte le avvilenti notizie che si andranno qui ad elencare. 1) CRISI IDRICA All’inizio l’Amministrazione comunale ha voluto sempre negare lo stato di emergenza idrica, ma la situazione annosa di siccità straordinaria con le sorgenti ai MINIMI STORICI è un dato oggettivo! Tutti possono verificarlo dal sito web dell’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) www.arpa.umbria.it – sezione acqua- sorgenti, da quello della Protezione Civile Italiana e andando a consultare l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 Giugno 2007: dichiarazione di emergenza di crisi idrica per l’Italia Settentrionale e Centrale. 2) GESTORE DELL’ACQUEDOTTO (UMBRA ACQUE) Parla di cultura dell’acqua: attribuisce le cause dell’emergenza idrica alla metereologia (verificato e documentato anche il trasporto di acqua da Branca di Gubbio a Gualdo, inizialmente negato, da Settembre ad Ottobre 2007 mediante autobotti per un totale di 196 trasferimenti!), ma soprattutto all’uso improprio da parte dei cittadini ed agli sprechi dovuti ad una rete acquedottistica troppo vecchia. Ma in un anno in cui i disservizi sono stati innumerevoli e i lavori per il miglioramento della rete idrica sono ancora da iniziare (stanziati in totale per l’emergenza idrica 16 milioni di euro), ai cittadini è stato richiesto l’ulteriore sacrificio dell’aumento in bolletta per l’anno appena trascorso con un conguaglio a Gennaio 2008 che integra gli importi delle bollette già pagate per il 2007(un aumento del 5% che, tenendo conto anche dell’inflazione del 2%, arriva ad un finale 7% in più!). 3) CONCESSIONI DI ACQUE MINERALI Le vicende legate a questo argomento rappresentano sicuramente il punto principale della storia. Alla società IDREA ROCCHETTA è stata autorizzata dalla Regione Umbria con Deternmina Dirigenziale n. 4860 del 25.5.2007 una SECONDA CONCESSIONE per imbottigliare l’acqua delle nostre sorgenti con un marchio più economico. L’azienda potrà prelevare qualcosa come 338.000 metri cubi di acqua all’anno attraverso una concessione di VENTI ANNI su 290 ettari di terreno, offrendo in cambio 14.500 euro all’anno ( 50 euro per ettaro!). Tale notizia fa insorgere la popolazione di Boschetto (frazione di Gualdo Tadino) ed il Comitato di difesa del rio Fergia torna alla battaglia per impedire le porforazioni del pozzo di Corcia che, secondo gli studi dell’Università la Sapienza di Roma, influirebbe sulla portata del Rio Fergia (che alimenta anche l’acquedotto di Gualdo Tadino!). In particolare nella Determina è riportato che 240 utenze di Boschetto e Gaifana verranno staccate dall’acquedotto alimentato dal Rio Fergia ed allacciate all’acqua di un altro bacino idrico a spese di IDREA ROCCHETTA, cosicchè l’acqua del Rio Fergia, a loro prima destinata, possa essere imbottigliata!!! In realtà, come tutto questo dovrebbe realizzarsi non è chiaro, mentre molto chiara è invece la volontà della REGIONE e del COMUNE DI GUALDO TADINO di voler tutelare a tutti i costi gli interessi della multinazionale, dietro ad un non più credibile, nè sostenibile rilancio dell’economia gualdese!!! Questa concessione è stata rilasciata in PIENA CRISI IDRICA che, per legge, prevede “L’adozione di misure di carattere straordinario ed urgente finalizzate a sospendere il rilascio di ulteriori licenze temporanee di attingimento” Ed inoltre va contro ciò che è stabilito dal Decreto Legislativo 152/1999 che per la tutela delle acque stabilisce di : c) perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili..... Mentre prevede all’art. 24, per quanto riguarda le acque minerali naturali e di sorgenti, che: 1)Le concessioni di utilizzazione delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente sono rilasciate tenuto conto delle esigenze di approvvigionamento e distribuzione delle acque potabili e delle previsioni del Piano di Tutela. Tanto per arricchire la storia di importanti dettagli La Regione Umbria sta lavorando per il Piano di Tutela delle Acque previsto dallo stesso Decreto sopra menzionato entro il 31.12.2004, ma ancora di fatto NON LO HA APPROVATO NE’ DELIBERATO! Infine va ricordato che l’art. 26 della Legge regionale 48/1987 (Norme pere la ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali) prevede la revoca della concessione “...per sopravvenuti gravi motivi di interesse pubblico che non consentono l’attività di ricerca o l’esercizio della concessione”. Non è forse questa la situazione adatta per applicare questo articolo? Che fu già applicato nel 2004 in medesime condizioni di emergenza idrica? ( Vedesi Ordinanza n.37 del 19.03.04in cui la Presidente della Regione M. Rita Lorenzetti dispose la sospensione del permesso di ricerca di acque minerali denominato Gubbio Est, rilasciato alla ditta SIAMI Srl!!!) 4) ASSEMBLEA PUBBLICA Per poter conoscere il reale stato di salute delle sorgenti appenniniche e i possibili problemi idrologici alla Sorgente Boschetto legati all’eventuale sfruttamento dei pozzi di ricerca, il Comitato Pro Acqua Gualdo ed il Comitato Rio Fergia hanno richiesto alle rispettive Amministrazioni (Gualdo tadino e Nocera Umbra) di indire una pubblica assemblea alla presenza dei tecnici ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale), commissionati dalla Regione dell’Umbria e che diedero il loro assenzo al prelievo e del Prof. Tulipano-Sappa dell’Università La Sapienza di Roma(commissionato dal comune di Nocera Umbra) che invece si è sempre dichiarato contrario all’emungimento. Il Comune di Nocera si è dichiarato disponibile all’incontro con tutti i cittadini, quello di Gualdo invece si è rifiutato inizialmente. Sabato 24 Novembre 2007 si è svolta nella pubblica piazza di Gualdo una manifestazione organizzata dai due Comitati per chiedere la convocazioine di tale assemblea. Il Comune di Gualdo non ha fornito comunque alcuna risposta ed il 28.01.2008 l’assemblea ha avuto luogo a Boschetto. Il dibattito tecnico-scientifico ha chiarito che l’interferenza tra il pozzo di Corcia ed il bacino Rio Fergia è stata accertata sia dall’ARPA che dallo studio del Prof. Tulipano, sebbene le due parti siano giunte a differenti conclusioni. Alla luce dei dati disponibili, infatti, il Dr. Marchetti dell’ARPA ha sottolineato che l’interferenza tra pozzo e sorgente è minima e dunque possibile un prelievo di circa 10 litri/secondo. Dall’altro lato invece il prof. Tulipano ha spiegato come per il Rio Fergia potrebbe essere rischioso un prelievo anche di soli 3 litri/secondo. QUELLO CHE COMUNQUE A NESSUNO DEI PRESENTI PUO’ ESSERE SFUGGITO è stato il commento più volte ripetuto e registrato dalle telecamere, presenti in sala, dai tecnici dell’ARPA: a causa della mancanza di TEMPO e FONDI, i dati ARPA, che hanno portato alle differenti conclusioni, sono da considerarsi preliminari e meritevoli di approfondimenti. Gli stessi sono stai definiti inutilizzabili dal Prof.Tulipano. Quella della seconda concessione è stata dunque definita dal Dr. Marchetti una scelta politica della Regione sulla base di questi risultati! Ecco il valore INEQUIVOCABILE dell’incontro: abbattuto l’apparente castello di certezze scientifiche derivanti dagli studi ARPA dietro cui sono state finora barricate Regione Umbria ed Amministrazione Comunale Gualdese per il rilascio della concessione ad Idrea-Rocchetta su cui grava anche un clima, come anche sottolineato dal Prof. Tulipano, fortemente mutato rispetto agli anni passati dove a periodi di siccità si alternano spesso improvvisi e violenti fenomeni piovosi che per nulla giovano all’alimentazione dei bacini idrici sotterranei. 