domenica 11 marzo 2012

AGGIORNAMENTI SUL PAGAMENTO DI CERTE VOCI IN BOLLETTA



Nel mese di Febbraio è partita la campagna di “obbedienza civile” promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua per imporre il rispetto del voto referendario sancito a giugno 2011 da almeno 26 milioni di elettori italiani. In quell'occasione è stato scelto dalla maggioranza degli italiani il servizio idrico pubblico e partecipato senza il profitto dei privati. Questo risultato importante si traduce in termini pratici nell’abrogazione della norma che permette ai gestori del servizio idrico di caricare sulle bollette degli utenti anche la “remunerazione del capitale investito”. Questa componente della tariffa idrica è pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti, e in genere incide sulle bollette per una percentuale che, a seconda del gestore, va dal 10% al 20%. Il referendum chiedeva proprio l'abolizione di questa componente di profitto e la pubblicizzazione del servizio idrico. E gli italiani hanno scelto all'unanimità di non far profitti (specialmente privati) sull'acqua indiscutibile bene comune cioè appartenente e necessario a tutta la collettività. Ma questa decisione del popolo italiano non è stata ancora rispettata da nessun gestore in nessun territorio d'Italia malgrado la normativa entrata in vigore il 21 luglio 2011, dopo la pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 116 il 20/07/2011, ne abbia ufficializzato la vittoria referendaria e chiesto la definitiva diminuzione delle tariffe. Tutti i gestori del servizio idrico italiano continuano ad ignorare quanto espresso democraticamente e ad applicare le medesime tariffe come prima dell'esito. Per questo è nata la campagna di “obbedienza civile” unico mezzo ad oggi disponibile per i cittadini e da i cittadini per tutelare e rispettare quanto è stato da loro chiesto visto l'atteggiamento negligente e menefreghista di istituzioni e gestori. Questa iniziativa consiste nel pagare le bollette relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011 sottraendo la componente “remunerazione del capitale investito”. L'”obbedienza” dei cittadini è verso la legge in vigore modificata dal referendum intanto che ne attendono la regolare applicazione da parte dei gestori e delle Autorità d'Ambito territoriale ottimale (ATO) che invece disobbediscono a quanto è stato chiesto legalmente a loro di fare. La campagna di “obbedienza civile” è gestita dal Forum e attraverso referenti territoriali è intenzionata a diffondersi in tutta Italia e perseguire il raggiungimento dell'obiettivo del rispetto dell'esito del referendum ricalcolando tutte le bollette alla famiglie italiane e vigilando sulla totale ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici. Infatti l'attuale governo Monti spinge fortemente alla privatizzazione anche dei servizi idrici che malgrado siano stati sanciti per espressione popolare rimanere pubblici, sono continuamente minacciati di trasformarsi con qualche miracoloso passaggio parlamentare in privati.
Nel frattempo un piccolo risultato è stato già raggiunto dopo l'incontro avvenuto il 23 febbraio tra il Forum italiano dei movimenti per l'acqua, e il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Quest'ultimo ha inviato all'Autorità per l'energia elettrica e il Gas e ai presidenti delle Regioni una lettera nel quale esprime il suo desiderio di segnalare l'urgenza di attuare “quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, con la sentenza 26/2011, in merito all'abrogazione del comma 1 dell'articolo 154 del D.lgs 152/06, relativo all'adeguata remunerazione del capitale investito, così come stabilito dal DPR 18 luglio 2011 n. 116.(...)". Ormai Autorità d'ambito, gestori dei servizi idrici, sindaci e presidenti delle Regioni non possono più a far finta di niente se anche il Ministro è dovuto scendere accanto ai cittadini per chiedere il rispetto delle loro decisioni.
Dal 21 luglio 2011 è stato sottratto in modo indebito del denaro alle famiglie italiane che deve essere restituito e fermato come richiesto dai cittadini ormai stanchi di essere considerati solo arance da spremere per i profitti privati. Le iniziative popolari sono ormai le uniche vie da intraprendere dalla democrazia per difendere se stessa e i beni comuni necessari alla sua sopravvivenza. E' ormai tempo che la democrazia consapevole e preparata alzi la testa e pretenda dalle istituzioni quel rispetto dovuto ma troppo spesso negato!
Per informazioni sulla campagna “obbedienza civile” visitare il sito http://www.acquabenecomune.org

COMITATO PRO ACQUA

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