giovedì 5 novembre 2009

"CONTRO IL FLOP DELLA PRIVATIZZAZIONE"


“Oggi in Senato (5 novembre) e’ stata resa obbligatoria LA PRIVATIZZAZIONE della gestione dell'acqua” una scelta che va contro l'interesse dei cittadini e che non è dettata da nessuna norma europea.
L'acqua è un bene comune non è una merce e in base alla Costituzione la titolarità della sua gestione è in capo alle Regioni e agli enti locali.
Prevedere non la possibilità, ma l'obbligo entro 1 anno, di affidare a privati la gestione dei servizi pubblici vuol dire espropriare Regioni e Comuni del diritto e dovere di amministrare l'uso dell'acqua nell'interesse della comunità.Questo gesto apre la strada ad un vero e propio monopolio privato dell'acqua che va’ verso un’unica direzione e cioe’: “nelle mani delle multinazionali".
Questo vuol dire che l’affidamento di questi servizi avverrà solo attraverso gara pubblica, vuol dire che i comuni non possono detenere più del 30% del capitale societario e che per averlo dovranno mettere a gara le azioni di cui oggi sono già proprietari per poi, magari attraverso prestiti bancari, cercare di riprendersele.
Quindi si e’ deciso che si può generare profitto anche dal servizio idrico, che il consenso mondiale ha definito ESSENZIALE. Follia totale!!!!
I numeri parlano da soli.
Quali danni provocherà quest’ulteriore sferzata di privatizzazione dell’acqua?
Partendo dal concetto che il privato deve fare profitti e che i profitti si fanno a discapito degli investimenti, riducendo il costo del lavoro e alzando le tariffe, i dati dicono che dal 1994 al 2005 sono stati utilizzati 700 milioni di euro come investimenti sulla rete idrica a fronte dei 2 miliardi di euro investiti nei 10 anni precedenti.
Quasi il 50% degli investimenti previsti nel 2008 non è stato ancora realizzato. Le tariffe aumentano in modo esponenziale, anche fino al 300% (vedi Arezzo e Latina).
Se fino ad oggi, in questo settore, si è riusciti a contenere i livelli occupazionali , con questa ulteriore privatizzazione inizierà, come già successo nel settore elettrico e delle telecomunicazioni, un massiccio intervento a suon di mobilità, esodi agevolati, prepensionamenti e qualsiasi altra forma di licenziamento.
Ora il tutto dovrà passare attraverso il voto alla Camera. E se lì non ci saranno variazioni sostanziali, possiamo sicuramente affermare che verrà calpestata definitivamente ogni forma di democrazia locale.
Ripetiamo,sono i Consigli Comunali che devono stabilire se un servizio pubblico locale ha oppure no rilevanza economica e questo lo hanno stabilito anche dei giuristi e la Corte dei Conti della Lombardia.
Decine e decine di Comuni hanno già inserito nei loro statuti la dichiarazione che l’acqua è un bene privo di rilevanza economica.
A Parigi a partire dal prossimo gennaio, la produzione, il trattamento e la distribuzione dell’acqua verranno affidati ad una società pubblica, la municipalizzata Eau de Paris, estromettendo così Suez e Veolia due dei maggiori colossi multinazionali privati.
LO VIVIAMO SULLA NOSTRA PELLE CHE LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA IN ITALIA CONTINUA A STUPIRE PER INEFFICENZA RINCARI E SPERPERI!!! (VEDI ACQUA LATINA IL RISULTATO DELLA PRIVATIZZAZIONE E' STATO: BOLLETTE SEMPRE PIU' CARE E UN INDEBITAMENTO TRIPLICATO A 183,4 MILIONI DI EURO CHE NATURALMENTE RICADRANNO SUI CITTADINI.)
“L'onda del popolo dell'acqua non si arresta e l'indignazione per quanto approvato oggi cresce!!!”

IL COMITATO PRO ACQUA GUALDO INVITA TUTTI A FIRMARE LA PETIZIONE ONLINE “SALVA L'ACQUA” PROMOSSA DAL "FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA".

IL DIRETTIVO DEL COMITATO PRO ACQUA GUALDO

Per riscontro e contatti sulla petizione:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

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