5)WWAP (WORLD WATER ASSESSMENT PROGRAMME): Ma la storia continua ed il 20 Novembre si inaugura a Perugia la nuova sede del programma delle Nazioni Unite per la valutazione dell’acqua a livello mondiale che da Parigi si trasferisce a Perugia. Il WWAP dovrà redigere il terzo RAPPORTO TRIENNALE SULLO STATO DELL’ACQUA A LIVELLO MONDIALE, da presentare nel 2009 al Forum Mondiale dell’acqua. La Lorenzetti e l’assessore Regionale all’ambiente Bottini hanno utilizzato parole piene di orgoglio che elogiavano la sensibilità dell’Umbria verso questo bene e l’impegno della stessa regione a garantire a livello mondiale a tutti l’accesso al bene acqua potabile. Nessun riferimento alla vertenza legata al Rio Fergia – Rocchetta che sta interessando il territorio che andavano elogiando, tanto che viene da chiedersi: “Di quale regione stanno parlando?” E’ la stessa regione che ha fornito le due concessioni alla Rocchetta per imbottigliare l’acqua togliendola alla popolazione? A questo punto chi deve tutelare i cittadini? Quelli che vogliono difendere l’acqua degli altri ed autorizzare il furto di quella presente nel proprio territorio? Forse l’acqua di Gualdo Tadino non è la stessa di cui parla l’UNESCO? Il Comitato Pro Acqua Gualdo ha inviato una segnalazione e vertenza alla sede mondiale UNESCO di Parigi, alle sedi Nazionali della Commissioni per l’Unesco italiana e di altri tre paesi europei (Germania, Danimarca, Svezia) ed infine a 15 organizzazioni delle Nazioni Unite coinvolte nel progetto il 10.12.2007. 6) ACQUA COME BENE COMUNE Il primo Dicembre il Comitato Pro Acqua ed il Comiato Rio Fergia erano presenti a Roma per la manifestazione organizzata dal forum Italiano del Movimenti per l’Acqua per “ripubbliucizzare l’acqua e difendere i beni comuni”. Questo forum ha raccolto piu di 400.000 firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione della pubblica acqua, contro le privatizzazioni. Alla manifestazione pacifica, legittima composta erano presenti 40.000 persone tra cui una ventina di gualdesi....manifestazione sostenuta anche da Rita Borsellino (per dettagli consultare www.acquabenecomune.org) 7) NUOVA PROPOSTA DI LEGGE PER ACQUE MINERALI La Regione ha dichiarato che la nuova proposta di legge, in materia di acque minerali e termali, nasce dall’intento di tutelare e valorizzare le risorse idriche salvaguardando la competitività del settore nell’economia regionale. Prima di tutto noi crediamo che la tutela della risorsa idrica male si concili con la necessità di salvaguardare la competitività regionale nel settore acque minerali. Se poi andiamo a parlare delle innovazioni introdotte con questo disegno di legge, dobbiamo constatare che l’unica novità sembrerebbe l’aumento del canone che le aziende imbottigliatrici versano annualmente nelle casse regionali: si passerebbe dall’attuale mezzo euro a metro cubo (1.000 litri) ad un euro, cioè da MEZZO CENTESIMO di euro/litro a UN CENTESIMO di euro/litro! Innanzitutto, mentre per esempio la proposta di legge regionale stabilisce che una parte degli introiti derivante dall’estrazione di materiale dalle cave vada anche ai comuni, ci chiediamo perchè questo non si verifichi anche per le acque minerali. Perchè a guadagnarci è solo la Regione? Inoltre l’aumento ci sembra del tutto insufficiente ed irrisorio: la Regione incasserebbe in totale, per tutte le aziende umbre del settore, circa un milione e mezzo di euro contro gli attuali 745.000 euro, quando da sola Rocchetta S.p.A., per esempio, imbottiglia attualmente più di 400.000.000 di litri d’acqua rivenduta a 55 centesimo al litro. I margini di guadagno del settore, è risaputo, sono i più elevati nel panorama industriale mondiale! 8) RICORSO ALLA REGIONE Come preannunciato dopo l’assemblea tecnico-scientifica tenutasi a Boschetto alla presenza dei tecnici dell’ARPA e del Prof. Tulipano il 28.01.08, il Comitato Pro Acqua Gualdo ha iniziato ad intraprendere alcune azioni. Prima tra tutte è stato il ricorso inviato lo scorso lunedì 18 Febbraio 2008 alla presidente della Regione M. Rita Lorenzetti per la valutazione dell’opportunità di revocare, in via di autotutela, il provvedimento di concessione di ulteriore attingimento di acque minerali in un momento in cui il nostro territorio vive una crisi idrica senza precedenti. 9) OSSERVAZIONI SUL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Il Comitato Pro Acqua Gualdo dopo aver preso visione dei documenti del Piano di Tutela delle Acque (PTA) (BUR n.40 del 23/09/2008) disponibili nel portale web ufficiale della Regione Umbria, ha ritenuto opportuno fare delle importanti osservazioni. Il Comitato, come associazione di cittadini, ritiene che il PTA, per la ragione stessa per cui è stato previsto e avvalendosi anche di ciò che viene affermato nelle normative e nella sentenza del TAR, debba affrontare apertamente la questione acque minerali, in tutti quegli aspetti che hanno condotto alla controversia presente nel territorio gualdese, come atto precauzionale e necessario per il raggiungimento dell’obiettivo di perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche con priorità per quelle potabili. . Non è l'opinione pubblica a dovere essere sensibilizzata verso i temi ambientali, ormai fin troppo abituata a discutere sulla gestione autonoma dell'ambiente in cui vive, ma riteniamo invece che sia proprio la politica (come espresso anche nel PTA a pag 517 – Parte III) a dovere essere educata seriamente a comportamenti sostenibili per evitare che prenda ancora decisioni irresponsabili e incaute come quelle fatte fino ad ora nella gestione dell’ambiente e dei beni comuni i cui effetti negativi sono quotidianamente davanti i nostri occhi. 10)LETTERA APERTA ALLA ROCCHETTA S.P.A. Il 5 febbraio 2009 DOPO AVER ACCURAMENTE LETTO la delibera Atto n.7di/1993 pag. 7 paragrafi a-b-c- ED AVER APPURATO LA NEGLIGENZA E/O MANCANZA DI VOLONTA’ DELLE NOSTRE AMMINISTRAZIONI NON SOLO NEL NON VEDER RISPETTATO SPESSO QUANTO PREVISTO MA ANCHE E SOPRATTUTTO NON AVER MAI VOLUTO CONCRETAMENTE CHIEDERE O AVER PROPOSTO A CODESTA AZIENDA(ROCCHETTA) NULLA O MOLTO POCO, esponiamo e richiediamo quanto segue. (dal paragrafo “a” della pagina 7) Abbiamo constatato con mano che la popolazione ha subito gravi danni in conseguenza di crisi idriche negli anni e quindi la quantita’, la continuita’e la qualita’ dell’approvvigionamento idrico non sono stati adeguatamente garantiti. Ci sembra che la realizzazione di benefici ed opere a favore della popolazione, nonchè eventuali ricadute economiche, siano state pressocchè nulle e che i gualdesi non abbiano avuto quei riflessi socio economici dall’azienda promessi; inoltre crediamo che i dati circa l’occupazione diretta, compresa tra 46 e 80 unita’ piu’ le 20 o le 45 unita’ d’indotto, possano essere definibili certi solo se sarà prodotta idonea documentazione a riguardo. Chiediamo una vera collaborazione da parte dell’azienda per migliorare i rapporti con la popolazione fino ad ora delusa, chiedendo(COME GIA’ DA NOI RICHIESTO IN UN NOSTRO COMUNICATO STAMPA DEL 18/01/2008)una cifra da erogare annualmente al nostro comune per il periodo della durata della concessione da destinare ad opere di cui concretamente e direttamente si possa avere la certezza della realizzazione. Tale cifra, stabilita da Amministrazione locale e azienda, potrebbe essere rivalutata annualmente sulla base della variazione dell’indice annuo dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, accertato dall’istituto centrale di statistica. La somma dovra’ comunque essere sostanziosa, anche e soprattutto in virtù degli ingenti fatturati ottenuti da Rocchetta attraverso lo sfruttamento di una risorsa da considerare Bene Comune e FONDAMENTALE della zona ed in relazione a quello che Uliveto emana al comune di Vico Pisano. Tra i vari interventi chiediamo che venga in primis considerata la VALORIZZAZIONE DELLA NOSTRA FONTE DELLA ROCCHETTA, FIORE ALL’OCCHIELLO DI QUESTO PAESE. Vogliamo credere che la Rocchetta S.P.A. abbia a cuore questa citta’ che da anni, secondo noi ed il sentire popolare, ha solamente dato ad un’azienda Leader Internazionale del settore ed operante sul territorio e, per tale ragione, la preghiamo di accogliere queste nostre modeste richieste a dimostrazione di rispetto verso l’intera cittadinanza. Aggiungiamo infine, e che sia chiaro fin da subito, che questo Comitato e’ comunque contrario “tassativamente” a qualsiasi altra nuova concessione o attingimento di acqua a scopo commerciale e crede fermamente che l’acqua sia un BENE Comune Primario non mercificabile, da difendere e tutelare per tutti noi e le generazioni future. 