martedì 27 ottobre 2009

"DELEGAZIONE TERNANA A VEDELAGO" BRAVI VERAMENTE!!!




Il 23 maggio scorso avevamo promosso un convegno(Trattamento dei rifiuti:
un problema o un'occasione di risorse?)e tra gli altri erano intervenuti il Dottor Giovanni Vantaggi(Referente per l’Umbria Associazione Medici per l’Ambiente ISDE ITALIA)la Dottoressa Carla Poli (Amm. Delegato Centro Riciclo Vedelago)e gli amici di Terni non si sono fatti sfuggire quest'occasione!!!
sono andati in quel di Vedelago con intenzioni serie a quanto si legge.
siamo felici di essere stati di supporto alla Provincia di Terni ma siamo altresi molto delusi nel non vedere che nessun comune della nostra Provincia abbia colto un'occasione di lavoro cosi importante e non solo, ma oltretutto il progetto racchiude in se' una prerogativa importantissima,quella di avere un impatto ambientale zero!!!

"DI NUOVO NOSTRE OSSERVAZIONI AL PTA" (PIANO DI TUTELA AMBIENTALE)




In questi giorni la Regione Umbria sta approvando il Piano di Tutela delle Acque strumento previsto dall’art. 121 D.Lgs 152/2006 (Norme in Materia Ambientale). Più precisamente il Piano di tutela contiene, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di cui alla parte terza del presente decreto, le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico (comma 3-art.121). Nel 2008 il PTA è stato sottoposto a procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) fase prevista dal D.lgs. 152/2006 per permettere al pubblico interessato, inclusi i cittadini, di intervenire durante l’elaborazione dei piani di gestione di importanti comparti ambientali. L’anno scorso il Comitato Pro Acqua è intervenuto nella fase di VAS contestando al Piano di Tutela alcuni aspetti importanti inerenti la vertenza sull’acqua. Leggendo infatti il PTA da cittadino proveniente da un territorio ricco di acqua ma interessato da un contenzioso sulla sua gestione, non perviene nessuna misura cautelativa atta a scongiurare un altro evento simile in Umbria. Ciò che è emerso principalmente agli occhi del cittadino gualdese è stato essenzialmente questo: la mancanza assoluta innanzitutto di studi certi e aggiornati sulla reale entità del bacino idrico dei Monti di Gualdo, benché sia oggetto di interesse anche per quanto riguarda l’approvvigionamento acquedottistico regionale; una precisazione alquanto spiacevole ed inutile (fatta tra l’altro solo per i Monti di Gualdo guarda caso) sui prelievi idrici da tali bacini per l’imbottigliamento rilevanti solo dal punto di vista socio-economico malgrado la vertenza sull’acqua contesti proprio i prelievi concessi ad un’industria privata; infine la mancata inclusione nel catasto di tutte le concessioni idriche per gli usi dell’acqua anche quello per l’imbottigliamento. Il Comitato su questi aspetti ha inviato le proprie osservazioni per richiedere l’eliminazione della “frase” di precisazione e l’inclusione dell’uso minerale nel catasto per poter disporre di tutte le informazioni necessarie a comprendere se e quanto incida in un bacino idrico prelevare l’acqua comune a fini privati. Ebbene è stata accettata soltanto quest’ultima osservazione che però nella stesura definitiva del PTA, attualmente disponibile nel sito ufficiale della Regione Umbria, ha cambiato forma e contenuto: l’elenco degli usi è scomparso insieme all’assetto del paragrafo della versione precedente, lasciando tra le righe capire tutto o niente su come e cosa riguarderà questo catasto. Attualmente il PTA, dopo una fase di consultazione pubblica avvenuta a fine settembre 2009 su invito per gli interventi, in cui il Comitato ovviamente non è stato invitato come parte interessata, è al vaglio della Commissione in attesa della sua approvazione. Il Comitato ha inviato di nuovo le proprie osservazioni alla versione aggiornata del PTA (in realtà molto identiche rispetto l’anno precedente) chiedendo nuovamente l’eliminazione di precisazioni non richieste dal contesto, ripristino dell’elenco degli usi dell’acqua incluso quello dell’imbottigliamento per il catasto, aggiornamento di dati e disponibilità di importanti documenti come quello stilato dall’Autorità d’Ambito del Fiume Tevere di cui il PTA-Umbria rappresenta uno stralcio. Tutti i fatti fin qui accaduti fanno pensare che la Commissione non ascolterà nemmeno in questo caso la voce dei cittadini ma anzi è facilmente ipotizzabile a questo punto che la parte interessata invitata e intervenuta durante la fase di consultazione pubblica del mese scorso, costituita per lo più da rappresentanti dell’industria, agricoltori e allevatori umbri gestisca indisturbata il bene comune acqua secondo le proprie esigenze. Anche se potrebbe risultare noioso e incomprensibilmente inutile per qualcuno, il Comitato ribadisce che l’acqua è vita e merita di essere gestita anche dai cittadini che per l’ennesima volta è proprio il caso di dirlo si ritroveranno a bocca asciutta e a difendersi dal probabile pericolo di un’altra vertenza in un futuro nemmeno tanto lontano.

Il direttivo del comitato pro acqua gualdo

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