giovedì 23 febbraio 2023

"ATTENTATO ALLA PUBBLICA SICUREZZA"

VI INVITIAMO A LEGGERE E CONDIVIDERE QUESTO NOSTRO IMPORTANTE COMUNICATO STAMPA(BASTA COPIARE IL LINK). Vogliamo fornire(PERCHE' SIAMO OLTREMODO PREOCCUPATI) alcuni dati inconfutabili a riguardo del possibile futuro impianto di biometano a Gualdo Tadino... dato che oltre alla puzza(realta' vicine e lontane insegnano) al traffico continuo dei tir triplicato ai rischi connessi alla lavorazione di gas infiammabili all'inquinamento atmosferico E CHI PIU' NE HA NE METTA vi e' un'altro fattore "DETERMINANTE" E "FONDAMENTALE" DA NON SOTTOVALUTARE... La zona infatti dove dovrebbe sorgere il benedetto impianto si chiama "FONTICOLE" gia' il nome fa' pensare... In questo luogo quello che ci racconta il toponimo della suddetta zona e' che ci sono delle "RISORGIVE" falde superficiali che mettono in comunicazione quei terreni con tutto il sistema freatico dell'appennino e a questo punto viene da pensare che "oltre a noi comuni mortali sarebbe interessata anche l'azienda di imbottigliamento del nostro territorio" visto che una percolazione di liquami (cosa probabilissima) inquinerebbe tutto il sistema di falde. L'acqua e' il nostro primo fiore all'occhiello (DIFENDERE questo bene primario e l'ambiente in toto e' l'unico nostro scopo sin dal lontano 2002) di questo martoriato paese e se si avverasse tutto cio' sarebbe un vero e proprio "attentato alla pubblica sicurezza". Detto questo non vogliamo certo sostituirci alle istituzioni,ma ci auguriamo che chi ci governa non rimanga sordo, come purtroppo spesso succede alle valutazioni dei cittadini e alle loro istanze e richieste. Soprattutto su' questo tema in primis che e’ oltretutto di fondamentale importanza e molto ma molto delicato. Tra l'altro esistono modi alternativi validi sia agli impianti di biometano che agli inceneritori (oramai vetusti) per trattare i rifiuti o per creare energia modi che spesso non incidono sui costi della comunita'(soprattutto in termini di SALUTE) ma che invece possano rappresentare una vera risorsa per il nostro territorio. Vogliamo a tal proposito documentare un dato importantissimo e vitale dato che anche L'OMS(ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA') INCITA AD UNA PREVENZIONE PRIMARIA AI COMPORTAMENTI ATTUALI IN UNA VISIONE PIU' A LUNGA DISTANZA CHE PENSI ANCHE ALLA SALUTE DEI NOSTRI FIGLI E DI CHI VERRA' DI SEGUITO 4 PUNTI ESPRESSI DA TALE ORGANIZZAZIONE: 1) Coinvolgere la popolazione precocemente sia nelle fasi di valutazione che di gestione dei rischi per la salute. 2)Identificare e documentare i vantaggi e gli svantaggi di tutte le alternative possibili. 3) Aumentare la trasparenza ricorrere a decisioni meditate e condivise dalle parti interessate. 4)Porre maggiore attenzione sugli effetti delle decisioni non solo a quelli piu' immediati ma anche a quelli piu' lontani nel tempo. Detto cio' siete tutti invitati al convegno proposto dal Comitato Pro Acqua Gualdo INDETTO PER MARTEDI 21 MARZO ALLE ORE 20:30 PRESSO IL CENTRO ANZIANI IN VIA LUCANTONI A GUALDO TADINO(PIAZZA DEL MERCATO) Questo incontro,organizzato con Esperti del settore salute e ambiente, ha lo scopo e la pretesa di voler rispondere a tutte le possibili domande. Attraverso l’approfondimento del tema si vuol fornire una visione completa della problematica e delle alternative moderne ed innovative che riescono a trasformare il rifiuto in una RISORSA e NON UN COSTO per i Comuni salvaguardando la salute dei cittadini e l’ambiente, sulla scia di tanti Comuni o Consorzi di Comuni che stanno adottando questo tipo di scelte su tutto il territorio Nazionale.
Comitato Pro Acqua Gualdo

martedì 14 febbraio 2023

PROGETTO IMPIANTO PER IL BIOMETANO? NO GRAZIE!