11) NOSTRA OSSERVAZIONE ACCOLTA SUL CATASTO PER LE ACQUE MINERALI UMBRE Il 12 febbraio 2009 il comitato e’ riuscito ad influire direttamente sulla stesura di un provvedimento regionale che sara’ strumento di base per la gestione della risorsa idrica umbra. sono stati pubblicati sul BUR n.5 (S.O. n.3) del 04/02/09 e sul sito della Regione tutti i documenti tecnici e non previsti per il PTA e tra i vari punti obiettati, e presentati dal Comitato, è stato accolto con emendamento al documento quello relativo al “catasto delle autorizzazioni ai prelievi pubblici”. Grazie a questa importante vittoria, con la richiesta del Comitato Pro Acqua accettata dall’Autorità Regionale Competente, tutte le acque minerali umbre SARANNO INCLUSE in questo catasto e sarà creata una banca dati aggiornata e completa di informazioni legate allo sfruttamento dell'acqua a scopo minerale fino ad ora rimaste troppo nell'ombra. Si andrà dall’elenco di tutte le concessioni e autorizzazioni richieste, alle quantità prelevate, corpi idrici interessati ai prelievi , strumenti di misurazione ecc. Questo risultato dà vita ad una lunga serie di risvolti e la popolazione avrà uno strumento in mano per capire come e da chi vengono utilizzate le proprie risorse naturali. I dati messi nero su bianco non potranno più essere manipolati o sparpagliati in innumerevoli uffici comunali, provinciali e regionali allo scopo di essere “occultati”e tutti i prelievi, indipendentemente dallo scopo per il quale vengono autorizzati (industriale, agricolo, potabile, zootecnico, come acque minerali), vengono considerati in maniera unitaria. La loro visibilità renderà sorgenti, fiumi, laghi ecc osservabili dai cittadini con occhio critico e consapevole. Siamo fieri che un piccolo Comitato cittadino sia riuscito ad influire direttamente sulla stesura di un Provvedimento Regionale che sarà strumento di base per la gestione della propria risorsa idrica!!! 12) 23 maggio 2009 "Convegno sul Trattamento dei Rifiuti" Come Comitato cittadino, sorto a difesa dell’acqua e dell’ambiente, la nostra attenzione è stata attirata dal Piano Regionale dei Rifiuti dell’Umbria recentemente approvato, il quale prevede, quale chiusura del ciclo integrato dei rifiuti, la “termovalorizzazione”(cioè l’incenerimento). In che misura l’inceneritore incide sulla salute della popolazione e sull’ambiente? Esistono modi alternativi validi di trattare i rifiuti? Modi che tutelino la salute dei cittadini e l’ambiente? Modi che non incidano sui costi della comunità, ma che possano invece rappresentare una vera risorsa del territorio? Può nascere una simile realtà nella NOSTRA CITTA’nonostante il Piano Regionale? Questo incontro, organizzato con Esperti Nazionali ed Europei del settore trattamento rifiuti e del suo rapporto con la salute e l’ambiente, ha lo scopo e la pretesa di voler rispondere a tutte queste domande ed altre ancora. Attraverso l’approfondimento del tema si vuol fornire alla popolazione una visione completa della problematica e delle alternative moderne ed innovative che riescono a trasformare il rifiuto in una RISORSA e NON UN COSTO per i Comuni salvaguardando la salute dei cittadini e l’ambiente, sulla scia di tanti Comuni o Consorzi di Comuni che stanno adottando questo tipo di scelte su tutto il territorio Nazionale. 13)Sottoscrizione popolare contro l’adeguamento del deposito cauzionale di umbra acque Dal 27 agosto 2009 inizieremo una raccolta firme per annullare l’adeguamento del deposito cauzionale che richiede un addebito di 100 m cubi d’acqua (73 EURO) in caso di mancata domiciliazione bancaria, tutto cio’ e’ stato richiesto dal nostro gestore del servizio idrico Umbra Acque Spa. Riteniamo che questa decisione sia stata adottata non tenendo nel debito conto la Carta dei Servizi, la quale all’art. 3.1 prevede il principio di uguaglianza ed imparzialità di trattamento tra gli utenti(cittadini e consumatori, noi riteniamo), secondo il quale tutti gli Utenti vanno trattati in maniera paritaria, a parità delle condizioni di servizio prestate. Ora se così è, non sembra che la decisione della società Umbra Acque Spa vada in questa direzione, anzi sembrerebbe privilegiare solo gli Utenti che hanno un conto corrente ed una domiciliazione bancaria, rispetto a chi non ce l’ha!!! E le categorie più deboli? e gli anziani che non possono permettersi di aprire un conto e non sobbarcarsi le spese di domiciliazione? Probabilmente verrebbero discriminate, con un immediato aggravio di costi. Tra l’altro per queste categorie è stato approvato il regolamento per le agevolazioni tariffarie per le utenze deboli(a proposito di tariffe controlleremo e valuteremo anche i numerevoli disagi avuti dai cittadini ma anche e soprattutto i continui ed imperterriti aumenti delle bollette). Per le categorie di cui sopra si è quindi creata già una contraddizione in termini, ci sono provvedimenti per queste che vanno l’uno in direzione opposta dell’altro. Ma la nostra riflessione va oltre, infatti la carta dei servizi è stata adottata in adempimento di un obbligo di legge(che oggi trova diretto riconoscimento nel codice del consumo all’art.101), mentre il regolamento di gestione del servizio idrico integrato, è atto interno che non può derogare, (sempre a nostro giudizio) un provvedimento che trova fondamento e tutela addirittura in una fonte normativa statale. Riteniamo quindi che la misura adottata dalla società Umbra Acque debba essere rivista soprattutto nel rispetto dei principi delle fonti del diritto e di quanto stabilito dalla Carta dei Servizi posta a tutela di tutti cittadini e degli utenti. Il servizio idrico è un pubblico servizio e come tale va trattato e gestito, garantendo a tutti i cittadini un eguale e congruo accesso al medesimo, anche al momento del pagamento della bolletta. La scelta di modalità di pagamento della bolletta non può divenire una discriminante, tanto da comportare un aggravio di spesa. Inoltre a questa discriminante si aggiunge un dato alquanto pesante, il tasso di perdita degli acquedotti umbri e’ del 32% e i maggiori costi imputabili alle inefficienze della rete sono DI NUOVO SOSTENUTI DIRETTAMENTE DA NOI CITTADINI ATTRAVERSO LE BOLLETTE. Questa inacettabile ulteriore sottrazione di risorse alle famiglie fa’ si che la situazione diventi ancora di piu’ intollerabile,pertanto il comitato annuncia una battaglia che iniziera’ con una manifestazione nel mese di settembre 2009. 