lunedì 19 gennaio 2009

L'Italia privatizza l'acqua,la Francia fa marcia indietro

(Teleborsa) - Roma, 19 gen - La legge 133 del 2008 fa obbligo ai Comuni italiani di mettere sul mercato la gestione delle reti idriche.
Con questo provvedimento sia i partiti di destra che di sinistra del nostro Paese affidano alla gestione del privato la riqualificazione della rete idrica e gli investimenti per ammodernarla.
In Francia dove le reti idriche sono gestite dai privati è invece in atto una decisa marcia indietro a cominciare da Parigi che ha deciso di ritornare al servizio pubblico.
Le ragioni, come viene precisato in una nota dell'Istituto nazionale del Consumo (istituzione pubblica), sono gli alti costi (l'acqua gestita dai francesi costa un 30% in più rispetto a quella gestita dal pubblico) e la necessità quindi di ritornare a prezzi dell'acqua ragionevoli.
Secondo una nota di Adiconsum, quella francese è senz'altro un'esperienza sulla quale riflettere.
Per l'associazione dei consumatori, nel nostro Paese è indispensabile recuperare i ritardi sugli investimenti, ma ciò non deve essere sinonimo di privatizzazione del servizio.
Al contrario, come già è avvenuto in alcune realtà, i costi in bolletta sono esplosi, ma senza alcun miglioramento del servizio.
Per questo, ad avviso di Adiconsum è fondamentale in questo settore un'Authority autorevole in grado di stabilire standard di qualità, norme di trasparenza tariffaria e quanto peso deve avere in bolletta l'ammodernamento della rete.
"Occorrono regole e rispetto delle stesse per evitare che le famiglie vadano incontro a nuovi salassi", conclude Paolo Landi, segretario generale Adiconsum.
L'Italia spende meno di Francia e Germania, ma spende di più della Spagna e della Svezia.

ci sveglieremo mai?

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