giovedì 17 maggio 2012

IL BENE COMUNE???

Un tempo era bene comune. Ora è un bene commerciale di pochi e pure uno spettacolo viaggiante. L'acqua è dal 17 al 20 Maggio al centro di una manifestazione regionale: l'Umbria Water Festival. Questa iniziativa è incentrata sull'elogio dell'acqua di cui è ricca la nostra Regione attraverso numerose iniziative. Almeno fino a qualche tempo fa la nostra Regione era ricca di acqua visto che dal 2000 ad oggi sono state dichiarate ufficialmente quattro crisi idriche (2002, 2006, 2007 e 2012) con emergenze e stato di calamità naturale di contorno. Gualdo Tadino aderisce a questa kermesse regionale proponendo il solito percorso didattico al centro di un acceso dibattito nell'anno 2011 e protagonista di un recente concorso per le scuole che lo vedeva come viaggio premio. In realtà non è Gualdo in toto che partecipa ma solo una piccola parte della città che ha fondato su questo percorso didattico la sua attività principale con il consenso, con una scusa o l'altra, di tutta la parte amministrativa della città. Il fatto più eclatante che si va ad aggiungere a tutti quelli verificatesi in questi mesi è la proposta, all'interno di questo laboratorio didattico, di una visita alle fonti della Rocchetta che sono state interdette alla sosta veicolare e pedonale da Gennaio 2012 per un ordinanza del Sindaco emessa per la pericolosità del luogo a seguito di presunta caduta massi. Ci domandiamo ma come si è potuto proporre una iniziativa di questo tipo senza sapere di questa ordinanza che ha suscitato numerose e pubbliche proteste dei cittadini con tanto di comunicati stampa e servizi televisivi? Ci sembra un po' incoerente ed imprudente nonché rappresentativo di una certa ignoranza e distacco verso fatti ed avvenimenti locali. Forse perché chi appoggia tale iniziativa ha in quei luoghi un accesso preferenziale? Chi autorizzerà ed appoggerà tra le autorità questa visita alle Fonti? Chi in sostanza lascerà ancora passare questa iniziativa senza criticità alcuna? In sostanza l’Amministrazione è a conoscenza che dei bambini saranno accompagnati in una zona interdetta? O è la solita operazione di marketing scollegata dalla vita reale gualdese? Appare comunque preoccupante il fatto che ai nostri figli non si riesca a proporre una sana educazione ai beni comuni, al loro rispetto e tutela senza inculcare loro pensieri distorti e fasulli che assolvono lo sfruttamento commerciale senza controllo per il profitto di pochi. I nostri figli finiranno con il credere che l'acqua viene in bottiglia anziché dal cielo e quindi se non piove non c'è problema l'acqua la compro al supermercato magari indossando un bel cappellino. Ci si preoccupa di educarli alla scoperta delle proprietà organolettiche e della lettura di una etichetta, nemmeno fosse una buona bottiglia di vino, invece che insegnare loro quanto sia scarsa, preziosa, quali possono essere gli agenti che la rendono sempre più inquinata e come vada limitato il più possibile il suo consumo e protetto il suo libero accesso a tutti!
Ci sono macroscopiche incoerenze in questa iniziativa regionale dell'Umbria Water Festival che non possono essere accettate e lasciate passare nell'indifferenza che va ad elogiare un bene comune che tra scarsità di piogge e qualità sempre più compromessa (vedi il caso dei pozzi di Foligno di quest'anno il cui consumo umano ed irriguo è stato vietato a causa di inquinamento) dovrebbe essere decisamente più tutelato e conservato anziché sfruttato per profitti e spettacolarizzazione. Come per la Settimana dello Sviluppo Sostenibile promossa dall'Unesco che dal 7 al 13 novembre 2011 trattava di acqua è fondamentale cosa si scrive nel tema libero assegnato. In quella circostanza a livello regionale si è parlato ancora una volta di lanciare nuovi marchi di acque minerali mentre a Gualdo del suo ecosistema acquatico a livello naturalistico, storico e culturale dall'antichità ad oggi con approfondimenti critici su problemi e sulla cattiva gestione moderni, coinvolgendo studenti ed insegnanti. Ma questa scelta, di un'altra parte di gualdesi dediti da tempo all'onesta e sincera difesa dei beni comuni, ha suscitato polemiche e assurde prese di posizione completamente fuorvianti rispetto al messaggio che si voleva lanciare. Con sorpresa e tristezza vediamo che il solito e a ragione discusso laboratorio o percorso didattico, come si vuole, viene ancora una volta lasciato passare in qualunque forma e per qualunque ragione esso venga proposto. Parlare di acqua si può fare in molti modi ma elogiare marchi di acque minerali in bottiglia e creare intorno ad essa eventi da spettacolo non ci sembra la strada giusta per una riflessione seria e critica sul consumo, sull'uso e sulla qualità e quantità di un bene prezioso sempre più in pericolo ma fanno perdere di vista e confondono le idee su quelli che sono i veri problemi.

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