giovedì 29 gennaio 2009

"SODA CAUSTICA AL POSTO DELL'ACQUA"

Scattano i sequestri dei Nas di Padova Saranno i carabinieri del Nas di Padova a procedere al sequestro di un lotto di acqua minerale Vera, prodotta in Veneto e in parte commercializzato in Sardegna, ora "incriminato" perché una delle bottigliette è risultata contenere soda caustica. Ne ha fatto le spese l'autista di un'ambulanza dell'ospedale di Is Mirrionis, a Cagliari, che ieri mattina l'ha presa dal dispenser, nel corridoio del pronto soccorso, e dopo aver bevuto si è sentito male. L'uomo è stato colpito da intossicazione, ha trascorso la notte in osservazione nel reparto di gastroenterologia, e ora sta meglio. Nel frattempo, i carabinieri del Nas di Cagliari - guidati dal capitano Giovanni De Iorgi - hanno confermato all'ANSA il ritiro dall'ospedale di tutte le bottiglie di plastica Vera e hanno poi allertato i colleghi di Padova, competenti per territorio, che in queste ore stanno eseguendo le verifiche nello stabilimento veneto dell'azienda produttrice per poi mettere i sigilli al lotto "incriminato". Il ministero della Salute valuterà altre eventuali misure da adottare. La bottiglietta con la soda caustica non presenta apparentemente nessuna manomissione esterna: probabilmente si tratta di un caso isolato verificatosi nella fase di imbottigliamento. La soda caustica diluita opportunamente viene infatti utilizzata per lavare gli impianti: qualche goccia di prodotto potrebbe essere finita nella bottiglietta prima del riempimento. Tecnici dell'Arpas, l'Agenzia regionale di protezione dell'ambiente, stanno effettuando le analisi per accertare l'esatta natura della sostanza che ha provocato l'intossicazione.
articolo ripreso da l'unione sarda.it

lunedì 19 gennaio 2009

L'Italia privatizza l'acqua,la Francia fa marcia indietro

(Teleborsa) - Roma, 19 gen - La legge 133 del 2008 fa obbligo ai Comuni italiani di mettere sul mercato la gestione delle reti idriche.
Con questo provvedimento sia i partiti di destra che di sinistra del nostro Paese affidano alla gestione del privato la riqualificazione della rete idrica e gli investimenti per ammodernarla.
In Francia dove le reti idriche sono gestite dai privati è invece in atto una decisa marcia indietro a cominciare da Parigi che ha deciso di ritornare al servizio pubblico.
Le ragioni, come viene precisato in una nota dell'Istituto nazionale del Consumo (istituzione pubblica), sono gli alti costi (l'acqua gestita dai francesi costa un 30% in più rispetto a quella gestita dal pubblico) e la necessità quindi di ritornare a prezzi dell'acqua ragionevoli.
Secondo una nota di Adiconsum, quella francese è senz'altro un'esperienza sulla quale riflettere.
Per l'associazione dei consumatori, nel nostro Paese è indispensabile recuperare i ritardi sugli investimenti, ma ciò non deve essere sinonimo di privatizzazione del servizio.
Al contrario, come già è avvenuto in alcune realtà, i costi in bolletta sono esplosi, ma senza alcun miglioramento del servizio.
Per questo, ad avviso di Adiconsum è fondamentale in questo settore un'Authority autorevole in grado di stabilire standard di qualità, norme di trasparenza tariffaria e quanto peso deve avere in bolletta l'ammodernamento della rete.
"Occorrono regole e rispetto delle stesse per evitare che le famiglie vadano incontro a nuovi salassi", conclude Paolo Landi, segretario generale Adiconsum.
L'Italia spende meno di Francia e Germania, ma spende di più della Spagna e della Svezia.

ci sveglieremo mai?

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