COME COMITATO PRO ACQUA GUALDO SIAMO VERAMENTE ALLIBITI DEL FATTO CHE LA REGIONE UMBRIA ABBIA DECISO DI PRENDERE DI MIRA LA CONCA EUGUBINO GUALDESE UNA DELLE AREE PIU' NATURALISTICHE E INCONTAMINATE DELLA REGIONE PER REALIZZARE IMPIANTI CHE TRATTANO RIFIUTI(LA PRODUZIONE DEGLI STESSI VA' RIDOTTA IN QUESTO MODO VIENE SOLO INCENTIVATA) CI STUPISCE SINCERAMENTE IL VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE (CHE PERALTRO E' DI ORIGINE GUALDESE) CHE DISTOGLIE LA DESTINAZIONE NATURALISTICA E TURISTICA DI QUEST'AREA DEL SUO PAESE PER FAVORIRE UN'ALTRO TIPO DI IMPRESA QUELLA DEI RIFIUTI... CERTAMENTE PIU' REDDITIZIA MA DEVASTANTE PER LA NOSTRA IDENTITA' CULTURALE STORICA AMBIENTALE. PER NON PARLARE DELLE CONSEGUENZE CHE NE PAGHEREMO TUTTI IN TERMINI DI DECADIMENTO SANITARIO E DI PATOLOGIE TUMORALI CHE PURTROPPO NON MANCANO IN QUANTO IL REGISTRO DEI TUMORI CONTINUA AD EVIDENZIARE QUESTA ZONA TRA LE PIU' ALTE DI INCIDENZA PER MORTI DI NEOPLASIE. VERAMENTE SCELTE SCELLERATE SONO QUELLE CHE STANNO TOCCANDO L'AREA EUGUBINA E QUELLA GUALDESE E COME SCRIVE IL PROFESSOR TAMINO(DOCENTE UNIVERSITARIO AMBIENTALISTA E ASSISTENTE DI BIOLOGIA GENERALE A PADOVA): "NON E' SUFFICENTE LA SOSTITUZIONE DELLE FONTI FOSSILI CON L'UTILIZZO DELLE BIOMASSE O CON LE BIOENERGIE DA QUESTE DERIVATE NON SOLO PERCHE' INSUFFICENTI QUANTITATIVAMENTE,MA ANCHE PERCHE' NON SONO IN GRADO DI RIDURRE I CAMBIAMENTI CLIMATICI IN ATTO. L'UPGRADING DEL BIOGAS A BIOMETANO NON SOLO CONSUMA ENERGIA RIDUCENDO IL BILANCIO ENERGETICO DI TUTTO IL PROCESSO MA SOPRATTUTTO LIBERA INQUINANTI PERICOLOSI PER L'AMBIENTE E SOSTANZE IN GRADO DI ALTERARE IL CLIMA". E' CERTO CHE IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO CON IL SUO AVVOCATO VALERIA PASSERI "COME SEMPRE" NON RESTERA' A GUARDARE A PARTIRE DALLE NOSTRE OSSERVAZIONI DEL 23 FEBBRAIO IN CONFERENZA DEI SERVIZI. COMITATO PRO ACQUA GUALDO P.S. DI SEGUITO CONSIDERAZIONI GENERALI DEL PROFESSOR GIANNI TAMINO CHE RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE CON IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO(SIN DAL LONTANO 2007). CONSIDERAZIONI sui Digestori anaerobici DI GIANNI TAMINO La prima riflessione che voglio fare riguarda le fonti energetiche rinnovabili: in breve tempo potranno rappresentare una quota rilevante nel bilancio energetico globale (superiore al 50% entro il 2030), soprattutto se accoppiate ad un parallelo grande sviluppo dell’efficienza energetica, in grado di far diminuire i consumi grazie ad innovazioni tecnologiche. È però necessario passare da un’economia lineare ad una circolare, cioè “pensata per potersi rigenerare da sola”, come quella naturale, con l’utilizzo di fonti di energia veramente rinnovabili, come quella solare, senza utilizzo di combustioni. Perciò non è sufficiente la sostituzione delle fonti fossili con l’utilizzo delle biomasse o con le bioenergie da queste derivate, non solo perché insufficienti quantitativamente, ma anche perché non sono in grado di ridurre i cambiamenti climatici in atto. Dal punto di vista scientifico la critica all’impiego di biomasse come fonte di energia ha origine lontana nel tempo: il gruppo dell’agroecologo David Pimentel aveva messo in luce già alla fine del secolo scorso l’inefficienza energetica delle biomasse ad uso energetico. Più recentemente un rapporto redatto nel 2012 dalla Accademia Nazionale Leopoldina delle Scienze spiega quanta energia potremmo estrarre dalle biomasse. Le conclusioni portano a ridimensionare il loro contributo a causa sia di un basso ritorno energetico rispetto all’energia investita (EROI), ma anche a causa delle emissioni di gas serra. I ricercatori tedeschi non si spingono a stimare di quanto potrà aumentare la produzione di bioenergie, ma indicano per il caso europeo, dove già oggi vi è un sovrasfruttamento, un modesto +4%. Per questo invitano a utilizzare direttamente l’energia del Sole, con efficienza molto più alta della fotosintesi, usando anche eolico e idroelettrico. La seconda riflessioneriguarda la gestione della Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU). Come è scritto nel Position Paper di ISDE, di cui sono uno degli autori, la FORSU deve essere gestita secondo la gerarchia di priorità individuata dalla UE (Direttiva 2008/98/CE), privilegiando la prevenzione (riduzione