14)INVIO ISTANZA A MISTER PREZZI e RICHIESTA ISTRUTTORIA ALL’ANTITRUST Il giorno 8 ottobre 2009 è stata inviata un’istanza al Garante per la Sorveglianza dei Prezzi c/o Ministero dello Sviluppo Economico(c.d. Mister Prezzi) per la verifica dela legittimità del predetto deposito cauzionale ed una richiesta di avvio istruttoria alla Direzione Generale per la tutela del Consumatore presso la sede dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ( AntiTrust). Il Comitato, con l’invio di dettagliata documentazione di supporto, richiede formale verifica non solo della cauzione, ma dell’intera componente tariffaria partendo dall’evidenza secondo cui il deposito cauzionale è stato deliberato successivamente all’ennesimo aumento della tariffa del servizio idrico adottata dall’Ato 1. Una delle motivazioni dell’adeguamento tariffario mediante la delibera n.5 del 06/02/2009 adottata dall’ATO n.1-Umbria, è stato che, nel periodo di crisi idrica 2007/2008, sono stati spesi €1.544.624,24 per acquisto di beni servizi ed in particolare per gli approvvigionamenti di acqua mediante autobotti. Quelle stesse autobotti che tanto fecero discutere e scaldare il Comitato che aveva già preannunciato il loro pagamento direttamente dalle tasche dei cittadini. Altro elemento chiave, sottoposto agli organi competenti, è stata la questione della delibera CoViRi, secondo cui sembrerebbe che somme considerevoli utilizzate per la copertura di spese di funzionamento delle Amministrazioni, siano state ingiustamente pagate per anni da noi ignari cittadini consumatori attraverso la bolletta dell’acqua. Il comitato sconcertato per questi fatti, con il supporto dell’Avvocato Alessandro Fratini, si è rivolto alle competenti autorità affinché vengano adottati i necessari provvedimenti per la verifica della correttezza di tutta l’operazione. 15)PRIMO SIGNIFICATIVO TRAGUARDO SUL DEPOSITO CAUZIONALE Dopo le decisioni prese dall’ATI 1 e 2 nell’assemblea del 30/11/09 in merito al pagamento del deposito cauzionale, siamo oramai certi che la nostra raccolta firme sia stata una formidabile spinta(la prima) alla riflessione degli organi competenti nei confronti del deposito cauzionale. Nella suddetta seduta, infatti, sono state apportate novità molto importanti su questo versante: dall’esenzione dal versamento dell’aggiornamento del deposito per chi ha pagato regolarmente le bollette nell’ultimo biennio, all’abbattimento del 78% dell’ammontare del versamento per gli utenti svantaggiati fino alla restituzione del deposito cauzionale versato (con applicazione degli interessi attivi) agli utenti in regola coi pagamenti per cinque anni. E’ vero che il deposito continuerà ad essere richiesto ai nuovi utenti e che l’adeguamento verrà applicato agli utenti che nell’ultimo biennio non abbiano provveduto al pagamento delle bollette in maniera puntuale, cioè entro 10 giorni dalla scadenza riportata in bolletta,(ci sembra anche corretto questo essendo il deposito una tutela in questo senso per l'azienda) ma importantissimo e' che l’Assemblea dell’ATO 1 e 2 ha accolto la prima delle nostre obiezioni secondo cui l’adeguamento del deposito, applicato a tutti gli utenti che non effettuassero la domiciliazione bancaria, era in netto contrasto con la carta dei Servizi che prevede il principio di uguaglianza ed imparzialità di trattamento, indipendente dal metodo di pagamento. Il Comitato si reputa molto soddisfatto per questa prima vittoria sul fronte deposito cauzionale, che secondo il nostro parere continua comunque ad essere un balzello ben costruito e macchinoso piuttosto che uno strumento a garanzia di corretto e puntuale pagamento delle cifre dovute. Criticabili sono tuttora la mancanza di un’unica cifra valida per tutti gli utenti nell’arco degli anni, il costante aumento che trascina con sè l’adeguamento e le mancate norme per la sua restituzione : il deposito viene restituito dopo 5 anni se si è puntuali nei pagamenti, ma l’utente ne deve fare esplicita richiesta e le modalità di restituzione della somma versata non vengono stabilite (A rate? In un’unica soluzione?). Il peso del reclamo a gran voce degli utenti di Umbra Acque e delle firme raccolte e presentate dal nostro Comitato è stato sicuramente avvertito nell’Assemblea delle ATI 1 e 2 e l’introduzione dei cambiamenti nel Regolamento lo testimoniano. Il Comitato dopo questo primo traguardo e, prima di decidere altre azioni, è attualmente in attesa di ricevere il risultato completo della verifica della corretta applicazione o meno del deposito cauzionale, del suo continuo adeguamento e di tutta la componente tariffaria, anche mediante l’ingiunzione di buone pratiche ad Umbra Acque, da parte degli organi competenti a cui era stata fatta la richiesta di avvio istruttoria: Mister Prezzi, la Direzione Generale per la tutela del Consumatore presso la sede dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ( AntiTrust), la ConViRi(Comitato Nazionale Vigilanza delle risorse idriche) e,ultimamente alla Corte dei Conti. 16) "L'ACQUA NON C'E' PIU'"!!!PETIZIONE PER AFFIDARE L'ACQUEDOTTO DIRETTAMENTE AL COMUNE" In questi giorni(novembre 2009) il parlamento ha approvato una legge che obbliga tutte le aziende che curano i nostri acquedotti a vendersi al miglior offerente. E’ una grande, vergognosa svendita dei nostri beni più preziosi, le aziende che i nostri padri e nonni hanno contribuito nel dopoguerra a costruire. Ma mettere l’acqua in mano ai privati significa soprattutto mettere in mano a pochi un bene comune, necessario alla vita, necessario alla dignità di una città. Significa privatizzare un diritto. Il tuo diritto. Quello dei tuoi familiari. Vi immaginate cosa potrebbe succedere se l’acqua del rubinetto fosse equiparata al gas, all’elettricità, o a una linea telefonica, e fosse venduta a prezzi sempre più alti(COME IN PARTE GIA’ STA SUCCEDENDO) e venisse, magari, negata a un cittadino perché moroso nei confronti del gestore che eroga il servizio idrico??? L’acqua è un “monopolio naturale”: significa che non si può fare vera concorrenza negli acquedotti. Lo capisce anche un bambino: nessuno può mettersi tre rubinetti in casa e poi scegliere il migliore. Il famoso “mercato” non è la risposta: non risolve i problemi, li crea. Approfondisce le differenze tra ricchi e poveri, non li avvicina. Alcune aziende pubbliche in Italia funzionano male: ma regalarle tutte ai privati non significa salvarle, significa cadere dalla padella nella brace. Tutte le privatizzazioni attuate in Italia nel settore dell’acqua sono state dei disastri: bollette carissime, acqua cattiva e non controllata, reti colabrodo senza manutenzione, comuni e sindaci che non hanno più il potere di intervenire, MA E’ NORMALE L’AZIENDA PRIVATA FA’ I SUOI INTERESSI. E noi invece privatizziamo per legge: un grande regalo alle multinazionali e, in gran parte del sud Italia, alla mafia. Ma non dovevamo combatterla, la mafia? Invece le aziende che forniscono servizi ai cittadini vanno rimesse nelle mani dei consigli comunali, delle persone che eleggiamo, non di “grandi manager” che una volta nominati trasformano l’azienda in un feudo. Il modo per evitare di privatizzare c’è ed è semplice: bisogna volerlo, però. Tutti assieme, senza dividerci politicamente, TUTTI UNITI pensando alla nostra esistenza e a quella dei nostri figli. Basta modificare lo statuto comunale e affidare l’acquedotto DIRETTAMENTE AL COMUNE OPPURE ad un’azienda di diritto pubblico (come un consorzio, ad esempio). Facciamolo anche a Gualdo Tadino! Se sei d’accordo, scrivici: comitatoproacqua@libero.it Ti informeremo delle date e degli orari dei banchetti ai quali potrai firmare oppure ti indicheremo le tante associazioni che ci sostengono e potrai firmare presso di loro. Aiutaci, l’acqua è di tutti. E’ anche la tua. Tientela stretta!!! 