degli sprechi e autocompostaggio) e il riciclaggio/recupero di materia (identificabile unicamente con il compostaggio aerobico tradizionale). La digestione anaerobica, che è finalizzata al recupero di energia, è da considerare scelta di secondo livello rispetto al compostaggio aerobico, da preferire in via prioritaria. Il compost di qualità, (ammendante organico unicamente prodotto dal compostaggio di frazioni senza altri residui, ottenute da raccolte differenziate prevalentemente domiciliari), è capace di migliorare le proprietà e le caratteristiche chimico-fisiche e biologiche del terreno, con numerosi vantaggi dal punto di vista ambientale ed agronomico. Il digestato, prodotto dalla digestione anaerobica, classificabile come rifiuto speciale, è utilizzabile come ammendante solo dopo un’ulteriore fase, rappresentata da un processo aerobico (cioè di compostaggio), con opportuni controlli microbiologici. La combustione del biogas/biometano va comunque considerata scelta poco opportuna, perché presenta notevoli criticità e rischi ambientali e sanitari. Il trattamento biologico che genera il maggiore recupero di materia organica è indubbiamente il compostaggio diretto, che ha caratteristiche migliori a quello derivato dal digestato, come si deduce dallo studio elaborato dal Centro Ricerche Produzioni Animali(CRPA): Il processo di digestione anaerobica: a) Determina una riduzione della sostanza organica; b) Non riduce i quantitativi di azoto, modificando il rapporto tra carbonio ed azoto; c) Trasforma parte dell’azoto organico in azoto ammoniacale.
L’azoto ammoniacale può creare problemi agronomici ed è responsabile della formazione di polveri sottili secondarie. Inoltre la digestione anaerobica può presentare criticità ambientali e sanitarie legate alla qualità del materiale in ingresso che, qualora non adeguata (in particolare per la presenza di batteri patogeni, elevate concentrazioni di metalli pesanti e composti organici tossici), può produrre contaminazione del suolo e della catena alimentare ed emissioni inquinanti in atmosfera. Nella FORSU possono essere presenti parassiti e microrganismi patogeni (anche sotto forma di spore, es. clostridium botulinum), a causa principalmente di modalità di raccolta non adeguate. Vi sono poi possibili emissioni odorigene ed inquinanti. Le emissioni gassose degli impianti di trattamento della FORSU sono costituite da composti azotati e solforati e da composti volatili organici, prodotti sia durante il compostaggio che durante il processo di digestione anaerobica, con conseguente produzione di odori molesti. La combustione del biogas prodotto dalla digestione anaerobica (o del biometano derivato dal biogas) causa l’emissione in atmosfera di numerosi composti chimici, tra i quali sostanze nocive alla salute umana, alcune delle quali cancerogene per l’uomo. Per tale motivo questa tecnica costituisce un rischio non trascurabile per la salute. L’attuale politica degli incentivi (che si dovrebbero eliminare) sta determinando una distorsione delle priorità di trattamento della FORSU, favorendo impropriamente il recupero di energia (incenerimento e produzione di energia elettrica attraverso la combustione di biomasse, biogas o biometano) a danno del recupero di materia, con incremento del rischio ambientale e sanitario per i territori limitrofi. Solo il recupero di materia rientra nella logica dell’Economia Circolare come si deduce anche dalla recente normativa comunitaria. Il decreto legislativo 116 del 2020, di recepimento di direttive europee, introduce il concetto di recupero di materia, mentre il recupero di energia, come nel caso del biometano, non è compreso nell’Economia circolare. Inoltre la produzione e l’utilizzo del biometano, a partire dal trasporto dei rifiuti e degli scarti prodotti alla trasformazione di biogas in biometano, consumano energia e producono inquinamento dell’aria e gas ad effetto serra (CO2 e metano), che stanno cambiando pericolosamente il clima. Infatti l’upgradingdel biogas a biometano non solo consuma energia, riducendo il bilancio energetico di tutto il processo, ma soprattutto libera inquinanti pericolosi per l’ambiente e sostanze,come già detto, in grado di alterare il clima. PROFESSOR GIANNI TAMINO

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