17) 25-03.2010 Acqua “non potabile” ad Osteria Cerasa Questo è il responso dall’analisi qualitativa dell’acqua erogata in molte famiglie in località Cerasa. La piccola comunità si era rivolta al Comitato Pro Acqua Gualdo nel tentativo disperato di trovare qualcuno che si facesse carico delle proprie istanze e aiutasse la popolazione ad ottenere dopo circa 40 anni, come in ogni civile paese, acqua potabile in casa. Questi abitanti vengono riforniti mediante un pozzo di acqua non potabile collegato alle loro abitazioni senza contatori e chiedono da anni, anche con esposto scritto a cui mai seguì risposta, che il loro problema venga risolto. Vista la GRAVISSIMA ed INDEROGABILE situazione in cui si trova questa popolazione, il Comitato Pro Acqua Gualdo ha subito richiesto delucidazioni sulla vicenda a tutti i soggetti interessati: Amministrazione Comunale, ASL n1 e Umbra Acque. Concomitantemente ha anche fatto eseguire il controllo qualititavo dell’acqua erogata presso le abitazioni in questione, da cui è emerso che l’acqua è non potabile per l’alta carica batterica e la contaminazione da coliformi fecali. Cosa deve ancora essere fatto affinché i soggetti preposti si facciano carico del SERISSIMO problema per la salute pubblica? Di chi sono le responsabilità? Chi gestisce il pozzo in questione? Chi aveva l’incarico di controllare qualitativamente l’acqua erogata presso civili abitazioni? Cosa ha rischiato la popolazione in questi anni? Cosa rischia tuttora? Dopo il silenzio del Gestore su ogni questione sopra citata, la verifica che la ASL non fu mai incaricata di controllare la qualità di questa acqua da nessuno, il silenzio dell’amministrazione comunale che richiede SOLO ORA delucidazioni ad ATI e Umbra Acque, il Comitato Pro Acqua Gualdo ha deciso di farsi carico di tutte le istanze dei cittadini e di verificare ogni eventuale responsabilità mediante presentazione di esposto scritto alla Procura della Repubblica della Provincia di Perugia,alla CONVIRI e a tutti gli altri organi competenti in materia. 18) 6 febbraio 2011 ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA SULLA RIAPERTURA DELLE CAVE Il Comitato Pro Acqua Gualdo in questi giorni ha proposto pubblico esposto alla Procura della Repubblica di Perugia, al fine di sensibilizzare tutte le istituzioni in relazione alla sorte delle montagne e delle sorgenti del Comune di Gualdo Tadino interessate dalle attività di riapertura delle cave. Il comitato è stato sensibilizzato anche dalla battaglia giudiziaria in atto presso il Tar Umbria, oltre ad essere da tempo preoccupato di come si sta pianificando il futuro assetto del territoriro di Gualdo Tadino. In particolare sta a cuore come sempre la tutela della salute dei cittadini e delle sorgenti quali il pozzo Vaccara il quale ha già da tempo mostrato la sua intrinseca fragilità in ragione delle crisi idriche degli anni scorsi. Una massiccia attività estrattiva come quella autorizzata dal Comune di Gualdo Tadino metterà a dura prova l'equilibrio ambientale, oltre che la vivibilità dei luoghi che si trovano nelle vicinanze dell'attività di cava. Vogliamo ringraziare l'Avv. Alessandro Fratini per il sostegno personale, oltre l'attività di assistenza e consulenza professionale fornita. 19) martedì 24 maggio 2011 MA COSA CI FATE RESPIRARE??? L'8 AGOSTO 2009 con un comunicato stampa scrivemmo per via dei persistenti disagi causati dall'impianto di lavorazione degli inerti di Palombara(infondo a via fratelli cairoli) la lavorazione da un po' di tempo sembrava cessata e tutti avevamo dato un sospiro di sollievo ma da alcune settimane siamo stati interpellati dai cittadini che risiedono nei pressi dell'impianto perche la lavorazione non solo e' ricominciata a pieno ritmo ma l'inquinamento acustico ed atmosferico sta prendendo direzioni inverosimili,A GRAN VOCE URLIAMO E NON SIAMO CERTO NOI A SCOPRIRE L'ACQUA CALDA,CHE QUESTI IMPIANTI OLTRE AD ESSERE COMPLETAMENTE ISOLATI VANNO UBICATI LONTANANO DALLE ZONE ABITATE,allarmati abbiamo fatto un sopralluogo sul posto e ci e' sembrato di passare in un paesaggio lunare!!!la polvere impregnata sugli alberi sulle recinzioni e addirittura dentro un'abitazione limitrofa, ci ha lasciato increduli e non preoccupati ma veramente allibiti,(guardate la foto con il dito abbiamo tolto la polvere bianca di una sola giornata di lavoro,la suddetta si trovava nel giardino di un'abitazione a ridosso dell'impianto,e naturalmente una foto non rende la vera realta' dei fatti)piu' che altro per l'assurdo modo di trattare le persone,ma le istituzioni dove sono? Chi ci tutela? Chi? E di chi sono le GRAVI responsabilita' di tale inadempienza?il comitato si sente in dovere di esprimere tutta la solidarieta’ ma piu’ che altro di tutelare questi cittadini dal grave disagio loro arrecato a 360 gradi,e chiede una verifica immediata e dettagliata da parte degli enti competenti (di tutti,interpelleremo anche l'Asl)inviando richiesta dell'inquinamento acustico ed atmosferico all'ufficio ambiente del nostro comune,il quale si spera provvedera' al piu' presto ad effettuare le veriche del caso,in piu' studieremo con accesso agli atti il da farsi dato che ripetiamo l'unica alternativa e' l’allontanamento dalle aree,dell'impianto,nel totale rispetto del diritto alla tranquillita’ degli individui residenti ma soprattutto nel diritto a respirare di tutti i gualdesi perche naturalmente la polvere che oggi abbiamo visto impregnata in ogni dove non viene respirata solo dagli abitanti delle abitazioni adiacenti all'impianto ma da tutti noi!!! Invitiamo chiunque a passare per le solite passeggiate pomeridiane o mattutine(dato che il luogo e' nel verde ed e' meta dei Gualdesi e dei tanti residenti per cercare un po' di pace e soprattutto per respirare un po' d'aria buona!!!)per rendersi conto dell'impossibilita' che tale impianto possa continuare nella sua lavorazione. 20) 31 maggio 2011 OSSERVAZIONI E PROPOSTE ALLA FASE DI VAS PER L'ADOZIONE DEL PIANO D'AMBITO ATI 1 PER I RIFIUTI Il Comitato Pro Acqua Gualdo di Gualdo Tadino dopo aver preso visione del Piano dei Rifiuti di prossima adozione dall'Ati n.1, nel rispetto delle finalità di cui al Dlgs n.152/06 e de piano regionale dei rifiuti, i quali prevedono di incentivare politiche per la riduzione della produzione di rifiuti e la raccolta differenziata quale metodo di recupero di materiali e risorse, ha proposto le proprie osservazioni all’Ati n.1. Il Comitato ha ritenuto proporre una gestione dei rifiuti che passi per il modello Vedelago(si ricorda il convegno del 2009) ed altre esperienze simili, in quanto permettono il riciclaggio del rifiuto per quote prossime al 100%, con meccanismi che riducono in maniera rilevante il costo sui cittadini ed inducono a buone pratiche ed alla riduzione della produzione dei rifiuti stessi. Pertanto non si ritiene accetabile il Piano d’Ambito dei rifiuti dell’Ati n.1 il quale prevede il ricorso all’incenerimento-Valorizzazione spinta per la chiusura del ciclo dei rifiuti. La valorizzazione e/o incenerimento dei rifiuti è un'attività nociva per la salute e l'ambiente malgrado si applichino le migliori tecnologie disponibili per l'abbattimento dei fumi o la riduzione delle ceneri. Tutto ciò trova dimostrazione ad esempio nei dati raccolti relativi all'inceneritore a biomasse di Schiappe. Gli inceneritori risultano essere la prima fonte di emissione in Italia di diossine (Inventario della Commissione Europea, rapporto finale del 31.12.2000, 3° volume, pag 69 http://ec.europa.eu/environment/dioxin/pdf/stage2/volume_3.pdf). Per tali ragioni il Comitato ha proposto all’Ati n.1 di condurre indagini epidemiologiche, prima di adottare una strategia ed una politica dei rifiuti che preveda l’incenerimento quale strumento di chiusura del ciclo dei rifiuti stesso. Ad oggi non si è in grado di prevedere quale scenario potrebbe profilarsi per il nostro territorio e la salubrità dello stesso e della sua aria, sopratutto in caso di approvazione del progetto che prevede l’adozione per l’Ati n.1 dell’inceneritore di Gubbio; magari associato all’intervento che potrebbe vedere la creazione di un impomato a Biomasse nel Comune di Gualdo Tadino; non tenendo poi in conto le quantità di polveri provenienti dai siti di cava da poco riattivati sempre nel Comune di Gualdo Tadino. Riciclare si può e si deve, è un imperativo che va perseguito in quanto esistono tutte le tecnologie per farlo, il tutto anche con beneficio per le tasche dei cittadini e delle nostri amministrazioni,dato che oltretutto invece di pagare per smaltire rifiuti verrebbero pagati da coloro che perseguissero queste nostre ipotesi. 21) SETTEMBRE 2012 ENNESIMA ED IMPORTANTE VITTORIA DI TUTTA LA POPOLAZIONE!!! Il Comitato Pro Acqua Gualdo annuncia con estremo orgoglio il positivo esito della procedura intavolata unitamente ad altre associazioni dei consumatori, per far dichiarare la vessatorietà delle clausole di cui agli art. 21 e 21bis del Regolamento del Servizio Idrico Integrato nell’Ati n. 1 e 2 inserite nei contratti stipulati con la società Umbra Acque Spa. Il Comitato ha proposto tutte le argomentazioni giuridiche a supporto della procedura di verifica della vessatorietà delle norme regolamentari e delle clausole contrattuali che disponevano e prevedevano la possibilità di adeguamento del Deposito Cauzionale e la possibilità di richiesta nel medesimo in caso di semplice ritardo nel pagamento della bolletta da parte dell’utente. L’utente veniva bollato come soggetto moroso, anche in caso di semplice ritardo nel pagamento di una sola bolletta. Bastava pagare in ritardo una bolletta in un biennio per vedersi addebitato in fattura l’adeguamento del Deposito Cauzionale, che ad oggi è di circa €80,00. La Commissione per la Regolamentazione del Mercato costituita presso la Camera di Commercio di Perugia accogliendo anche le argomentazioni proposte dal Comitato Pro Acqua Gualdo, con parere motivato ha stabilito che gli art. 21 e 21bis del Regolamento del Servizio Idrico (parti integranti del rapporto contrattuale che ogni singolo utente intrattiene con Umbra Acque Spa), sono disposizioni che costituiscono clausole vessatorie in quanto in contrasto con l’art. 33 comma 2° lettere f) ,m),o) r), t) del Codice del Consumo. In sintesi la Commissione ha ritenuto l’importo del Deposito Cauzionale così come richiesto manifestamente eccessivo, comportando l’aumento del prezzo del bene e del servizio senza che il consumatore potesse recedere dal contratto. La vessatorietà è stata dichiarata anche in relazione agli art. 154 e 155 del Dlgs n.152/2006, in quanto la tariffa deve coprire i costi del servizio. Il Deposito Cauzionale non essendo una voce di tariffa, così com’era concepito nel Regolamento del Servizio Idrico, era divenuto invece vera e propria voce di tariffa del Servizio stesso. Le clausole contrattuali che prevedevano l’adeguamento del Deposito Cauzionale sono pertanto illegittime, quindi non applicabili agli utenti del Servizio Idrico Integrato. Pertanto l’adeguamento del Deposito Cauzionale sin’ora richiesto in caso di semplice ritardo nel pagamento, non è dovuto a Umbra Acque Spa. La Commissione per la Regolazione del Mercato ha già intimato alla società Umbra Acque Spa di provvedere ad adottare tutte le misure per adeguarsi alla predetta pronuncia. In momenti di grande difficoltà di sicuro questo è un bel segnale per tutti noi utenti,e di certo non finisce qui... 22) venerdì 7 marzo 2014 PRECISAZIONI NORMATIVE E RICHIESTE SUL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Nell'anno appena scorso il Comitato pro Acqua Gualdo ha voluto monitorare il Piano di Tutela delle Acque (PTA) inviando alla Regione Umbria-Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico- in data 09/10/2013 una missiva con specifiche richieste. Ricordiamo brevemente che il Consiglio Regionale dell'Umbria ha approvato, con Delibera n. 357 del 1/12/2009, il Piano Regionale di Tutela delle Acque introdotto dal D.Lgs. 152/1999 e dal D.Lgs.152/2006 che si occupano di materia ambientale. Il Piano di Tutela rappresenta un piano di settore, di cui si sono dotate tutte le regione d'Italia, che contiene gli interventi destinati a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi specificati nella Parte Terza del decreto legislativo citato, oltre alle misure necessarie a tutelare qualitativamente e quantitativamente il sistema idrico. Il Piano, come previsto dalla normativa, è stato sottoposto nelle varie fasi di redazione e adozione anche a consultazione pubblica a cui ha partecipato, nel 2008, anche il Comitato pro Acqua Gualdo apportando le sue osservazioni. Una di queste in particolare fu accolta e ne venne data immediatamente notizia ai giornali come un piccolo successo di un Comitato di cittadini che era riuscito a intervenire nella stesura di un piano “istituzionale” a tutela dello stesso bene comune. Al Comitato sembrava importante che tra le concessioni rilasciate per l'uso dell'acqua fosse precisato, proprio l'uso delle acque minerali per l'attività dell'imbottigliamento dato che questo catasto consentiva di conoscere, come evidenziato nel Piano stesso, i dati tecnici ed amministrativi mancanti o i dati sugli usi delle acque sotterranee riferiti ad esempio alla denuncia pozzi (in particolare per quelli suscettibili di successivo provvedimento di concessione), sulla georeferenziazione delle opere di captazione e restituzione, sull'integrazione con le altre banche dati regionali e definizione delle modalità più opportune per la pubblicazione e diffusione dei dati. Si potevano avere così tutte quelle informazioni mancanti o inadeguate su cui era stata rilasciata la concessione e il permesso di ricerca all'azienda ospite nel territorio gualdese e che aveva dato avvio a tutte le ben note battaglie. In realtà la precisazione accolta, quale quella della denominazione minerale tra gli usi dell'acqua, non fu mai veramente recepita perché non è stata mai inserita nel documento finale. Di questo è stato chiesto ragione al Servizio Idrico della Regione Umbria, a cui è stata indirizzata la missiva, oltre ad altre richieste di informazioni di seguito elencate: - precisazione sulla costituzione di un gruppo di lavoro previsto dal Piano nella Parte III a cui doveva partecipare, oltre ad ARPA Umbria, le Province e altri soggetti attori delle azioni di Piano e il cui scopo era di ottemperare agli obblighi derivanti dalla procedura di VAS (D.D. n. 12159 del 29/12/2008) ma di cui non abbiamo trovato notizie e che ci impediva di avere un interlocutore certo a cui fare richiesta di informazioni (perché il Gruppo di lavoro doveva ottemperare agli obblighi derivanti dalla procedura di VAS e redigere addirittura Report con scadenza annuale a partire dalla fine del 2009 ); - precisazioni in merito alla realizzazione di un catasto di concessioni ai prelievi idrici, dove doveva, per l'appunto, comparire la denominazione minerali tra gli usi dell'acqua, di cui non si ha informazione, che invece doveva essere già presente come evidenziato nel punto 5.5 pag 370 della Parte III del Piano di Tutela delle Acque. Infatti il catasto doveva essere completato ed incrementato entro il 31 dicembre del 2010, ma ad una nostra ricerca pubblica nel Web non ci risulta la sua presenza; - richiesta del completamento del quadro conoscitivo di alcuni importanti corpi idrici regionali sotterranei tra cui i Monti di Gualdo, già inviata nel 2008, ma non accolta. Ricordiamo come la mancanza di dati certi su questi bacini sotterranei, è stata al centro della vertenza tra la popolazione e l'azienda imbottigliatrice alla ricerca di nuovi pozzi; La Regione Umbria, attraverso il Dirigente del Servizio, a cui era indirizzata la missiva, ha risposto, in data 05/12/2013, in questo modo: - per quanto riguarda la mancata attuazione della specifica denominazione minerali non si è avuta di nuovo nessuna risposta; - la costituzione del gruppo di lavoro previsto è, invece, avvenuta con deliberazione regionale nel 2012 ma a noi, come già detto, è probabilmente sfuggita come sono sfuggiti tra le altre cose i Report che doveva redigere; - per la realizzazione del catasto delle concessioni si rimanda a una non ben precisata seconda fase dove verrà riportata su supporto cartografico da parte delle provincie tutta la documentazione relativa alle concessioni che è a quanto pare già raccolta in un database. Ovviamente appena possibile verrà fatta richiesta di questi dati e del loro database; - per gli studi dei Monti di Gualdo, si precisa dal Servizio Idrico che, successivamente al 2008, la Regione Umbria ha proceduto agli studi idrogeologici di alcuni specifici settori tra cui i Monti suddetti e pubblicata nel portale regionale. Al Comitato, malgrado un'attenta ricerca, è probabilmente sfuggita anche tale pubblicazione e anche di questa verrà fatta al più presto richiesta per essere certi di poterla consultare. Infine, il Piano prevede un aggiornamento secondo la normativa di riferimento entro sei anni dalla sua approvazione e dunque entro il 2015, per questo il Servizio regionale precisa che per rispettare tali tempi ma, soprattutto per rispettare quelli dei Piani di Gestione di Distretto Idrografico (PGD) (Distretto dell'appennino centrale dove ricade l'Umbria in massima parte e solo in minima parte nel Distretto dell'appennino settentrionale) che rappresentano i sovra-ordinati Piani per il PTA, sono state avviate le operazioni preliminari di monitoraggio di pressione ed impatti per la loro revisione e conseguente conferma o modifica di quanto previsto. Chiaramente, ci è sempre stato noto il ruolo degli altri Piani nella stesura del Piano di Tutela stesso e ora, come nel 2008, terremo conto anche di quanto qui riportato per completare le nostre considerazioni e richieste. Certi di aver reso un servizio a tutti gli nostri concittadini informandoli ed aggiornandoli su quanto le istituzioni fanno in “rigoroso silenzio”, approfittiamo per parlare ancora della FONTE Rocchetta cuore, in tutte le possibili accezioni del termine, delle nostre battaglie inclusa questa revisione di documenti. Lo stato in cui versa ancora dopo i fatti calamitosi, avvenuti nel novembre 2013, ci fanno temere che rimarrà ancora in questo continuo ed imbarazzante stato di abbandono. Malgrado lo sciacallaggio politico seguito immediatamente dopo quanto Madre Natura ha fatto (forse con un contributo umano che aveva già da prima segnato l'avvio dell'abbandono della Fonte a se stessa) le cose sono rimaste immutate. Chiudiamo chiedendo a chi abbia coraggio di rispondere: chi e come cercherà di sistemare quella martoriata sorgente? Il comune, tra le sue irrisolte vertenze tra usi civici e cambi di destinazione d'uso o l'azienda, che tra quei “sassi” ha fatto la sua fortuna senza mai restituire equamente quanto portato via quasi gratis? Alla fine vedrete che saremo ancora e sempre noi inconsapevoli cittadini a pagare... 23) giovedì 15 maggio 2014 "L'ENNESIMA VITTORIA DEI CITTADINI" Ieri mattina in Comune si sono tenute le due conferenze di servizi indette a fronte delle istanze autorizzative agli impianti a biogas in localita' Grello da 99 KWe e all'altro di gassificazione sempre in Gualdo Tadino presso zona industriale sud da 200 KWe. Il Comitato Pro Acqua Gualdo come sempre presente e' stato rappresentato e difeso dall' Avvocato Valeria Passeri che ha presenziato le due sedute (insieme al nostro Presidente e due membri) ed ha presentato le nostre osservazioni. La seduta si e' conclusa con l'ordine motivato di non EFFETTUARE ENTRAMBI GLI IMPIANTI salva la facolta' per i proponenti come previsto dalla legge!!! di ripresentare i loro progetti con le molto consistenti modifiche ed integrazioni loro prescritte. Una vittoria quindi quella del 12 maggio 2014 tutta dei cittadini che ancora una volta COME TRE ANNI FA' hanno saputo far valere e tutelare con determinazione e competenza le tradizioni agroalimentari locali,la biodiversita',il patrimonio culturale e il paesaggio rurale della nostra regione contro a nostro modo di vedere aggressioni sempre piu' frequenti e imprevedibili a quella che e' la vera e sana vocazione naturalistica del nostro territorio. Ricordiamo comunque che la nostra raccolta firme contro qualsiasi altro progetto di impianti a biomassa a Gualdo Tadino e' in essere per tutto il mese di maggio. Un ringraziamento a chi si batte al nostro fianco e a tutti i cittadini ma soprattutto all'Avvocato Valeria Passeri per la determinazione e per il CUORE che mette come tutti noi innanzi a queste gravi e continue problematiche. 24) dicembre 2014 LE NOSTRE "OSSERVAZIONI" IN MERITO AL PROGETTO DELLA ROCCHETTA S.P.A!!! In data 9/12 il Comitato Pro Acqua Gualdo ha protocollato le proprie osservazioni (Prot. 0026653 del 9-12-2014 Comune di Gualdo Tadino) al Progetto “OASI ROCCHETTA-PROPOSTA DI MASSIMA DI SALVAGUARDIA, DI PROTEZIONE E DI REGIMAZIONE IDRAULICA presentato da Rocchetta spa il 18 Novembre in presenza delle massime autorità cittadine. Le nostre osservazioni sono state fatte a partire dalle modalità di presentazione del progetto che, a parte il particolare iter che ha intrapreso, non ha visto il coinvolgimento diretto della popolazione. Il Comitato è ormai parte attiva del territorio gualdese e i suoi membri sono dei semplici cittadini riunitisi spontaneamente in questa forma di difesa. Per ciò ci sembrava naturale che venissimo coinvolti in maniera più diretta in questa che si potrebbe definire “fase di consultazione”. Abbiamo evidenziato l'assenza di interventi nel progetto relativi alla messa in sicurezza dell'area assimilata ad una pericolosità R4 (allegato Tecnico alla legge 267/98), invece ufficialmente riconosciuta dalla Regione Umbria e per la quale sono già previsti ben altri interventi . Per primi, a parte gli esperti del settore, abbiamo divulgato alla cittadinanza la situazione dell'area nel 2012 dopo la sua interdizione al traffico veicolare e pedonale, per esigenze del momento, chiedendo direttamente alla Regione Umbria (prot. 0014717 del 10-07-2012, Comune di Gualdo Tadino). Questa per noi ci sembrava una priorità su cui intervenire oltre agli altri interventi di manutenzione da intraprendere a seguito dell'alluvione del Novembre 2013. Abbiamo poi osservato la strana coesistenza nel progetto dell'area SIC, a cui si fa appena un accenno che invece è ben definita dal Piano di Gestione del sito di importanza comunitaria (SIC) IT 5210014 “Monti Maggio – Nero” approvato dalla Regione Umbria (DRG 252/2012), della creazione di un'Oasi naturalistica come finalità del progetto e di altre proposte quali (testualmente riprese dal progetto): proposte di intervento per definire l'area di protezione dei pozzi R1-R2-R3-R4, regimazione idraulica, ripristino degli accessi agli addetti ai lavori fino al Fontanile di Campitella, fruizione finale delle acque della Sorgente R6 che vengono rappresentate come sviluppo, tutela e riqualificazione di tutta l’area del Fontanile e delle sue pregiate e particolari risorse, in modo completamente sostenibile,che vanno invece in una direzione totalmente opposta. Nessuna normativa sembrerebbe essere stata consultata per giustificare la realizzazione di un'Oasi prossima a questa area SIC e degli altri interventi più specifici per le esigenze dell'azienda. La normativa ambientale a riguardo è invece molto vasta e precisa e ci sembra impossibile non averne tenuto conto per progettare un intervento di tutela ambientale come quello di un'Oasi naturalistica proposto da Rocchetta spa. D'altra parte nessuno studio scientifico recente è stato citato e quindi consultato a sostegno di questa proposta. La realizzazione di questa Oasi appare quindi piuttosto approssimata e senza una reale motivazione. Per interventi di un certo tipo prossimi a zone SIC sono previste Valutazioni di Incidenza obbligatorie se non addirittura procedure di VIA e un progetto del genere, per gli altri interventi che si propone oltre all'Oasi, non crediamo possa sfuggire a tale iter di approvazione senza subire modifiche e adattamenti notevoli compatibili con la normativa che regolamenta le aree SIC e con i piani di gestione del territorio. Ma non ci sono riferimenti legislativi nemmeno per questo aspetto che anzi non viene citato per niente. In ogni modo anche per la fruizione finale della sorgente R6, al di là di un generico sviluppo per giustificarne l'uso, non vengono forniti dati sui reali benefici economici per la cittadinanza (ammesso che ci siano). Se non sono stati consultati studi scientifici, normativa specifica in settore ambientale (a parte quella specifica per la salvaguardia delle risorse idrominerali) e di gestione del territorio ne affrontati altri tipi di studi sulla ricaduta economica ci siamo chiesti su cosa si basano le finalità e gli interventi del progetto e di ciò abbiamo chiesto una spiegazione scritta. Condividiamo invece la necessità di un intervento da parte di Rocchetta spa, secondo quanto indicato dalla Legge Regionale attualmente vigente, – la n. 22 del 22.12.2008, Art. 15 comma 2 e cioè che “Tutti gli oneri per la realizzazione e la manutenzione ORDINARIA E STRAORDINARIA delle pertinenze sono a carico del concessionario" senza scomodarsi alla creazione di un'Oasi o di altri specifici interventi. Il Comitato respinge pertanto questo progetto le cui finalità nascoste (ma nemmeno più di tanto) tra le righe di una non ben definita Oasi naturalistica, quali la realizzazione di un'area di protezione dei pozzi e una nuova linea di imbottigliamento di acqua minerale non trovano riscontro in nessun dato economico, scientifico e legislativo se non nell'unica normativa consultata e cioè quella relativa alla salvaguardia delle risorse idrominerali (nemmeno aggiornata), ne in benefici per la collettività. Chiude ribadendo che questo progetto non è certamente l'unico possibile per ripristinare l'area Fonti della Rocchetta. Quindi non è chiaro perché se ne parli come se fosse già stato approvato. L'acqua comunque non è affari per pochi ma un diritto inalienabile di TUTTI! Purtroppo dobbiamo ricordarlo ogni volta!!! 25) luglio 2017 "ANCORA IN PRIMA LINEA PER LA NOSTRA FONTE" "RIPRISTINO IMMEDIATO DELLA FONTE ROCCHETTA" IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO LA SERA DEL 27 LUGLIO ALLE ORE 21 CON PARTENZA DA PIAZZA GARIBALDI FINO ALLE FONTI BASSE DELLA ROCCHETTA INVITA TUTTA LA POPOLAZIONE AD UNA FIACCOLATA DI PROTESTA "PER SENSIBILIZZARE" REGIONE COMUNE ED AZIENDA IMBOTTIGLIATRICE PER LA MANCANZA DI EFFETTIVA RISOLUZIONE DELL'INTERA VICENDA PRO FONTE ROCCHETTA DA PARTE DI TUTTE LE CONTROPARTI CITATE RICORDANDO INOLTRE CHE LA SUDDETTA AZIENDA IMBOTTIGLIATRICE RADICATA DA ANNI SUL TERRITORIO DEVE OBBLIGATORIAMENTE INTERVENIRE AL RIPRISTINO DELL'AREA COME INDICATO DALLA LEGGE NUMERO 22 DEL 22/12/2008 ART.15 COMMA 2 CHE DICE TESTUALMENTE "TUTTI GLI ONERI PER LA REALIZZAZIONE E LA MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DELLE PERTINENZE SONO A CARICO DEL CONCESSIONARIO" NATURALMENTE AGGIUNGIAMO NOI SENZA CHIEDERE NULL'ALTRO IN CAMBIO. PER QUESTO IL COMITATO RESPINGE IN MANIERA ASSOLUTA COME ASSERITO DA SEMPRE IL PROGETTO PRESENTATO LE CUI FINALITA' NASCOSTE TRA LE RIGHE QUALI LA REALIZZAZIONE DI UN'AREA DI PROTEZIONE DEI POZZI E UNA NUOVA LINEA DI IMBOTTIGLIAMENTO DI ACQUA MINERALE (CON RELATIVA RICHIESTA DI ATTINGIMENTO FORZATO E QUINDI DI ULTERIORE ACQUA PRIMA DELLA NORMALE SCADENZA DELLA CONCESSIONE NEL 2022) NON TROVANO RISCONTRO IN NESSUN DATO ECONOMICO SCIENTIFICO E LEGISLATIVO SE NON NELL'UNICA NORMATIVA CONSULTATA E CIOE' QUELLA RELATIVA ALLA SALVAGUARDIA DELLE "RISORSE IDROMINERALI" CHE CERTAMENTE NON PORTERA' NESSUN BENEFICIO PER LA COLLETTIVITA'... RIBADIAMO CON FORZA CHE LA POPOLAZIONE VUOLE SOLAMENTE IL RIPRISTINO TOTALE ED IMMEDIATO DELLA FONTE ROCCHETTA CHE DESTA IN UNA SITUAZIONE A DIR POCO SCANDALOSA DAL NOVEMBRE 2013. IL DIRETTIVO DEL COMITATO PRO ACQUA GUALDO P.S. I PARTECIPANTI POTRANNO PORTARE UNA FONTE DI LUCE( TORCIE TELEFONINI ECC) E NATURALMENTE OGNUNO SARA' RESPONSABILE PER I DANNI CHE SI POTRANNO ARRECARE DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE AD ALTRI. 26) LUGLIO 2021 INIZIA LA NOSTRA BATTAGLIA CON IL PRESIDIO PERMANENTE ALLE FONTANELLE BASSE INSIEME AGLI ALTRI COMITATI E ALLA COMUNANZA AGRARIA GUALDESE PER DIFENDERE IL NOSTRO TERRITORIO LA NOSTRA ACQUA E RIAPPROPIARCI DELLA NOSTRA FONTE ROCCHETTA!!! OBIETTIVI DEL COMITATO Il Comitato costituito da cittadini gualdesi NON E’ LEGATO AD ALCUN PARTITO POLITICO E RINNEGA QUALSIASI FAZIOSITA’. Senza alcun altro scopo vuole tutelare il territorio e difendere la nostra acqua, intesa come bene comune, e preservarla per le generazioni future. Per ottenere questo saranno intraprese TUTTE le azioni PACIFICHE E LEGALI per proteggere l’acqua ( fermare la seconda concessione, rivedere la prima, verificare e controllare l’operato del gestore e gli investimenti da effettuarsi per intervenire sul nostro vetusto acquedotto). Il Comitato chiede a TUTTI I GUALDESI di lavorare insieme e collaborare per risolvere questo GRAVE problema che interessa TUTTO IL TERRITORIO GUALDESE (anche quello in cui l’acqua del rubinetto ancora non è mai mancata!!!) L’adesione di tutti i gualdesi renderà più forte il Comitato ed i legittimi principi che sostiene. L’acqua, intesa come bene comune, dovrebbe obbligare le istituzioni ad ascoltare le popolazioni come legittime proprietarie di un bene che non può essere comprato, venduto o scambiato al pari di altre merci! Ma le istituzioni sono molto lente all’ascolto e ancor di più ad accogliere le istanze dei cittadini. Fin ad ora, come cittadini gualdesi, non solo non siamo stati presi in considerazione, ma addirittura tre volte beffati! 1)Beffati quando continuiamo ad essere depradati di acqua e dovremmo essere contenti di regalarne ancora in nome della favola del rilancio dell’economia locale. 2) Beffati quando paghiamo l’acqua più dei comuni della fascia appenninica attualmente riforniti grazie ai prelievi dalle sorgenti del nostro comune di Gualdo Tadino. 3) Beffati quando, in un anno di continuo disservio dovuto alla vecchia rete acquedottistica ed alla crisi idrica, è stato deciso l’aumento delle bollette per l’anno appena trascorso con un conguaglio che integra gli importi delle bollette già pagate. DOBBIAMO SMETTERLA DI RIMANERE A GUARDARE CHI TUTELA IL PROFITTO DI POCHI CONTRO L’INTERESSE DI TUTTI. E’ ORA DI AGIRE! GRAZIE A TUTTI!!! Consiglio Direttivo Comitato Pro Acqua Gualdo

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